L'erede (pro tempore) di Raisi
Chi è Mohammad Mokhber, presidente ad interim dell’Iran dopo la morte di Raisi: esperto di economia, gestirà le elezioni
Dopo la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi, ufficializzato nella notte dal regime di Teheran, come previsto dalla Costituzione della Repubblica Islamica il “potere” passa al suo primo vice presidente.
Sarà il 68enne Mohammad Mokhber a gestire la non facile fase che segue alla morte del leader del governo di Teheran, morto domenica in un incidente che ha coinvolto l’elicottero su cui viaggiava assieme al ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, precipitando presumibilmente per il maltempo nella zona di Jolfa, città al confine tra Iran e Azerbaijan.
Cosa succede in Iran dopo la morte di Raisi
In caso di morte improvvisa del presidente, la legge iraniana prevede che il potere venga trasferito al primo vicepresidente, Mohammad Mokhber, che assumerà l’incarico di presidente con l’approvazione del leader supremo, la Guida spirituale Ayatollah Ali Khamenei.
Mokhber prenderà le redini del governo per 50 giorni, tempo necessario per andare alle elezioni per eleggere un nuovo presidente.
A provvedere alle nuove elezioni è un consiglio composto dal presidente dell’Assemblea consultiva islamica Mohammad Bagher Ghalibaf,, dal capo del potere giudiziario e dal primo vicepresidente Mokhber.
Chi è Mohammad Mokhber
Il 68enne Mokhber è considerato un fedelissimo di Raisi, che non a caso lo ha subito nominato primo vice presidente dopo aver vinto le elezioni nel 2021. Esperto in ambito economico, ex vice governatore della provincia del Khuzestan, per anni ha gestito le finanze del leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei.
Recentemente, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche, era volato in Russia, a Mosca, assieme ad una squadra di funzionari iraniani e di Pasdaran (le Guardie della rivoluzione islamica, ndr), per fornire all’esercito russo missili e droni Shahed militari da usare nella guerra in Ucraina.
È stato più volte sanzionato dalle autorità europee e statunitensi. L’Unione Europea lo ha sanzionato tra il 20210 e il 2012 per un presunto coinvolgimento in «attività relative ai missili nucleari o balistici; nel 2018 era stato il turno del dipartimento del Tesoro degli Stati, che sanzionò la Sina Bank iraniana gestita proprio da Mokhber con l’accusa di aver finanziato i Basij, unità paramilitare volontaria considerata terroristica.