A Cosenza
Rosa Vespa e Aqua Moses, la finta gravidanza e la festa preparata per la famiglia: il tentativo di fuga e l’arresto
Così le forze dell'ordine hanno riportato in ospedale, tra le braccia della madre, la piccola Sofia
Cronaca - di Andrea Aversa

“Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano!“, questo il post pubblicato sul proprio profilo Facebook dalla 51enne Rosa Vespa. Parole scritte lo scorso 8 gennaio per annunciare quella che si è rivelata una falsa nascita, a sua volta figlia di una finta gravidanza. Una recita alla quale ha creduto gran parte della sua famiglia, ora sconvolta e culminata in un rapimento di una neonata, per fortuna durato solo qualche ora, e in un arresto. Una storia finita bene dopo l’immediato allarme dato dai sanitari della clinica del Sacro Cuore di Cosenza, che si sono fatti perdonare gli scarsi controlli, e il tempestivo intervento delle forze dell’ordine.
Ch sono Rosa Vespa e Aqua Moses
Grande la felicità dei genitori e dei parenti della piccola Sofia, portata via ieri – verso le 18.30 – da Rosa Vespa, mossa dal desiderio di avere un figlio e dal marito, 43enne e di origini nigeriane, Aqua Moses. La piccola è stata riportata in clinica dagli agenti della questura di Cosenza, dopo che un’ambulanza ha provveduto al trasporto di coperte termiche e di una culla per consentire il trasferimento della bambina, nata appena il giorno prima. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire le ultime ore trascorse da Vespa e Moses. Il blitz è scattato in serata, la coppia di rapitori non aveva vie di fuga disponibili, considerati i numerosi posti di blocco organizzati dalla polizia.
La finta gravidanza, il rapimento, la festa per la falsa nascita e il tentativo di fuga
I due sono stati tratti in manette e arrestati a casa propria, a Castrolibero, in provincia di Cosenza. L’appartamento era stato tutto decorato a festa, con alcuni familiari – probabilmente ignari del fatto di cronaca – pronti a festeggiare il momento con i nuovi genitori. Poi il cambio della bambina, alla quale sono stati fatti indossare dei vestitini da maschietto. Ma il loro piani, per fortuna male organizzatI, sono stati rovinati dall’arrivo delle forze dell’ordine che erano già sulle loro tracce.
Il ritorno in clinica della piccola Sofia e la gioia della madre
Troppo evidenti, infatti, le immagini immortalate dal sistema delle telecamere di sorveglianza della clinica: una donna, con delle treccine, il cui volto era coperto con una mascherina, fintasi un’infermiera che – con la scusa di una visita pediatrica – era riuscita a entrare nella camera della madre di Sofia per farsi dare la bambina. E un uomo, di colore che ha aiutato quella donna a posare la piccola dentro un port enfant, per oi uscire dalla struttura sanitaria con lei. Per fortuna tutto è bene ciò che finisce bene e il lieto fine di questa storia è stato dato da Valeria, mamma della neonata che su Facebook ha scritto e pubblicato queste parole:
Il post su Facebook di Valeria Chiappetta la madre della piccola Sofia
“Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia…vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze, un’intera città, anzi un’intera regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. GRAZIE GRAZIE GRAZIE A TUTTI, VORREI ABBRACCIARE OGNI SINGOLA PERSONA. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti“.