Le dichiarazioni
Samuel, l’ex fidanzato di Chiara Petrolini: “Vorrei riconoscere i miei bambini”
Le prime affermazioni del giovane dopo la tragedia di Vignale di Traversetolo
Cronaca - di Redazione Web
L’ormai ex fidanzato di Chiara Petrolini rompe il silenzio ed esprime tutto lo sconvolgimento che ha vissuto nelle ultime settimane. Lo choc nell’apprendere che la ragazza di 21 anni con cui aveva una relazione ha partorito due bambini, entrambi figli suoi, a distanza di un anno e ne ha sepolto i corpi nel giardino di casa, a Vignale di Traversetolo. Da venerdì la giovane, che ha nascosto a tutti le gravidanze, è agli arresti domiciliari per omicidio premeditato e soppressione di cadavere, nell’ambito delle indagini dei carabinieri, e giovedì 26 settembre sarà interrogata dal Gip del tribunale di Parma. “Sono completamente frastornato. Non ho ancora realizzato cosa sia successo. E soprattutto non so più chi ho conosciuto, chi era Chiara“, sono le parole di Samuel, diffuse per voce del suo avvocato Monica Moschioni e pubblicate dalla Gazzetta di Parma.
Le parole di Samuel, il fidanzato di Chiara Petrolini
“Mi sembra di essere finito in un film terribile. Appena le procedure lo permetteranno vorrei riconoscere i miei bambini, dargli un nome e organizzare una cerimonia“, dice il giovane. Sul punto, è la Procura della Repubblica che dovrà attivare l’anagrafe, come spiegato in conferenza stampa dal procuratore Alfonso D’Avino. “Su molti aspetti – ha spiegato l’avvocato Moschioni al quotidiano della città – abbiamo saputo gli sviluppi dalla stampa. Non abbiamo copia dell’ordinanza di custodia cautelare, non abbiamo ancora un documento che definisca in modo ufficiale che Samuel è padre dei bambini“. Su questo, è arrivata la conferma, sempre nella conferenza stampa di venerdì in Procura: l’esito del Dna su entrambi i resti ha certificato che Chiara è la madre, Samuel il padre.
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“Ci vorrebbe un po’ di quiete, un po’ di silenzio“, prosegue l’avvocato che, contattato dall’ANSA, ha preferito non aggiungere altro a quanto dichiarato alla Gazzetta. Samuel in questa storia è parte offesa, “eppure certe ricostruzioni frettolose lo hanno dipinto in maniera sbagliata, alludendo a chissà quali colpe, che non ha assolutamente“. Samuel e l’avvocato ribadiscono la loro fiducia in chi indaga e il legale conclude: “Questo deve essere il tempo della riflessone e del dolore“. Intanto si attende di capire che scelta farà Chiara giovedì, se deciderà di parlare col giudice oppure se si avvarrà della facoltà di non rispondere. La ragazza fin qui è stata interrogata due volte e, pur tra alcune contraddizioni, ha detto di aver pensato che i due bambini siano nati morti.