Inaugurata nell'agosto 1934
Alcatraz, la storia dell’infame prigione sulla roccia: la costruzione, Al Capone, le evasioni
Al Capone riuscì a farsi trasferire altrove. Ma Creepy Karpis ci ha passato 25 anni e un mese. Il primo tentativo di fuga è del 1936: a Joe Bowers spararono le guardie mentre si arrampicava sul muro
Editoriali - di Matilde Ambrosio
La vista più bella su Alcatraz è dalla Russian Hill, quartiere residenziale di San Francisco che ha preso il nome dal cimitero russo in cima alla collina fatto risalire, chissà, all’epoca della febbre dell’oro in California. Da quassù l’infame isola di pietra si staglia nel blu del Pacifico. The Rock, è questo il nome di Alcatraz. Inaugurata come prigione nell’agosto del 1934. Per 29 anni hanno vissuto qui dentro 1500 prigionieri tenuti in terribili condizioni di isolamento. Lì dentro sono stati chiusi Al Capone e il leader per l’indipendenza di Puerto Rico, Rafael Miranda. Il carcere è stato chiuso definitivamente nel 1963: La ragione ufficiale: troppo cara da mantenere. L’altra ragione: lo scandalo causato dalla fuga di tre carcerati all’alba del 12 giugno del 1962. L’evento storicamente certo è ancora chiamato nei registri dell’Ufficio penitenziario federale un “tentativo di fuga” e è in fondo alla lista degli altri 13 tentativi di fuga di cui si ha certezza.
Ma di certo Frank Morris e i fratelli John e Clarence Anglin, i tre rapinatori di banca scappati da Alcatraz all’alba del 12 giugno del 1962, non l’ha trovati mai nessuno. L’Fbi dice che morirono affogati. Qualcuno immagina che vissero felici e sperduti nel Brasile profondo. Di certo mai traccia dei corpi è stata trovata nelle gelide acque intorno all’isola. I buchi scavati nel muro col cucchiaio e un trapano messo insieme con pezzi di metallo recuperati sono la principale tappa del tour turistico dentro la vecchia prigione. Un milione e mezzo di visitatori all’anno. La prima fortificazione di Alcatraz è al 1850, l’intenzione era di usarla come prigione militare. Nel 1912 era già il più grande edificio in cemento rinforzato del mondo. Ma nel 1934 fu destinata dall’ufficio Penitenziario federale ai detenuti ritenuti troppo indisciplinati da altri centri di detenzione negli Stati Uniti. Alcatraz fu anche un modello di prova per il sistema di custodia 1×3 – un custode assegnato ogni tre detenuti – poi esteso ad altre prigioni federali. Il primo guardiano fu James Johnston, con fama di sadico ossessionato dall’idea di complotti, con passione specifica per imporre il confinamento solitario. Obbligatorio era lì alla sua epoca rispettare l’estremo silenzio: i detenuti potevano conversare solo durante le pause del fine settimana. Chi era accusato di cattiva condotta veniva sotterrato nel “Buco”, uno spazio sotterraneo in cui un punito poteva passare intere settimane.
Secondo l’ufficio federale dei Penitenziari, la popolazione carceraria di Alcatraz è sempre rimasta molto al di sotto della sua capacità massima. In media, secondo i dati della Bbc, ci sono stati mediamente tra i 260 e 275 prigionieri. Fu l’isola con il primo faro della costa occidentale degli Stati Uniti, costruito a metà del XIX secolo per guidare le navi nel Pacifico. Era un forte per scopi difensivi e un centinaio di cannoni pronti a proteggere la California da qualsiasi attacco marittimo. Era anche una riserva naturale di pellicani. Il prigioniero più famoso di Alcatraz è Alphonse “Al” Capone, il più famoso bandito di Chicago. Vi passò poco più di quattro anni, fino a quando gli fu diagnosticata la sifilide e fu trasferito. La più lunga detenzione fu quella di Alvin Karpowicz, soprannominato “Creepy Karpis”, “il numero 1” nella lista dell’Fbi negli anni ‘30: passò ad Alcatraz 25 anni e un mese. Anche il gangster George “Machine gun” Kelly Barnes e il leader dell’indipendentismo di Puerto Rico, Rafael Miranda, considerato responsabile di un attacco armato al Campidoglio di Washington negli anni ‘50, sono stati rinchiusi qui dentro.
Né le recinzioni elettrificate, né il filo spinato, né le torrette di avvistamento con guardie dal grilletto facile hanno mai fermato il sogno dell’evasione. I registri ufficiali danno conto di 14 tentativi in tre decenni, che hanno coinvolto 36 persone. Secondo l’Ufficio federale, 23 di loro sono stati ricatturati, sei sono stati uccisi di proiettile durante la fuga e altri due sono annegati. La prima delle fughe è del 1936, due anni dopo l’inaugurazione. Fu un tentativo disperato: il detenuto Joe Bowers decise di scalare il muro della prigione e fu ucciso dalle guardie. Un altro prigioniero solitario, John Giles, nel 1945, ce l’aveva quasi fatta: con abiti militari rubati e documenti contraffatti, riuscì a salire a bordo di una nave militare e raggiungere il continente, ma all’ultimo momento alcuni militari notarono che la sua uniforme era diversa da quella degli altri e fu scoperto. Nel 1946 la fuga più violenta nella storia del centro fu frustrata: nella cosiddetta “battaglia di Alcatraz”, sei detenuti ottennero armi da fuoco, uccisero due guardie e ne ferirono altri 18, ma non riuscirono a fuggire.
Dopo che i detenuti Frank Morris, Clarence e John Anglin sono fuggiti attraverso il cunicolo da loro scavato sparendo nel nulla, si trovarono solo alcuni loro oggetti personali trovati nella vicina Angel Island, John Scott e Darl Parker sono riusciti a segare le sbarre e uscire attraverso una cucina nel sottosuolo, ma sono stati catturati nelle acque vicine all’isola. A coprire lo scandalo dei tentativi di fuga sono arrivati i costi di mantenimento di Alcatraz che ne hanno forzato la chiusura nel 1963: il dipartimento di Giustizia ha stimato che era necessario un investimento di 5 milioni di dollari per riparare le strutture erose dal salnitro, aggiunto al budget di quasi 10 dollari al giorno per ogni prigioniero, ben al di sopra di quello di altri penitenziari. Dopo la sua chiusura ufficiale, l’isola non è rimasta disabitata per molto tempo: un gruppo di attivisti indigeni, riuniti nell’organizzazione “Aborigeni di tutte le tribù”, si trasferì sulla roccia e si propose di installare una scuola e un centro culturale. Rivendicavano diritti storici sulla roccia, dove nel XIX secolo i capi tribali ribelli erano stati confinati al governo degli Stati Uniti. Tentativo finito dopo un grande misterioso incendio. Di fronte alle fiamme l’allora presidente Richard Nixon ordinò che gli indigeni fossero sfrattati da lì. Era il 1971.