Le proteste a Milano

Indro Montanelli e la sposa bambina: il caso del madamato in Etiopia

Storie - di Antonio Lamorte

15 Maggio 2023 alle 19:05

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Indro Montanelli e la sposa bambina: il caso del madamato in Etiopia

Erano i giorni in cui si abbattevano statue di schiavisti, colonialisti e imperialisti in tutto il mondo: erano i giorni del video di George Floyd fermato, bloccato a terra, ucciso in strada dalla polizia a Minneapolis, il 25 maggio del 2020. A Milano, in quegli stessi giorni, la statua di Indro Montanelli a Milano nei giardini omonimi veniva imbrattata di vernice rossa. “RAZZISTA STUPRATORE”. L’associazione antifascista Sentinelli di Milano già un anno prima aveva chiesto la rimozione del monumento dai giardini che dal 2002 portano il nome del giornalista, quella volta in occasione della festa della donna dell’8 marzo.

“Fino alla fine dei suoi giorni Montanelli – Soldato in Etiopia, negli anni Trentaha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale”, accusava l’associazione. Era il 1935: Montanelli, 26enne, fascista, reporter, era comandante di compagnia del XX Battaglione Eritreo. Comprò dal padre e sposò una 12enne abissina di nome Destà. La vicenda venne raccontata nel libro XX Battaglione Eritreo e dallo stesso giornalista, anni dopo, nel 1969, durante la trasmissione L’ora della verità di Gianni Bisiach.

E proprio in studio il giornalista venne contestato. “In Europa si direbbe che lei ha violentato una bambina di 12 anni, quali differenze crede che esistano di tipo biologico o psicologico in una bambina africana?”. A incalzare Montanelli, lasciandolo per lunghi tratti senza parole, fu Elvira Banotti, giornalista e scrittrice italiana nata ad Asmara. Il giornalista, in Africa, aveva contratto un rapporto di madamato, ovvero una relazione more uxorio in territorio coloniale.

L’imbrattamento era stato rivendicato un collettivo studentesco di Milano con dei post sui social. A favore della proposta dei Sentinelli, di rimuovere la statua, anche l’Arci: “Nella Milano Medaglia d’oro della Resistenza questa è un’offesa alla città e ai suoi valori democratici”. Fronte compatto contro la proposta e le proteste del centrodestra. Fratelli d’Italia sventolò lo spettro di una fantomatica “Floydmania”. Il segretario della Lega Matteo Salvini protestò: “Giù le mani dal grande Indro Montanelli! Che vergogna la sinistra, viva la libertà”.

A difesa del giornalista e della sua memoria anche Beppe Severgnini, allievo di Montanelli e firma del Corriere della Sera: “Montanelli poi capì l’ingiustizia e l’anacronismo di quel legame; ma non negò, né rimosse, la vicenda. La giovanissima Destà andò poi in sposa a un attendente eritreo, e con lui fece tre figli: il primo lo chiamarono Indro”. Per Severgnini “se un episodio isolato fosse sufficiente per squalificare una vita, non resterebbe in piedi una sola statua. Solo quelle dei santi, e neppure tutte”.

di: Antonio Lamorte - 15 Maggio 2023

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