Scontro in Ue

Ilaria Salis, l’Ungheria di Orban non molla: chiesta la revoca dell’immunità per l’europarlamentare

Politica - di Redazione

22 Ottobre 2024 alle 13:44

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FOTO IMAGOECONOMICA
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Viktor Orban aveva promesso che non avrebbe mollato la presa su Ilaria Salis e il suo governo ha mantenuto la parola. Gli eurodeputati ungheresi rappresentanti di Fidesz, il partito di Orban che fa parte del gruppo dei Patrioti (assieme alla Lega di Matteo Salvini), hanno annunciato questa mattina durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo la richiesta di revoca dell’immunità per l’eurodeputata italiana di Alleanza Verdi-Sinistra.

Richiesta anticipata dalla stessa Salis in una nota diffusa alle agenzie: “A breve sarà annunciata al Parlamento Europeo di Strasburgo la richiesta di revoca della mia immunità da parte delle autorità ungheresi – scrive l’eurodeputata -. Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in Plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orban. Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche. Ora occorrerà mobilitarsi”.

Durissime invece le parole pronunciate dal portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, che ha accusato Salis di essere “una delinquente comune, non sei democratica e non sei una martire”. “Lasciatemi chiarire ancora una volta: non sei stata arrestata per le tue opinioni politiche, sei stata arrestata e processata per casi di aggressione a mano armata contro ungheresi innocenti”, le parole cariche di odio di Kovacs.

Il voto in Parlamento sull’immunità di Salis

Sin dalla scarcerazione di Ilaria Salis dal carcere di Gyorskocsi Utca, avvenuta lo scorso giugno, il governo dell’autocrate Viktor Orban aveva promesso di rispedire in cella l’attivista antifascista italiana.

Con la richiesta dei parlamentari ungheresi di Orban, l’iter prevede il passaggio nella commissione parlamentare competente: i membri a porte chiuse adottano e poi presentano una raccomandazione per approvare o respingere la richiesta di revocare o difendere l’immunità dell’europarlamentare, ma è poi il Parlamento a decidere con un voto a maggioranza semplice.

Il caso Salis dall’inizio

Ilaria Salis venne arrestata a Budapest l’11 febbraio del 2023 con l’accusa di aver partecipato al pestaggio di tre persone, militanti neonazisti, durante la “Giornata dell’Onore”, una rievocazione nazista in memoria delle truppe di Hitler uccise dall’Armata rossa che assediava la città.

Salis per questo ha trascorso oltre 15 mesi nel carcere di Gyorskocsi Utca, denunciando in più lettere le condizioni disumane in cui era costretta. La vicenda ottenne maggiore risalto mediatico in Italia quando vennero diffuse le immagini della prima udienza del suo processo, in cui rischiava una condanna a oltre 15 anni di reclusione, con l’attivista portata in aula con mani e piedi legati e trainata al guinzaglio da un agente di polizia.

Alleanza Verdi-Sinistra aveva quindi deciso di candidarla alle elezioni europee dello scorso giugno, così da garantire un processo più equo e tirarla fuori da quelle condizioni di vita indegne. Grazie al clamoroso successo della lista AVS, trainata dalla stessa Salis che nel nord-ovest ha ottenuto 176mila preferenze, l’attivista era stata poi libera il 14 giugno per rientrare in Italia e poi volare a Strasburgo come eurodeputata.

di: Redazione - 22 Ottobre 2024

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