Il candidato

Al ballottaggio senza Schlein: la corsa senza big dem di Possamai a sindaco di Vicenza

Politica - di Antonio Lamorte

16 Maggio 2023 alle 17:27 - Ultimo agg. 16 Maggio 2023 alle 17:29

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Al ballottaggio senza Schlein: la corsa senza big dem di Possamai a sindaco di Vicenza

Per i giornali di destra Giacomo Possamai, capogruppo del Partito Democratico nel consiglio regionale del Veneto e candidato sindaco a Vicenza che il prossimo 28 maggio correrà al ballottaggio, ha “nascosto” Elly Schlein. Non l’ha invitata, non ha voluto la segretaria dem nella sua campagna elettorale. Al primo turno ha preso il 46,2% dei voti, il candidato di centrodestra e sindaco uscente Francesco Rucco il 44,1%. “Siamo andati al di là di ogni aspettativa. Ma il ballottaggio è tutta un’altra partita. Si riparte da capo”. Ha cominciato a lavorare alle alleanze, Schlein però non ci sarà neanche a questo giro.

Così ha deciso il “giovane-vecchio”, così lo chiama qualcuno, della politica vicentina. Classe 1990, per Il Corriere del Veneto “figlioccio” politico dell’ex sindaco ed europarlamentare Achille Variati, alla guida della coalizione di centrosinistra nata sulla base di un progetto civico. Il padre Paolo era direttore dei quotidiani veneti del Gruppo Gedi, ora consulente per Finint. Enrico Letta lo aveva voluto tra i suoi consiglieri politici a Palazzo Chigi quando aveva solo 22 anni.

Possamai ha rifiutato quest’anno la possibilità di candidarsi alla Camera, ha insomma impostato tutto su un altro livello. La strategia della campagna è stata elaborata con l’amico e spin doctor Giovanni Diamanti di YouTrend. Sei liste a sostegno, compresa quella del Pd, 188 candidati, gran parte dalla società civile. “Abbiamo costruito un giusto mix tra persone di esperienza e persone nuove ma non pescate a caso, sono tutte in grado di offrire un contributo e hanno significative competenze”. Non ha voluto Schlein nella sua campagna elettorale.

Alle primarie dem aveva sostenuto il governatore emiliano Stefano Bonaccini. Il Fatto Quotidiano ha malignato: “La segretaria del Pd rischiava di togliergli voti più che di portargliene”. Ma perché? “In città contano molto anche i cattolici che la guardano con diffidenza”. Possamai ha preferito farsi accompagnare dai sindaci di Verona, Padova, Bergamo e Brescia. Ha impostato la sua campagna senza big: nessuna questione personale ha spiegato all’Ansa, “ma dobbiamo costruire una campagna tutta calata sulla città, sui temi di Vicenza. Per questo la scelta di non chiamare i big del Pd, come invece hanno fatto con il centrodestra i nostri avversari”.

Quando in provincia arrivano i politici, i big nazionali, si lamenta che quelli si fanno vedere soltanto per fare le passerelle, a raccattare i voti quando serve. Possamai ha impostato la sua campagna con tutt’altro stile. Ha raccontato che Schlein con lui “è stata molto carina, mi ha chiamato il giorno dopo la partenza”. La segretaria, all’indomani del primo turno, in conferenza stampa ha assicurato che sarà “al fianco di tutti i candidati. Ho girato in questi mesi e continuerò a farlo”. Non a Vicenza però, niente di personale però.

16 Maggio 2023

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