La malattia
Peste suina africana in Italia, cos’è e quali sono i sintomi nell’uomo: i rischi e la cura
Casi in aumento e rilevati in più regioni, è allarme per gli allevamenti dei maiali
Salute - di Redazione Web
Dai primi casi in Piemonte, la peste suina africana si è diffusa anche in Liguria, Emilia Romagna e Lombardia Un fenomeno che ha fatto scattare l’allarme per gli allevamenti di maiali. Queste le dichiarazioni di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, rilasciate a La Repubblica: “La diffusione della peste suina africana ha ormai raggiunto livelli allarmanti mettendo a rischio non solo la salute animale, ma l’intera filiera suinicola del nostro Paese, un settore cruciale per l’economia nazionale e per la tutela delle nostre produzioni di qualità“. Del resto, la realtà è preoccupante, con oltre 45 allevamenti rovinati e 60mila suini abbattuti.
Cos’è la peste suina africana: lo ‘sbarco’ in Italia
Secondo quanto pubblicato sul portale internet del Ministero della Salute, la peste suina africana è una malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali. Non è trasmissibile all’uomo, ma è causa di ingenti perdite economiche nel comparto suinicolo, con gravi ripercussioni anche sul commercio comunitario ed internazionale di animali vivi e dei loro prodotti. Il virus è in grado di diffondersi attraverso il contatto diretto tra animali infetti, mentre la trasmissione indiretta avviene a seguito di ingestione di carne e prodotti suini contaminati, inclusi rifiuti alimentari, scarti di cucina, frattaglie, avanzi di cibo, o tramite oggetti contaminati come attrezzature, veicoli e abbigliamento, ruote degli automezzi, ossia attraverso il ‘fattore umano’.
I sintomi nell’uomo, i rischi e la cura
I sintomi principali negli animali colpiti sono: febbre, perdita di appetito, debolezza del treno posteriore con conseguente andatura incerta, difficoltà respiratorie e secrezione oculo-nasale, costipazione, aborti spontanei, emorragie interne, emorragie evidenti su orecchie e fianchi. Al momento non esiste un vaccino per la peste suina africana. Come previsto dal vigente Piano nazionale di sorveglianza e dalle norme di settore, quando si riscontrano uno o più sintomi tali da far sospettare la presenza di PSA in un allevamento di suini, occorre immediatamente darne comunicazione ai servizi veterinari competenti per territorio. Analogamente, quando si rinviene una carcassa di cinghiale nell’ambiente, o a seguito di incidente stradale che abbia coinvolto un cinghiale, è necessario segnalare l’evento ai Servizi Veterinari, alle forze dell’ordine o enti parco, guardie forestali, oppure contattare i numeri verdi regionali.