A Mazara del Vallo

Otto mesi per un esame istologico, era un tumore al quarto stadio: è morta Maria Cristina Gallo, simbolo della lotta alla malasanità

Aveva aspettato quasi un anno per la biopsia. Era un lemiosarcoma, le metastasi si erano estese a ossa, fegato, polmoni e pancia. "Voglio scuotere le coscienze, si parla tanto di prevenzione dei tumori ma come me tante altre persone"

News - di Antonio Lamorte

10 Ottobre 2025 alle 17:02

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FOTO DA PIXABAY (tungnguyen0905)
FOTO DA PIXABAY (tungnguyen0905)

Maria Cristina Gallo aspettò per otto mesi i risultati di un esame istologico per una grave patologia: quando i risultati della biopsia erano arrivati, era ormai troppo tardi. E lei era diventata una protagonista della lotta alla malasanità non soltanto siciliana, a un sistema spesso ingolfato, rallentato, compromesso dalla burocrazia e da disservizi. È morta a 56 anni. Le indagini sul sistema sanitario che la sua denuncia contribuì a innescare sono tutt’ora in corso: mirano a chiarire eventuali responsabilità organizzative e individuali all’interno dell’Asp e dei laboratori coinvolti.

Gallo si era laureata in Storia e Filosofia e in Teologia all’Università di Palermo. Era una professoressa, da alcuni anni insegnava italiano nell’Istituto Tecnico Industriale R. D’Altavilla di Mazara del Vallo. Aveva collaborato con la Diocesi di Mazara, presso la quale aveva contribuito alla fondazione della biblioteca dei bambini “L’isola che non c’è”. Con il marito Giorgio Tranchida aveva avuto due figli, di 25 e 17 anni.

A dicembre 2023 aveva richiesto l’esame istologico, aveva subito una isterectomia. I risultati di quell’esame erano arrivati soltanto nell’agosto del 2024. La malattia nel frattempo era avanzata, le metastasi si erano diffuse. Quando aveva denunciato quel ritardo, lo scandalo esploso all’Asp di Trapani non soltanto portò alle dimissioni dell’ex direttore generale dell’azienda sanitaria trapanese, Ferdinando Croce, ma innescò anche una serie di altre segnalazioni e denunce su tempi di attesa anomali e malfunzionamenti nel servizio sanitario.

Il ministero della Sanità spedì una commissione ispettiva, la Procura di Trapani aprì un’inchiesta per accertare i ritardi. Per omissioni e negligenze vennero indagate diciannove persone tra medici, tecnici e personale sanitario. Lei intanto aveva scoperto un lemiosarcoma al quarto stadio, un tumore raro e aggressivo. Le metastasi si erano estese a ossa, fegato, polmoni e pancia. Si curava all’istituto nazionale dei tumori a Milano.

“Voglio scuotere le coscienze incoscienti. Il rimpallo di responsabilità attorno a questa tragedia è davvero doloroso, come è doloroso scoprire che nelle mie stesse condizioni ci sono altre persone che hanno ricevuto il risultato degli esami istologici troppo tardi”, disse in un’intervista a Repubblica. “Sono tutti responsabili o corresponsabili in questa storia: questo sistema di pressappochismo e supponenza danneggia tutti, non ha danneggiato solo me […] Si parla tanto di prevenzione dei tumori e poi finiamo ad attendere per mesi un referto istologico. Mesi che quando si parla di un tumore sono determinanti. È un sistema che si autodistrugge. Ci sono anche tanti medici di mezzo che lavorano per noi e spesso non hanno gli strumenti e si trovano anche loro spiazzati come gli ammalati e diventano protagonisti di situazioni incresciose”.

I funerali si svolgeranno domani nella cattedrale di Mazara del Vallo, il Comune ha proclamato il lutto cittadino. L’amministrazione sarà presente in forma ufficiale con il gonfalone del Comune. Il sindaco Salvatore Quinci ha ricordato Gallo come “una donna che ha avuto il coraggio di denunciare, trasformando il proprio dolore in una battaglia per la giustizia”.

10 Ottobre 2025

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