Il discorso alla Camera

Meloni, sull’Ucraina sostegno e distinguo dagli alleati: “Non invieremo soldati a Kiev, sugli asset russi serve chiarezza”

Esteri - di Redazione

17 Dicembre 2025 alle 13:45

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Meloni, sull’Ucraina sostegno e distinguo dagli alleati: “Non invieremo soldati a Kiev, sugli asset russi serve chiarezza”

Vigilia di Consiglio europeo e dunque per Giorgia Meloni torna l’appuntamento con le consuete comunicazioni in vista dell’appuntamento del 18 e 19 dicembre a Bruxelles, che avrà tra i dossier più delicati i fondi da continuare a garantire a Kiev e la posizione dell’Ue nei complicati negoziati per porre fine all’aggressione russa nel Paese.

Intervenendo alla Camera la presidente del Consiglio ha ribadito il sostegno italiano all’Ucraina, con diversi distinguo e con la perenne necessità di avere “un piede in due scarpe”, ovvero non rompere apertamente con gli alleati europei ma non compiere “sgarbi” nei confronti di Donald Trump e la Casa Bianca, oltre a non scoprirsi eccessivamente a destra, dove la Lega martella incessantemente la premier con le sue posizioni su Kiev.

Vanno lette così alcune dichiarazioni di Meloni in Aula: la premier ribadisce lo stretto legame tra Stati Uniti ed Unione Europea, che non sono “competitor” ma che l’inquilino della Casa Bianca non perde occasione per attaccare. Meloni ribadisce che “non intendiamo abbandonare Kiev al suo destino” e che l’Italia e i suoi alleati sono al lavoro su tre binari paralleli: “Un piano di pace, un impegno internazionale per garantire all’Ucraina solide e credibili garanzie di sicurezza, e intese sulla futura ricostruzione della Nazione aggredita”.

Ma allo stesso tempo la presidente del Consiglio chiarisce senza mezzi termini che l’Italia non manderà i suoi soldati in Ucraina, anche laddove venisse creata una forza di pace europea. La premier punta poi il dito contro la Russia, definita “principale ostacolo a un accordo di pace” per le sue “pretese irragionevoli”. Lo scoglio più grande è la questione del Donbass, che Volodymyr Zelensky non ha intenzione di cedere e che Vladimir Putin già riconosce come suo territorio in Costituzione: “Tutti dovremmo riconoscere la buona fede del presidente ucraino, che è arrivato a proporre un referendum per dirimere questa controversia, proposta, però, respinta dalla Russia”, ricorda Meloni.

Ma la questione che più allontana Roma dai partner europei è quella del congelamento e uso degli asset russi in Europa. Se la premier ricorda alla Camera che “l’Italia ha deciso di non far mancare il suo appoggio per bloccare gli asset russi”, lo ha fatto “senza ancora avallare alcuna decisione sul loro utilizzo. Lo abbiamo fatto pur non condividendo il metodo utilizzato, perché non vi siano ancora una volta dubbi sulla linea coerente di sostegno che il Governo ha sempre mantenuto nei confronti dell’Ucraina”. Il governo chiede infatti una “base legale solida” per l’uso dei circa 200 miliardi di euro di asset russi che l’Ue vorrebbe utilizzare per finanziare Kiev. “Intendiamo chiedere chiarezza rispetto a possibili rischi connessi alla proposta di utilizzo della liquidità generata dall’immobilizzazione degli asset, particolarmente quelli di ritorsione o legati a nuovi pesanti fardelli rispetto ai bilanci nazionali”, le parole della premier sul tema.

di: Redazione - 17 Dicembre 2025

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