Le rivelazioni
Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis: qual è la malattia della figlia Silvia
A parlarne la stessa opinionista tv in occasione di un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera
Spettacoli - di Andrea Aversa
Una settimana fa questa frase: “Il senso di ogni cosa“. Qualche giorno dopo queste parole: “Tu lo hai sempre saputo che sarei riuscita a diventare la mamma che meritavi di avere…Grazie per avermi amata anche quando non lo facevo io. Oggi mi appare questa foto e ricordo il momento esatto in cui l’ho scattata…“. Tutto scritto e pubblicato su Instagram da Sonia Bruganelli, imprenditrice e opinionista televisiva che ha dedicato questi post alla figlia Silvia – la primogenita, oggi 21enne – avuta con Paolo Bonolis. In merito, la Bruganelli ha parlato della malattia che ha colpito e combattuto la giovane, in occasione di un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
Silvia Bonolis: la figlia di Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis
La Bruganelli ha così rivelato che la figlia è cardiopatica dalla nascita, raccontando che i medici, all’ottavo mese di gravidanza, le dissero che doveva operarsi d’urgenza per evitare il decesso della piccola. Fu un fulmine a ciel sereno. Ha detto la Bruganelli: “Silvia è nata il 23 dicembre del 2002 ed è stata subito operata al cuore. Ma i danni dovuti all’ipossia postoperatoria li hanno scoperti dopo una settimana. Io avevo già capito che qualcosa non andava, ma tutti dicevano che vedevo cose che non c’erano“. Una condizione che ha reso l’infanzia di Silvia diversa da quella di tutte le altre bambine.
Che malattia ha la figlia di Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli
La situazione ha fatto scattare un’iper protettività da parte della madre e anche molte preoccupazioni rispetto al futuro. A riguardo, la Bruganelli ha spiegato: “I problemi si sono presentati quando è nato Davide, un anno e mezzo dopo. Ho cominciato a dirmi che non me lo meritavo, che stavo togliendo qualcosa a Silvia. È allora che il mio rapporto con lei è diventato ossessivo, mentre non riuscivo più a stare vicino a Davide. Ed è lì che ho cominciato a lavorare su me stessa. Mi sono rasserenata solo con la nascita di Adele, nel 2007, quando la salute di Silvia si era stabilizzata e potevo tirare il fiato. Il pensiero fisso riguarda il futuro, perché non è ancora autosufficiente e avrà sempre bisogno di qualcuno che l’aiuti. Però penso anche che non sarà mai sola, perché ha quattro fratelli“.