Due eventi in sequenza rari

Cosa ha scatenato l’alluvione in Emilia Romagna, l’esperto: “Colpa anche della siccità”

Ambiente - di Rossella Grasso

17 Maggio 2023 alle 13:29

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Cosa ha scatenato l’alluvione in Emilia Romagna, l’esperto: “Colpa anche della siccità”

Cosa sta succedendo al Nord Italia? Cosa ha scatenato la tremenda alluvione che non sta dando tregua a Emilia Romagna e Marche? Cosa sta determinando questo clima così insolito a maggio? Qualcosa di simile era già successo tra il 1 e il 4 maggio, quando una situazione simile si è verificata nelle stesse zone provocando due morti. Il ciclone di quei giorni si è comportato come quello odierno: ha provocato maltempo molto stazionario, che si muove con lentezza e accumula molti millimetri di pioggia sulle stesse zone. A questo paradossalmente si aggiunge un altro fenomeno: la siccità che fino a pochi giorni fa era considerata una emergenza. Come già successo anche ai primi di maggio, anche ora i corsi d’acqua non reggono più la quantità di acqua caduta.

“Per dare un’idea: negli ultimi due mesi da queste parti è caduta il doppio della pioggia che scende normalmente. Ma il punto grave è che le precipitazioni si sono concentrate in pochi giorni, appunto tra il 1 e il 4 maggio e dalla mezzanotte del 15”, ha spiegato Massimiliano Pasqui, climatologo e ricercatore del Cnr, intervistato dal Corriere della Sera. E per capire meglio l’entità del fenomeno snocciola i numeri: su cesena, una delle città più colpite, in circa 18 ore sono caduti 70 millimetri di acqua, contro una media che per l’intero maggio, negli ultimi trent’anni, è stata di 52 millimetri. Faenza poi è stata sommersa due volte in 15 giorni: 70 millimetri di acqua contro una media di 57.

E tutto questo avviene a pochi giorni da un altro evento simile. Il territorio ne è stato piegato e soprattutto gli argini dei fiumi, già al limite, si sono ingrossati e hanno ceduto: “gli alvei erano ancora al limite della capacità di assorbire le precipitazioni, senza contare in altura i danni dei movimenti franosi”, ha spiegato l’esperto. L’acqua della pioggia sta finendo solo in parte nella falda, il resto provoca ruscellamenti, sommergendo intere zone. Questo era già accaduto pochi giorni fa: un evento comunque considerato raro nella zona. Nemmeno due settimane dopo è successo nuovamente: “un evento in sequenza ancora più raro, vedremo come poterlo classificare. Ma è indubbio che rimarrà negli annali ciò che sta accadendo in questo maggio, un mese che normalmente è ricco d’acqua ma che ora è caratterizzato da un eccesso di primavera”.

E vedendo le immagini di oggi sembra incredibile che fino a un mese fa l’emergenza era la secca del Po e la scarsità delle piogge. “Alluvioni e siccità sono eventi complementari che non si annullano. Per mesi i terreni hanno perso umidità — spiega il ricercatore — ma seccandosi sono rimasti privi della capacità di assorbire l’acqua piovana che, cadendo nelle quantità enormi di queste ore, passa sopra le superfici riarse, spianando la via agli allagamenti”. Quindi, paradossalmente, “siamo su un crinale: da una parte ci voleva l’acqua, però ne è arrivata troppa: quando si va a fare il bilancio, tutto pende largamente dalla parte negativa”.

17 Maggio 2023

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