Successo planetario

Buena Vista Social Club al cinema: il ritorno in sala del film cult sulla musica cubana, 25 anni dopo

Il film di Wim Wenders, con il chitarrista Ry Cooder, alla scoperta del mito della musica cubana. "Ho visto e filmato L’Avana e ho capito cosa c’era di così speciale in questa musica: era uscita da questa città. Quella musica era il sangue di questa città". Il ritorno in sala grazie alla Cineteca di Bologna.

Cultura - di Antonio Lamorte

31 Maggio 2024 alle 13:31 - Ultimo agg. 31 Maggio 2024 alle 13:39

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COLLAGE DI FOTO DA LAPRESSE
COLLAGE DI FOTO DA LAPRESSE

A 25 anni dall’uscita, torna nelle sale italiane al cinema Buena Vista Social Club, film di Wim Wenders, realizzato grazie al contributo fondamentale del chitarrista Ry Cooder, un progetto che fece riscoprire al mondo la musica cubana, i ritmi de l’Avana, il fascino del son cubano, una compagine di artisti diventati iconici. Quell’idea divenne anche un album e un tour mondiale sfociato in un live dal vivo registrato al Carnegie Hall a New York. Il ritorno al cinema, per festeggiare il quarto di secolo, grazie a Wim Wenders Foundation, CG Entertainment e alla Cineteca di Bologna nell’ambito del progetto per la distribuzione dei classici restaurati “Il Cinema Ritrovato al Cinema”.

Il nome del progetto dell’etichetta londinese World Circuit fu scelto da quello dell’omonimo storico locale che si trovava nel quartiere Buenavista di L’Avana, punto di riferimento della musica cubana dagli anni quaranta. Ry Cooder – che già aveva curato le musiche di Paris, Texas di Wenders – fu il produttore del progetto, Juan de Marcos González – cofondatore degli Afro Cuban All Star e della Sierra Maestra – direttore. Il sogno condiviso da González e da Nick Gold dell’etichetta inglese: registrare la musica dell’epoca d’oro del son cubano, gli anni Quaranta e Cinquanta.

Il sogno del Buenavista di L’Avana

La label organizzò il viaggio, in poco più di due settimane furono registrati tre album. Cooder aveva già collaborato con l’etichetta a Talking Timbuktu di Ali Farka Touré, altro grande lavoro di scoperta verso il chitarrismo sahariano che vinse un Grammy Award. Il film parte dal concerto di New York del gruppo e continua nel ricostruire vita e talento di questi personaggi straordinari. Una dozzina gli artisti reclutati, alcuni ormai fuori dalle scene.

Compay Segundo – “l’intero album era incentrato su Compay. Lui era il fulcro, il perno. Conosceva tutte le migliori canzoni e il modo di eseguirle. Ebbene, le fa fin dalla prima guerra mondiale” disse Cooder, Ibrahim Ferrer, Omara Portuondo – “l’Edith Piaf di Cuba”, Rubén González, Orlando Cachaíto López, Pío Leyva, Arsenio Rodríguez – “il più grande pianista solista che abbia mai sentito in vita mia” per Cooder. La maggior parte dei pezzi vennero registrati dal vivo in un paio di riprese, fu messa insieme una grande varietà di stili di musica cubana. L’album Buena Vista Social Club – registrato in sette giorni negli studi EGREM – ha venduto oltre otto milioni di copie in tutto il mondo. Un successo planetario, un fenomeno mondiale.

 

Il progetto di Wim Wenders

Due anni dopo uscì il film. “Sono andato a L’Avana per girare il film, un posto dove non ero mai stato prima”, raccontò in seguito Wim Wenders. “Tutto ciò che conoscevo era la musica che questi vecchi avevano prodotto, una musica elettrizzante, inebriante, contagiosa. Una volta che ho visto e filmato L’Avana, ho capito cosa c’era di così speciale in questa musica: era uscita da questa città. Quella musica era il sangue di questa città. Il luogo era trasceso nel suono, per così dire, aveva trovato un’altra forma di esistenza in queste canzoni”.

“E questi vecchi seppero produrre e riprodurre quella storia del loro luogo, perché non l’avevano abbandonata, come tanti altri musicisti prima di loro che erano fuggiti dal paese per andare in Florida, in Messico, in Spagna. Il loro senso di identità e di appartenenza, l’incredibile amore per il proprio posto, che aveva procurato a questi vecchi tanto dolore e tanta sofferenza, si era rivelato anche la loro forza e la loro grazia salvifica. Pensavo di girare un documentario, e invece eravamo lì pronti a essere testimoni di una favola che nessuno avrebbe potuto immaginare”.

Il Buena Vista Social Club del Cinema Ritrovato

La Cineteca di Bologna e CG Entertainment hanno annunciato che l’anno prossimo, nella stagione 2023/2024, tornerà restaurato nelle sale anche Paris, Texas dopo la prima mondiale del restauro al Festival di Cannes e la prima italiana a Bologna la festival “Il cinema ritrovato” del prossimo giugno.

A questo link la lista di cinema in cui sarà proiettato il film 

 

31 Maggio 2024

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