La decisione

Pedro Sánchez, niente dimissioni per l’indagine sulla moglie: “Continuo come primo ministro con più forza”

Esteri - di Redazione - 29 Aprile 2024

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Il primo ministro Pedro Sánchez
Il primo ministro Pedro Sánchez

Pedro Sánchez non intende dimettersi da primo ministro. Il capo del governo spagnolo lo ha annunciato lunedì mattina con un breve discorso dalla Moncloa, la sede del governo spagnolo.

La decisione di Sánchez era particolarmente attesa dopo che mercoledì scorso il leader del Partito socialista spagnolo aveva interrotto le attività istituzionali a seguito dell’apertura di un’indagine contro la moglie Begoña Gòmez, per una denuncia presentata da Manos Limpias, un “sindacato” vicino all’estrema destra e noto per le sue frequenti denunce contro politici di sinistra, basate in gran parte su accuse false e terminate con indagini inconcludenti.

Cinque giorni di riflessioni seguite a quella “lettera alla cittadinanza” in cui si annunciava l’intenzione di prendersi una pausa e che hanno portato Sánchez, anche supportato domenica da una grande manifestazione di massa che ha avuto luogo a Madrid, a decidere di restare al proprio posto e di non presentare le proprie dimissioni.

L’indagine sulla moglie di Sánchez

L’inchiesta su Begoña Gòmez, moglie del primo ministro, nasce da una denuncia presentata da Manos Limpias, un “sindacato” vicino all’estrema destra spagnola: Gómez è accusata di traffico di influenze e corruzione.

L’indagine penale, risalente al 16 aprile ma resa noto solo mercoledì scorso, è stata aperta da parte di un giudice istruttore di Madrid ma è stata la stessa procura – che non era stata neppure informata dell’avvio dell’inchiesta – a chiedere al magistrato, Juan Carlos Peinado, l’archiviazione del caso. Le accuse infamanti di Manos Limpias derivano infatti da articoli di stampa pubblicati da siti web vini all’ultradestra spagnola.

L’inchiesta riguarda riguarda i rapporti tra Gómez e alcune aziende private che hanno ricevuto fondi e appalti pubblici dal governo guidato dal marito e leader dei socialisti.

Perché Sánchez non si dimette

Proprio la consapevolezza di una denuncia a dir poco strumentale e il supporto ricevuto sia dal partito che dalla cittadinanza hanno spinto Sánchez a non mollare il suo ruolo di capo del governo. Il primo ministro resterà al suo posto “con ancora più forza, se possibile”, ha detto nel suo discorso dalla Moncloa.

Nel suo intervento Sánchez ha parlato in particolare del clima politico dominante nel Paese. “Se accettiamo come società che l’azione politica consenta attacchi indiscriminati a innocenti, allora non ne vale la pena. Se consentiamo che gli scontri tra partiti giustifichino l’esercizio dell’odio, le insidie e le falsità contro terze persone, allora non vale la pena”, ha denunciato il leader dei socialisti.

Sánchez ha poi sottolineato che sia lui che la moglie sanno che “questa campagna diffamatoria non si fermerà, va avanti da dieci anni. È grave, ma non è la cosa più importante: possiamo sopportarlo. Il punto è che tipo di società vogliamo essere”.

di: Redazione - 29 Aprile 2024

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