L'addio

Benny Gantz rompe con Netanyahu, dimissioni dal gabinetto di guerra: “Non vinceremo questa guerra”

Esteri - di Carmine Di Niro

9 Giugno 2024 alle 20:59 - Ultimo agg. 9 Giugno 2024 alle 22:23

Condividi l'articolo

Benny Gantz rompe con Netanyahu, dimissioni dal gabinetto di guerra: “Non vinceremo questa guerra”

Ha aspettato 24 ore, per una questione di opportunità: non sovrapporre la sua attesa conferenza con la festa in Israele per la liberazione di quattro ostaggi che dal 7 ottobre scorso erano nelle mani di Hamas.

Ma Benny Gantz non ha cambiato idea. Il ministro del gabinetto di guerra israeliano e leader di Blu e Bianco, il principale partito di opposizione israeliano che aveva scelto di entrare nel governo di unità nazionale per il conflitto in corso a Gaza, lascia l’esecutivo.

L’uscita di Gantz non provocherà la caduta del governo di Netanyahu, che ha abbastanza voti in Parlamento, ma con ogni probabilità provocherà lo scioglimento del gabinetto di guerra.

Gantz lascia il governo di unità nazionale con Netanyahu

Lo ha annunciato lo stesso Gantz in una dichiarazione ai media. “Lascio con il cuore pesante – ha detto Gantz – Non vinceremo questa guerra come avevamo pianificato”. Per l’ex capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane “Netanyahu ci impedisce di avanzare verso la vera vittoria”, ha attaccato nell’intervento trasmesso in diretta dalle tv israeliane, “le decisioni strategiche vengono affrontate con procrastinazione ed esitazione a causa di considerazioni politiche”.

“Dopo il 7 ottobre, come hanno fatto centinaia di migliaia di israeliani patriottici, ci siamo messi a disposizione. Lo abbiamo fatto anche se sapevamo che si trattava di un cattivo governo. L’abbiamo fatto proprio perché sapevamo che era un cattivo governo”, ha poi proseguito Gantz, ricordando di aver formato “un governo di emergenza per una partnership segnata dal destino, non per una partnership politica. Mesi dopo il disastro di ottobre, la situazione nel paese è cambiata”.

Gantz nelle scorse settimane aveva dato un ultimatum al primo ministro, scaduto l’8 giugno scorso, chiedendo e non ottenendo un piano per la fine della guerra a Gaza e sul futuro della Striscia.

Le reazioni di Netanyahu e Ben Gvir

Tramite i social network Netanyahu ha lanciato il suo personale appello a Gantz, invitandolo a non lasciare l’esecutivo di unità nazionale. “Israele è in una guerra esistenziale su più fronti”, ha scritto Netanyahu su X. “Benny, non è il momento di abbandonare, è il momento di unire le forze”. Il premier ha promesso di andare avanti fino alla vittoria e al raggiungimento di tutti gli obiettivi, “in primo luogo il rilascio degli ostaggi e l’eliminazione di Hamas”. Ed ha aggiunto: “La mia porta rimarrà aperta a qualsiasi partito sionista disposto ad assumersi l’onere e ad aiutare a raggiungere la vittoria sui nemici e a garantire la sicurezza dei cittadini”.

Con l’uscita di Gantz, Netanyahu è sempre più ostaggio dei partiti dell’estrema destra religiosa che gli permettono di avere una risicata maggioranza alla Knesset, il Parlamento israeliano. Non è un caso dunque se proprio Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale e leader di Potere Ebraico, ha chiesto di entrare a far parte del gabinetto di guerra al posto di Gantz.

“Come ministro, leader del partito e principale alleato della coalizione, chiedo di essere incluso in questo gabinetto per essere associato alla politica di sicurezza di Israele”, ha scritto Ben Gvir su Telegram.

9 Giugno 2024

Condividi l'articolo