L'inchiesta
Terremoto politico a Venezia: perché è indagato il sindaco Brugnaro, arrestato l’assessore Boraso
Le indagini hanno coinvolto 19 persone, 15 sottoposte a misure cautelari. Indagati anche il direttore generale del comune e capo di gabinetto del sindaco Morris Ceron e il vicecapo di gabinetto Derek Donadini
News - di Redazione Web
Terremoto politico a Venezia. Arrestato un assessore, indagato il sindaco Luigi Brugnaro e altri esponenti della giunta. Al centro delle indagini le trattive di vendita di un terreno nel territorio comunale a ridosso della laguna. A essere arrestato l’assessore alla Mobilità del Comune di Venezia Renato Boraso. L’indagine ha coinvolto in tutto 19 persone, oltre il sindaco Brugnaro, il direttore generale del comune e capo di gabinetto del sindaco Morris Ceron e il vicecapo di gabinetto Derek Donadini. 15 sono state sottoposte a misure cautelari. Due arresti, sette ai domiciliari, sei interdette per 12 mesi dai pubblici uffici.
Il territorio al centro dell’inchiesta è la cosiddetta “area dei Pili”, di proprietà del sindaco Brugnaro ma dal 2017 gestito assieme alle aziende e le partecipazioni aziendali del sindaco da un “blind trust”. Vengono definiti così quei fondi che agiscono senza alcun contatto per scongiurare conflitti di interessi. L’area è stata venduta dal demanio pubblico a Brugnaro nel 2006, prima che venisse eletto sindaco nel 2015 con una lista civica di centrodestra. Un’area che anni dopo l’elezione è stata considerata come possibile sede di un terminal per il trasporto merci e per la costruzione di un palazzetto dello sport.
- Lo sfogo di Giovanni Toti: “Ma che giustizia è questa? Mi accusate di aver fatto politica”
- Appalti “truccati” e corruzione, terremoto a Pozzuoli: arrestato l’ex sindaco Figliolia e l’ex dirigente Pd Oddati
- Avellino: arrestato l’ex sindaco Festa. L’accusa è di corruzione
- Aniello Donnarumma: chi è il sindaco di Palma Campania arrestato per corruzione
Le trattative di vendita avrebbero coinvolto l’imprenditore singaporiano Chiat Kwong Ching, insieme al quale sarebbero stati modificati i criteri di edificabilità dell'”area dei Pili”. Secondo l’accusa l’imprenditore avrebbe dovuto versare 150 milioni di euro in cambio della modifica dei piani urbanistici comunali per approvare un progetto edilizio a destinazione commerciale e residenziale. All’interno della trattativa sarebbe rientrato anche un palazzo storico la cui valutazione sarebbe stata abbassata da 14 a 10 milioni di euro tramite “atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere da Brugnaro, da Ceron e Donadini, che agivano per conto del primo” e che successivamente sarebbe stato acquistato da una società di proprietà dell’imprenditore singaporiano.
Boraso è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, la Procura di Venezia gli contesta 11 episodi di corruzione, concussione e autoriciclaggio. La Corte dei Conti alcuni mesi fa aveva intanto avviato un’indagine separata sulla vendita del terreno a Brugnaro, che sostiene come la vendita sia stata irregolare per la presenza di aree costiere demaniali che non potrebbero essere vendute. Il sindaco di è detto “esterrefatto” e ha dichiarato di “aver sempre svolto e di continuare a svolgere l’incarico di sindaco come un servizio alla comunità, gratuitamente, anteponendo sempre gli interessi pubblici”. Altri indagati sono Giovanni Seno, direttore generale di AVM, la società partecipata del comune di Venezia che si occupa di mobilità, e il responsabile del settore appalti del comune, Fabio Cacco.