Emanuela Orlandi, la Procura di Roma riapre le indagini in collaborazione col Vaticano: è la terza in 40 anni
Cronaca - di Redazione
Per la terza volta in 40 anni i magistrati italiani, in particolare la Procura di Roma, tornano ad indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne vaticana svanita nel nulla la sera del 22 giugno 1983. Su spinta del fascicolo aperto dal Vaticano lo scorso gennaio e della Commissione già votata dalla Camera dei Deputati, sono ora i magistrati romani a tornare su uno dei più incredibili casi di cronaca italiani.
Il procuratore capo Francesco Lo Voi ha infatti affidato la nuova inchiesta, la terza dopo quelle del periodo 1983-1997 e del 2008-2015, al pubblico ministero Stefano Luciani, che si era già occupato della vicenda in merito alle dichiarazioni dell’ex procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo.
Quest’ultimo, ricorda Repubblica, aveva detto pubblicamente che due alti funzionari del Vaticano, quando lui era titolare del fascicolo sulla scomparsa della 15enne Orlandi, gli avevano detto che si sarebbero dati da fare per far trovare il corpo della ragazza: parole sempre smentite dalla Santa Sede.
Un procedimento avviato dopo che il Csm aveva chiesto informazioni su un esposto presentato al consiglio dai familiari della ragazza.
“Il nostro augurio è che ci sia una cooperazione leale” tra la procura di Roma e il Vaticano “alla ricerca della verità. È una bella notizia, è quello che noi chiediamo da anni per avere la verità su Emanuela“, ha affermato Laura Sgrò, l’avvocata di Pietro Orlandi, in una dichiarazione all’agenzia Ansa, commentando la notizia del nuovo impulso alle indagini sul caso da parte della Procura di Roma.
Secondo Repubblica i magistrati della Santa Sede guidati da Alessandro Diddi e quelli romani guidati da Lo Voi starebbero già collaborando al caso. Le speranza dei familiari di Emanuela sono quelle di fare finalmente luce su una vicenda misteriosa: in 40 anni di indagini (non solo giudiziarie) sono state molteplici le piste battute, dal ruolo della Banda della Magliana ai possibili legami con l’attentato al pontefice Giovanni Paolo II commesso da Alì Agca, fino a quello della mafia, degli scandali finanziari legati al crack del Banco Ambrosiano o al ruolo dello IOR, l’Istituto per le opere di religione.