Chi sono i pionieri dell'UE

Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni: la storia dei tre visionari che a Ventotene hanno scritto il Manifesto per l’Europa Federalista

Una storia di lotta antifascista, una storia di confino, una storia partigiana. Una storia di cultura politica. La condizione di detenuti non ha impedito loro di realizzare, clandestinamente, un testo - al quale ancora oggi - i veri europeisti si ispirano

Cultura - di Andrea Aversa

20 Marzo 2025 alle 17:07

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Da sinistra, Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, Eugenio Colorni
Da sinistra, Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, Eugenio Colorni

Giorgia Meloni non poteva fare altro che attaccare un manifesto che vuole un Europa liberale, socialista e soprattutto federalista. Lei che guida un partito e un governo a maggioranza sovranista e la cui storia di sicuro non ha radici nell’antifascismo. Tuttavia, la premier ha avuto il merito di rievocare il Manifesto di Ventotene e i tre autori che l’hanno scritto: Altiero SpinelliErnesto Rossi ed Eugenio Colorni. Un documento troppo spesso sulla bocca dei tanti finti europeisti che con ipocrisia lo hanno sbandierato in Parlamento solo per una propaganda di opposizione all’esecutivo di centrodestra. In realtà le figure di RossiSpinelliColorni sono state spesso e volentieri accantonate e dimenticate anche a sinistra. Qui cerchiamo di ricordarle e di affermarne la loro importanza storica e politica.

Chi sono Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni: i visionari dell’Europa Unita e Federale

Altiero Spinelli è nato a Roma nel 1907, dove è poi deceduto nel 1986. È noto come uno dei padri fondatori dell’Europa unita. Fino all’età di cinque anni ha vissuto in Brasile perché il papà era un diplomatico. Poi quest’ultimo avviò un’attività imprenditoriale e con tutta la famiglia fece ritorno in Italia. Spinelli iniziò ad avvicinarsi alle idee marxiste e comuniste, studiò e imparò più lingue e si diplomò quando aveva 16 anni. Poi si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza all’Università Sapienza di Roma. Per la sua militanza antifascista, fu arrestato e dopo dieci anni trascorsi in carcere, fu confinato prima a Ponza e poi a Ventotene. Sull’isola, grazie all’incontro con personalità come Ernesto RossiSandro Pertini, iniziò a prendere le distanze dal marxismo e soprattutto dall’operato di Stalin. Per questo fu espulso dal Partito Comunista.

La storia di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni: gli autori del Manifesto di Ventotene

Soprattutto, insieme ad Ernesto Rossi e con la partecipazione di Eugenio Colorni, Spinelli scrisse il Manifesto di Ventotene. Quando, in seguito all’arresto di Benito Mussolini, Spinelli fu liberato insieme agli altri confinati, fuggì in Svizzera per scampare all’occupazione tedesca e iniziò la sua attività politica. Prima fondò il Movimento Federalista Europeo, poi aderì al Partito d’Azione. Nel dopoguerra, tra gli anni ’50 e ’60, la sua militanza per un’Europa unita e federale – contraria agli stati nazione – continuò senza sosta. Spinelli fu decisivo per la nascita dell’Istituto affari internazionali (IAI) e negli anni ’70 è stato ininterrottamente membro delle commissioni europee che si sono succedute. Poi è stato anche deputato, sia al Parlamento italiano che europeo finché negli anni ’80 cedette la sua ‘eredità politica’ al Partito Radicale di Marco Pannella e lo fece intervenendo a un Congresso del PR.

Le origini, la militanza politica e l’opposizione al regime fascista

Ernesto Rossi è nato a Caserta il 25 agosto 1897 ed è deceduto a Roma il 9 febbraio del 1967. È stato, oltre che un politico e militante antifascista, anche giornalista ed economista. Partecipò come volontario alla Prima Guerra Mondiale e si avvicinò al pensiero fascista collaborando con il Popolo d’Italia allora diretto da Mussolini. Poi l’incontro con Gaetano Salvemini e l’abbraccio al pensiero socialista e soprattutto liberale. Così ebbe inizio la sua attività di opposizione al regime fascista. Rossi divenne dirigente dell’organizzazione Giustizia e Libertà e pagò con il carcere la sua militanza. Scontò nove anni in cella per poi essere mandato al confine sull’isola di Ventotene. Li conobbe la sua futura moglie Ada Rossi e soprattutto Spinelli e Colorni. Quell’incontro permise la realizzazione del Manifesto, la cui diffusione avvenne anche grazie al fondamentale contributo delle donne, ovvero Ada Rossi e Ursula Hirschmann, moglie di Colorni (che una volta separatasi da quest’ultimo ebbe una relazione con Spinelli dalla quale nacquero i loro figli).

Il socialismo liberale, Ventotene e l’attività politica

Al termine della guerra e a liberazione avvenuta, Rossi aderì al Partito D’Azione prima e al Partito Radicale poi, stringendo un connubio importante – poi infranto – con l’intellettuale Mario Pannunzio. Con quest’ultimo Rossi iniziò a scrivere su Il Mondo. Fondamentale anche il rapporto con Marco Pannella che ha definito Ernesto Rossi come un suo ‘Maestro’. Colorni, nato a Milano il 22 aprile 1909 e deceduto a Roma il 30 maggio 1944, oltre che politico è stato anche intellettuale e filosofo. Molto vicino al pensiero sionista, influenza avuta per le origini ebraiche della sua famiglia e di conseguenza per i rapporti con alcuni dei suoi parenti (i suoi cugini erano i Sereni, convinti socialisti sionisti e la futura moglie era un’ebrea tedesca), Colorni si è diplomato al Liceo Ginnasio Manzoni di Milano. Poi si è laureato, sempre a Milano, in Lettere e Filosofia. Il suo percorso filosofico lo vide avvicinarsi al pensiero di Leibniz e Benedetto Croce.

La dittatura, il confino e la liberazione

Per la sua militanza antifascista e perché ebreo, Colorni fu arrestato e mandato al confino a Ventotene. Sull’isola contribuì insieme a Rossi Spinelli alla stesura del Manifesto di Ventotene. Colorni è stato anche partigiano, fondò la Brigata Matteotti e iniziò a scrivere per l’Avanti, all’epoca giornale clandestino. Dopo un periodo di latitanza, al termine della guerra e a liberazione avvenuta, Colorni continuò la sua attività politica. Fu uno dei motori dello sviluppo del pensiero socialista e continuò a promuovere l’idea di un Movimento Federalista Europeo. Fu ucciso, a soli 35 anni, da alcuni fascisti membri della purtroppo nota Banda Koch.

20 Marzo 2025

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