Lo scandalo a Kiev

Terremoto in Ucraina, arrestato il capo della Corte suprema per mazzette: corruzione ‘chiave’ per l’ingresso in Europa

Esteri - di Redazione - 16 Maggio 2023

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Terremoto in Ucraina, arrestato il capo della Corte suprema per mazzette: corruzione ‘chiave’ per l’ingresso in Europa

Lo hanno preso con le mani nel sacco, in questo caso parte di una maxi tangente da 3 milioni di dollari. Vsevolod Knyazev, capo della Corte suprema ucraina dal dicembre 2021, è stato arrestato nella serata di lunedì 15 maggio della autorità anticorruzione del Paese nell’ambito di una vasta operazione che ha portato ad indagare e perquisire alti 18 giudici.

Gli inquirenti ucraini hanno scoperto una rete di “corruzione su larga scala” all’interno della Corte Suprema del paese che coinvolge molti dei suoi giudici. Knyazev in particolare avrebbe ricevuto denaro dall’oligarca ucraino Konstantin Zhevago: una tangente pagata in cambio di sentente ‘addomesticate’.

Il miliardario ucraino avrebbe offerto la tangente ai funzionari del tribunale, con uno studio legale che fungeva da intermediario: i soldi sarebbero poi stati ridistribuiti con 1,8 milioni da pagare ai giudici della Corte Suprema e 900.000 dollari agli avvocati per i loro “servizi di intermediazione”.

Obiettivo dell’oligarca Zhevago, ex membro del Parlamento ucraino e uno degli uomini più ricchi del Paese, era quello di corrompere i giudici, in particolare il numero uno della Corte Suprema Knyazev, per ottenere così una sentenza che gli permettesse di mantenere il controllo delle azioni di una società mineraria che è al centro di una disputa con gli ex azionisti.

Zhevago attualmente si trova in Francia: le autorità di Kiev hanno spiccato un mandato d’arresto e stanno cercando di ottenere la sua estradizione. A dicembre del 2021 il miliardario era già stato arrestato in Francia perché sospettato di riciclaggio di denaro e appropriazione indebita di fondi legati alla sua attività bancaria in patria.

Questo è il più grande caso di sempre che coinvolge la magistratura“, ha dichiarato il capo dell’Ufficio nazionale anticorruzione ucraino (NABU), Semen Kryvonos, che ha paragonato un gruppo di giudici della Corte suprema, coinvolti nell’indagine, a un “gruppo criminale“.

Dopo l’arresto la Corte suprema dell’Ucraina ha votato per la rimozione anticipata di Knyazev da presidente, scelta confermata da 140 giudici della Corte con soli due pareri contrari. Tuttavia, Knyazev manterrà lo status di giudice, visto che solo il Consiglio supremo della giustizia potrà licenziarlo completamente dalla magistratura. Al suo posto ad interim è stato nominato Dmitry Luspenik.

L’inchiesta che portato all’arresto di Knyazev rappresenta l’ennesimo tentativo da parte del Paese e del governo di ottemperare alle richieste dell’Unione Europea, che nel 2022 aveva chiesto al presidente, Volodymyr Zelensky, di rispettare una serie di condizioni per poter beneficiare dello status di paese candidato all’ingresso nell’Ue.

L’Ucraina ha infatti un noto problema di corruzione in molte aree delle sue istituzioni: secondo l’elenco di Transparency International del 2021, si è classificata al 122esimo posto su un totale di 180 paesi.

di: Redazione - 16 Maggio 2023

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