Economia e Finanza
Tassi di interesse, il taglio annunciato della BCE: gli effetti su mutui, prestiti, economia
Il primo taglio dal 2016, di 25 punti base. Lagarde: "Tassi su livelli sufficientemente restrittivi per riportare inflazione all'obiettivo 2%". La BCE non dovrebbe procedere subito con altri tagli
Economia - di Redazione Web
Per la prima volta dal 2016 la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un taglio dei tassi di interesse e ha contestualmente migliorato la stima di crescita per l’economia dell’Eurozona nel 2024: dal 0,6% allo 0,9%. Quella del taglio dei tassi di interesse era una decisione largamente attesa. La BCE è la prima grande banca centrale a decidere per il calo tra quelle che fanno riferimento per i mercati globali. I tassi restano comunque a un livello alto, definito “restrittivo” dagli analisti come anche dalla Presidente BCE Christine Lagarde, e la Banca ha annunciato che resteranno alti per contrastare ancora l’inflazione.
Il taglio di 25 punti base è il primo dal 2016, come si anticipava, arriva dopo dieci rialzi consecutivi a cui “nelle successive riunioni di fine 2023 e di inizio 2024 la Bce ha lasciato i tassi fermi”. Una politica innescata per fermare l’inflazione esplosa con la guerra in Ucraina e per le conseguenze della pandemia da covid-19. Il taglio riguarda i tre tassi di riferimento e li porterà in un intervallo compreso tra il 3,75 e il 4,5%.
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L’inflazione nell’Eurozona
L’Eurozona prova sempre a mantenere l’inflazione intorno al 2%, le stime BCE prevedono che l’inflazione calerà ancora e che potrebbe raggiungere il 2,2% l’anno prossimo. L’obiettivo sembra vicino e alla portata. Il PIL dell’Eurozona nel primo trimestre dell’anno è cresciuto dello 0,3% dopo cinque trimestri di sostanziale stagnazione. Il ritmo dei tassi di interesse è una realtà che influisce sui mutui per comprare una casa, per ottenere un finanziamento o per aprire una nuova azienda tra le altre cose. La crescita stimata per il 2025 dell’Eurozona è 1,4%, per il 2026 1,6%.
Lagarde: “Ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2%”
“Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine”, ha dichiarato la presidente della BCE Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. L’approccio anche in futuro che detterà le decisioni sui tassi di interesse sarà basato sui dati del Consiglio Direttivo e sulla “sua valutazione delle prospettive di inflazione – ha dichiarato la Presidente Lagarde – , considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.
L’operazione è stata accolta con grande positività dagli operatori finanziari. La Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) in un report ha argomentato che dopo che la BCE ha tagliato i tre tassi di riferimento “l’impatto sui mutui, nei mesi scorsi, è stato assai rilevante” e che con questo allentamento dovrebbero esserci “vantaggi più significativi per le famiglie, sia per comprare casa sia per comprare automobili o elettrodomestici”. La BCE ha anticipato anche la Federal Reserve statunitense. La maggioranza degli analisti prevedono che la BCE non procederà subito con altre riduzioni.