Baby Reindeer: la storia vera dietro la serie tv del momento, lo stalking e la caccia ai personaggi reali
L'appello degli autori: "Evitate speculazioni su chi potrebbero essere le persone della vita reale. Non è questo lo scopo della nostra serie". È la più vista del momento
Spettacoli - di Redazione Web
È la serie più vista su Netflix, la serie del momento. Parla di stalking, di una donna che comincia a perseguitare un uomo più giovane, un barista arrivato a Londra con il sogno di diventare un grande comico. È stata scritta dall’autore e attore Richard Gadd, che ha basato la storia sulla sua vicenda personale. “Sentivo di avere a che fare con qualcuno che era vulnerabile, qualcuno che era malato di mente, qualcuno che non poteva fermarsi perché credeva in quello che aveva in testa”. Per il suo tono comico e drammatico insieme, per l’elemento sessuale indagato sia dal punto di vista dell’identità personale che da quello della perversione, la serie sta facendo il giro del mondo. E sta lasciando sentimenti contrastanti.
Gadd ha raccontato a GQ di aver affrontato quel momento drammatico sei anni dopo quei fatti. Anche per “superare queste emozioni negative affrontandole a testa alta”. Gadd era stato perseguitato senza pausa da una donna che si presentava ai suoi spettacoli comici e che lo molestava online. 41.071 e-mail, 350 ore di messaggi vocali, 744 tweet, 46 messaggi su Facebook, 106 pagine di lettere.
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“Lo stalking in televisione tende a essere molto sexy. Ha un’atmosfera mistica. È una persona che si muove in un vicolo buio. All’inizio può risultare persino sensuale e normale, ma poi, un poco alla volta, diventa strano”, ha dichiarato Gadd in un’intervista a Tudum di Netflix. “In realtà lo stalking è una malattia mentale. La mia intenzione era quella di mostrare i diversi strati dello stalking con una qualità umana che non avevo mai visto prima in televisione. La mia è una storia di stalking capovolta. Prende un tropo e lo capovolge”.
La storia che ha ispirato la serie Baby Reindeer
I testi delle mail che Martha, la stalker della serie, manda al protagonista sono testi tratti dalle oltre 40mila mail che Gadd aveva ricevuto dalla sua vera stalker. “A British GQ, Gadd ha raccontato come “c’è uno schema per cui molte persone che hanno subito abusi sentono di aver bisogno di chi le ha abusate. Non credo ci fosse l’intenzione di realizzare un finale cinico, ma di mostrare un elemento dell’abuso che non era mai stato raccontato prima in televisione, vale a dire, gli effetti psicologici profondamente radicati e negativi dell’attaccamento che a volte si sviluppa verso il proprio carnefice”
La caccia ai protagonisti di Baby Reindeer
La vera Martha ha rilasciato al Daily Mail un’intervista, sabato 27 aprile, anche se in forma anonima. Ha accusato la serie tv di averla bullizzata, di essere lei la vera vittima. “Sono stata in compagnia di Richard Gadd in alcune occasioni, ma non l’ho perseguitato come sostiene. La sua storia è una grave intrusione nella mia privacy. Non lo vedo da 12 anni”. A causa del grande successo, si è scatenata una vera e propria caccia ai veri protagonisti di Baby Reindeer. Secondo quanto ricostruito alcuni utenti sono riusciti a risalire all’identità da alcuni commenti ancora presenti sui social di Gadd. E ora la vera Martha starebbe pensando di ricorrere alle vie legali. Gadd, da parte sua, ha spiegato di aver “preso in prestito una verità emotiva, non il profilo fattuale di qualcuno”. E di aver fatto di tutto per trasfigurare l’identità della protagonista, si è detto sicuro che se la vera Martha dovesse vedere la serie tv, non si riconoscerebbe.
Le denunce per Baby Reindeer
Il creatore della serie, insieme con Gadd, Sean Foley ha denunciato alla polizia commenti e messaggi che lo accusavano di essere il vero produttore che avvicina Donny nella serie e che rivestirà un ruolo di primo piano all’interno della storia: uno scrittore di successo interpretato da Tom Goodman-Hill. “Volevo mostrare che ciò che ha fatto Darrien era perniciosamente malvagio, mentre il comportamento di Martha proveniva da un luogo di profonda vulnerabilità”, ha dichiarato a British GQ. “Per favore, non speculare su chi potrebbero essere le persone nella vita reale. Non è questo lo scopo del nostro spettacolo”, aveva invece scritto in un post su Instagram.
Foley ha già annunciato che la polizia “è stata informata e sta indagando su tutti i post diffamatori, abusivi e minacciosi contro di me”. Sul punto è intervenuto anche Richard Gadd, con un lungo post su Instagram. “Le persone che amo, con cui ho lavorato e che ammiro (incluso Sean Foley) sono ingiustamente coinvolte in speculazioni. Per favore, evitate speculazioni su chi potrebbero essere le persone della vita reale. Non è questo lo scopo della nostra serie”.