La versione di Putin

Ucraina, la versione di Putin: “Compromessi deve farli Kiev, non è vero che rifiutiamo il piano di pace”

Lo zar risponde alle domande dei giornalisti, sullo sfondo una mappa della Russia con le regioni ucraine rivendicate. “Non è vero che rifiutiamo il piano, in Alaska accolte tutte le proposte Trump. Una rapina usare gli asset russi”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

20 Dicembre 2025 alle 16:00

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AP Photo/Pavel Bednyakov



Associated Press / LaPresse
Only italy and spain
AP Photo/Pavel Bednyakov Associated Press / LaPresse Only italy and spain

Una cartina geografica che dice più di tante dichiarazioni. Fotografa un principio di volontà. Non negoziabile. La scenografia dello studio che ospita la `Linea diretta´ di Vladimir Putin sembra includere un messaggio piuttosto chiaro diretto a Kiev. Sulla parete dietro la scrivania da cui risponde alle domande dei due conduttori e del pubblico c’è una mappa della Russia dove all’estrema sinistra ci sono i confini ben chiari non solo della Crimea, occupata nel 2014, ma di tutte e quattro le regioni ucraine orientali che la Russia ha annesso formalmente nel 2022: Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson.

Le Forze russe devono ancora conquistare questi territori nella loro interezza, ma ciò non ha impedito a Putin di rivendicarli come propri nell’ambito dei negoziati di pace. La mappa che fa da sfondo a un evento a cui la comunità internazionale guarda con attenzione sembra voler ribadire che Mosca non ha intenzione di rinunciare alle sue pretese territoriali. Lo stesso Putin durante la conferenza stampa ha ribadito che sui territori è Kiev a dover scendere a compromessi, senza i quali la guerra non potrà finire con mezzi diplomatici. L’Ucraina ha già rif utato di cedere al nemico territori, tanto più se ancora sotto il controllo del suo esercito. «Non ci saranno nuove operazioni militari speciali se ci tratterete con rispetto», ha dichiarato Putin rispondendo in diretta a una domanda dell’emittente britannica Bbc, che chiedeva se nel futuro della Russia ci saranno altre guerre e repressione.

Putin ha colto l’occasione per ribadire ancora una volta come l’Occidente lo abbia «ingannato» con l’espansione della Nato e ha liquidato come «sciocchezze» le notizie di un presunto imminente attacco russo all’Europa accusando i leader occidentali di aver creato «con le proprie mani» la situazione in Ucraina e di contribuire a peggiorare il conflitto. «Continuano a parlare del fatto che si stanno preparando a una guerra con la Russia. Dire che la Russia attaccherà l’Europa è un’assurdità», ha dichiarato Putin durante la conferenza di fine anno, sostenendo che tali affermazioni rispondono a «motivazioni di politica interna» e servono a «creare l’immagine di un nemico» per coprire errori commessi «in modo sistematico» in campo economico e sociale.

Di avviso opposto è Zelensky. Il presidente ucraino ha affermato che, se l’Ucraina dovesse perdere, la Russia prenderebbe «inevitabilmente» di mira la vicina Polonia. «Senza l’indipendenza dell’Ucraina, del nostro Stato, Mosca inevitabilmente arriverà qui e più in profondità in Europa», ha dichiarato Zelensky in una conferenza stampa a Varsavia con il suo omologo polacco Karol Nawrocki. È «infondato» sostenere che la Russia rifiuta il piano di pace Usa per l’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, durante la sua conferenza stampa di fine anno rispondendo alla prima domanda posta da un giornalista straniero: si tratta di Keir Simmons, dell’emittente statunitense Nbc. «Si riterrà responsabile della morte di soldati russi nel 2026 in caso di rifiuto della proposta di pace di Trump?», gli ha chiesto il reporter. «Non abbiamo iniziato noi questa guerra», ha ripetuto Putin che ha poi espresso apprezzamento per le iniziative di pace degli Stati Uniti.

Il presidente russo ha affermato di aver praticamente accettato le proposte di Trump durante il loro vertice di Ferragosto in Alaska, anche se questo ha implicato «decisioni difficili». Ora, ha aggiunto, «la palla è interamente nel campo del regime di Kiev e dei suoi sponsor europei». «Non stiamo rifutando nulla, chi lo sostiene lo fa senza fondamento», ha denunciato il leader del Cremlino. Su possibili tregue, Putin dixit: “La Russia ha sentito delle dichiarazioni di Kiev riguardo alla richiesta di garanzie di sicurezza all’Occidente per poter svolgere le presunte elezioni», sottolineando che Mosca sarebbe pronta a valutare l’ipotesi di astenersi da operazioni militari nel giorno del voto. Tuttavia, ha avvertito: «Se Kiev vuole usare le elezioni per fermare l’avanzata dell’esercito russo, allora questo è sbagliato».

Quanto all’Europa, lo zar ha definito una «rapina» l’ipotesi avanzata dall’Unione europea di utilizzare i beni russi congelati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, avvertendo che una simile decisione avrebbe conseguenze «gravi» per i Paesi coinvolti. Rispondendo a una domanda sulla questione durante la sua conferenza di fine anno, Putin ha affermato che i leader europei non hanno ancora raggiunto un accordo proprio per il timore che «le conseguenze possano essere davvero gravi per i rapinatori». Secondo il capo del Cremlino, l’eventuale utilizzo degli asset minerebbe la fiducia nell’eurozona e creerebbe un precedente pericoloso, suscettibile di essere applicato in futuro contro altri Stati o gruppi. «Qualunque cosa rubino, prima o poi dovranno restituirla – ha dichiarato Putin, assicurando che la Russia ricorrerà alle vie legali per difendere i propri interessi – Faremo tutto il possibile per individuare una giurisdizione indipendente dal contesto politico». Aperto con Trump, contrapposto all’Europa. Lo zar non si smentisce mai.

20 Dicembre 2025

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