Valditara sulla stessa linea

Salvini sulla scuola di Pioltello ignora Mattarella: “Chiudere per Ramadan pessimo segnale, serve tetto a stranieri in classe”

Politica - di Carmine Di Niro - 28 Marzo 2024

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Matteo Salvini ospite di ‘Porta a Porta’
Matteo Salvini ospite di ‘Porta a Porta’

Le parole rivolte in una lettera dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Maria Rendani, la vicepreside dell’istituto scolastico Iqbal Masih di Pioltello (Milano), finito nel mirino del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per la decisione poi confermata all’unanimità dal consiglio scolastico di chiudere la scuola per il Ramadan, non sono arrivate a Matteo Salvini.

Il leader della Lega e vicepremier, noncurante dell’apprezzamento del Quirinale “per il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono” e sottolineando come la chiusura programmata è “un singolo episodio di poco rilievo”, parole di evidente difesa di fronte al processo politico che era in corso per la scelta di chiudere l’istituto il 10 aprile, ultimo giorno del Ramadan, modificando la motivazione con la formula “esigenze didattiche”, non ferma i suoi attacchi.

Salvini contro la chiusura della scuola di Pioltello

Ospite di “Porta a Porta”, Salvini parla di “pessimo segnale” in relazione alla chiusura dell’istituto di Pioltello perché “occorre la reciprocità, non credo che in nessun Paese islamico chiudano per la Santa Pasqua o per il Santo Natale”.

Per Salvini la chiusura dell’Iqbal Masih sarebbe addirittura “un segnale di cedimento e arretramento”. “È giusto spiegare ai bambini di ogni etnia e religione quanto è bello conoscersi, però siamo in Italia”, il ragionamento del vicepremier.

Il tetto del 20% di alunni stranieri per classe

Ma il segretario del Carroccio non si ferma qui e si spinge oltre, chiedendo un tetto agli alunni stranieri nelle classi scolastiche. “bisogna mettere un tetto agli alunni stranieri in ogni classe, per tutela loro e per tutela anche di tutti gli altri bambini. Quando gli italiani sono il 20% dei bambini in classe, come fa una maestra a spiegare?”, la ‘proposta’ di Salvini, già avanzata in realtà anni fa dopo il caso di una scuola romana, la Pisacane, dove intere classi erano composte prevalentemente da bimbi immigrati o figli di immigrati.

In realtà la proposta esiste già nei fatti. Come ricorda Pagella Politica, nel 2010 una circolare del Ministero dell’Istruzione (all’epoca guidato da Mariastella Gelmini) imponeva di non superare il 30 per cento degli iscritti in ogni classe di alunni stranieri con una ridotta conoscenza della lingua italiana.

Vi sono poi delle deroghe alla soglia del 30 per cento, che possono essere alzata dagli uffici scolastici regionali a fronte di una presenza di studenti stranieri che si ritenga abbiano adeguate competenze linguistiche, come nel caso di studenti stranieri nati in Italia.

L’attacco Pd a Salvini

Durissime le critiche arrivate dal Partito Democratico dopo le uscite di Salvini, che evidentemente non condivide affatto le parole del capo dello Stato Mattarella. Per Irene Manzi, capogruppo Dem in commissione cultura della Camera, “non vorremmo che queste dichiarazioni del vicepremier abbiamo altre finalità e rappresentino un attacco al presidente della Repubblica, nelle cui mani il ministro Salvini ha giurato. Meloni ci spieghi cosa va dicendo il suo vicepremier”.

Per l’esponente Pd “Salvini non vuole favorire i processi di integrazione, ma al contrario identificare nella presenza degli alunni migranti uno dei problemi di funzionamento della scuola. Il messaggio è identico a quello che viene veicolato ogni giorno in tema di immigrazione e quindi è utile ed è giusto limitare il numero degli alunni stranieri nelle nostre classi”.

Valditara sposa la linea Salvini

Sulla stessa linea di Salvini c’è anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Con un post su X, in un italiano a tratti incomprensibile, Valditara chiede in sostanza che nelle classi serve una maggioranza di studenti italiani.

Se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l’italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell’apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate – scrive Valditara -. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci”.

28 Marzo 2024

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