Il giornalista compie 80 anni

Bruno Vespa, le voci sul “figlio di Mussolini” e sul “consulente occulto” di Meloni: “Il mio ritiro lo decide il Padreterno”

News - di Redazione - 23 Maggio 2024

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Bruno Vespa, le voci sul “figlio di Mussolini” e sul “consulente occulto” di Meloni: “Il mio ritiro lo decide il Padreterno”

Dal 1962 in Rai, quando a soli 18 anni divenne cronista radiofonico, già direttore del Tg1 e dal 1996 in onda almeno tre sere a settimane con ‘Porta a porta’, Bruno Vespa per i suoi 80 anni (che compirà lunedì 27 maggio, ndr) si regala una intervista al Corriere della Sera in cui sostanzialmente si dichiara vittima della sinistra.

Sono convinto che, se fossi stato di sinistra, la mia carriera sarebbe stata più agevole. Per esempio, non avrebbero ridimensionato o cercato di chiudere Porta a porta”, dice il giornalista nell’intervista concessa a Tommaso Labate. Colloquio in cui allontana l’età del ritiro dalle scene: “Il giornalismo si fa con la testa, che ancora funziona bene. Il ritiro lo deciderà il mio editore di riferimento: il Padreterno“.

Vespa, la politica e il voto “moderato”

Gli si ricorda come, trent’anni fa, dichiarò da direttore del Tg1 di considerare la Democrazia Cristiana, ai tempi maggioranza nelle urne, il suo “editore di riferimento”, con non poche polemiche. Per Vespa però quelle parole “erano un’ovvietà, l’editore è il Parlamento. Ma anche alla Bbc, in Francia o in Spagna i dirigenti non li porta la cicogna”.

Sempre a proposito dei rapporti con la politica, lui che ha trasformato ‘Porta a porta’ in quella che è stata più volte ribattezzata la “terza Camera” del Parlamento, Vespa si definisce “un moderato”. “E se mi chiede che cosa s’intende per moderato le rispondo che sono decenni che mio figlio Alessandro ogni volta mi chiede per chi ho votato. Non l’ha mai scoperto”, aggiunge il giornalista.

Vespa e il rapporto con Meloni

Quindi si passa all’attualità più stringente, non si può non toccare l’argomento Giorgia Meloni. Labate ricorda le voci sui rapporti tra la presidente del Consiglio e il volto Rai, accusato di essere il “consulente occulto” per la comunicazione della premier.

Per Vespa “è ridicolo solo pensarlo. Nella Prima repubblica, al contrario di tantissimi altri colleghi, non ho mai partecipato a riunioni politiche e mai incontrato in privato un solo esponente politico. Tranne una volta, Giulio Andreotti. Volevano impormi al Tg1 la nomina di una caporedattrice di scarso valore dicendo che la voleva il presidente del Consiglio. Andai a Palazzo Chigi per chiedergli se era vero, Andreotti non ne sapeva nulla”.

Vespa “figlio di Mussolini”

Poi le infinite dicerie su Mussolini, ovvero la storia secondo cui Vespa sia il figlio del Duce, legata in particolare alla detenzione del dittatore fascista a Campo Imperatore. Vespa sottolinea al Corriere che però “non tornano i conti. Mia madre andò a insegnare ad Assergi, ultimo paese prima della funivia per Campo Imperatore, dove avevano mandato Mussolini, solo nel 1949. Quando “papà” era già morto da qualche anno”.

Una diceria che “mi fa sorridere”, spiega Vespa, mentre al  fratello Stefano “questa cosa lo fa imbestialire”.

di: Redazione - 23 Maggio 2024

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