Primo turno da rifare

Perché le elezioni presidenziali in Romania sono state annullate: per la Corte Costituzionale ingerenze russe nel voto

Esteri - di Redazione

6 Dicembre 2024 alle 15:46 - Ultimo agg. 7 Dicembre 2024 alle 09:17

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Calin Georgescu
Calin Georgescu

Tutto da rifare, a partire dal ballottaggio previsto domenica 8 dicembre, a questo punto bloccato a sole 48 ore dall’apertura dei seggi. La Corte Costituzionale della Romania ha annullato l’esito del primo turno delle elezioni presidenziali tenute il 24 novembre, quando a sorpresa si era piazzato primo l’ultranazionalista filorusso Calin Georgescu, seguito dalla liberale Elena Lasconi, sindaca di un piccolo paese e su posizioni pro-Ue e Nato.

I giudici della Suprema Corte di Bucarest hanno infatti deciso che l’intero processo dovrà essere ripetuto “nella sua interezza” e ha chiesto al governo di fissare una nuova data. Una decisione arrivata dopo che mercoledì 4 dicembre l’intelligence romena aveva reso pubblici alcuni documenti secondo cui la campagna elettorale era stata oggetto di alcune “azioni russe ibride e aggressive”.

Secondo i documenti desecratati presi in esame dalla Corte la Russia sarebbe coinvolta nel tentativo di influenzare il voto romeno attraverso una campagna di propaganda online anti-occidentale a sostegno di Georgescu, in particolare sulla piattaforma social TikTok, ma nel mirino vi sarebbero anche presunte irregolarità nel finanziamento della campagna elettorale di Georgescu.

“Il processo elettorale per eleggere il presidente della Romania sarà completamente ripetuto e il governo fisserà una nuova data e un nuovo calendario per i passi necessari”, ha affermato la Corte in una dichiarazione.

I giudici non hanno invece messo in dubbio l’integrità del voto di domenica scorsa, quando in Romania si sono tenute le elezioni parlamentari: anche in questo caso i partiti di estrema destra filo-russi avevano ottenuto buoni risultati, ma il partito socialdemocratico al potere a Bucarest col premier Marcel Ciolacu era emerso come vincitore col 23% (il partito di estrema destra Alleanza per l’unità dei romeni si è fermato al 18 per cento), puntando a mettere insieme una coalizione pro-Ue assieme al Partito Nazionale Liberale di centrodestra, giunto terzo col 14% dei voti.

di: Redazione - 6 Dicembre 2024

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