Il voto
Chi ha vinto le elezioni Europee: vittoria dei Popolari, avanza l’estrema destra, le sorprese e i risultati in Italia
Centrodestra vittorioso, non abbastanza da permettere un governo di sole destre. Il 30 giugno si vota in Francia. Affluenza al 49,6% in Italia, mai così bassa
News - di Redazione Web
Avanza l’estrema destra, Macron annuncia elezioni anticipate in Francia dopo la vittoria del Rassemblement National, sia la premier Giorgia Meloni che la segretaria dem Elly Schlein rafforzate dal voto continentale. A vincere queste elezioni europee, le decime della storia, che segneranno un significativo punto nella storia dell’Unione, sicuramente il centrodestra del Partito Popolare ma non abbastanza da permettere alle sole destre di formare una maggioranza. Si potrebbe ritornare a formare l’attuale maggioranza trasversale con Partito Socialista Europeo e i liberali di Renew Europe.
È certo che il partito Popolare Europeo sarà il più rappresentato nell’Europarlamento: almeno 189 seggi. A seguire i Socialdemocratici, con 135 seggi. Il gruppo dei Conservatori e Riformisti, quello di cui fa parte Fratelli d’Italia, il partito della premier italiana Giorgia Meloni, 82 seggi. Liberali di Renew Europe 80 seggi, Identità e Democrazia – il gruppo della Lega e del Rassemblement National – 58 seggi.
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I risultati e le elezioni in Francia
Performance che era sembrata travolgente all’inizio quella delle destre estreme, resta comunque notevole. Il Presidente della Francia Emmanuel Macron ha annunciato lo scioglimento del Parlamento e indetto nuove elezioni legislative tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Il Rassemblement National ha raccolto più del 32% dei voti. La lista del Presidente Macron appena il 14,5%. Le elezioni si terranno il 30 giugno il primo turno e il 7 luglio il secondo.
I risultati in Germania e Spagna
Estrema destra in salita anche in Germania: Alternative für Deutschland (AfD) sembra essere il secondo partito, al 15,3%, del Paese dietro l’Unione Cristiano-Democratica (CDU) di centrodestra, prima del Partito Socialdemocratico al 14,2%, dei Verdi al 12,1%, dei Liberali al 5,3%. Non ha sfondato, anzi, il partito neofranchista di Vox, al 9,6% in Spagna: sei seggi, tre in più rispetto al 2019. Anche qui il Partito Popolare ha vinto, 34,2% e 22 seggi, dieci in più rispetto al 2019. Ottima performance però anche del Partito Socialista, al 30,18%, pochissimo tempo dopo rispetto a quando il leader e primo ministro Pedro Sánchez aveva minacciato le dimissioni per un’indagine aperta sulla moglie Begona Gomez.
Altri risultati in Europa
Effetto sorpresa in Slovacchia dove i sondaggi sono stati sovvertiti: il partito Slovacchia Progressista (SP) ha ottenuto il 27,8%, i favori del partito SMER (Direzione-Socialdemocrazia) del primo ministro Robert Fico, a metà maggio vittima di un attentato, ha raccolto il 24,8%. Sorprendenti i risultati anche in Finlandia e Danimarca dove le sinistre hanno avuto la meglio sull’estrema sinistra. A Helsinki i socialdemocratici al governo sono terzo partito dopo il Partito di Coalizione Nazionale di centrodestra e l’Alleanza di Sinistra. Socialdemocratici primo partito in Svezia al 24,9%.
I risultati in Italia
A scrutinio praticamente finito in Italia, grande successo di Fratelli d’Italia si conferma primo partito e aumenta il proprio consenso rispetto alle elezioni politiche del settembre 2022: “vota Giorgia” ottiene oltre 2 milioni di preferenze personali e porta il partito al 28,8 per cento. A vincere però è anche il Partito Democratico di Elly Schlein, che raggiunge il 24,1 per cento e mette l’ipoteca sulla leadership tra le opposizioni.
Débâcle del Movimento 5 Stelle, Conte e soci riescono a malapena a superare il 10 per cento: la Lega di Matteo Salvini rende grazie alla candidatura del generale Roberto Vannacci, capace di incassare mezzo milioni di voti, e portare così il Carroccio al 9 per cento. Non abbastanza per impedire il sorpasso di Forza Italia, che incassa mezzo punto in più (anche grazie alle 390mila preferenze di Antonio Tajani).
Alleanza Verdi Sinistra al di sopra delle aspettative col 6,7%, trainata da candidatura mediatiche come Ilaria Salis o quella di Mimmo Lucano; i centristi dell’ex Terzo Polo, andati divisi con Azione da una parte e la lista di scopo Stati Uniti d’Europa dall’altra, non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 4%. Affluenza al 49,6%, mai così bassa nella storia repubblicana.