Il caso dell'ex Pubblitalia
Perché i Pm hanno sequestrato 19 milioni a Dell’Utri: Berlusconi processato anche da morto…
A Dell’Utri sono stati sequestrati 19 milioni di euro perché non avrebbe dichiarato a fini fiscali un ammontare complessivo di oltre 42 milioni di euro. I soldi in questione sono i bonifici che, secondo l’accusa, Silvio Berlusconi versò a Dell’Utri una volta condannato in via definitiva con la sentenza della Cassazione dell’8 maggio 2014.
Giustizia - di Frank Cimini
Continuano a processare Silvio Berlusconi anche da morto sequestrando i soldi a Marcello Dell’Utri perché l’ex manager di Pubblitalia in quanto condannato per mafia non aveva comunicato variazioni al suo patrimonio per i quattrini ricevuti dal Cavaliere.
Ma il reato all’origine della condanna di Dell’Utri è il famoso concorso esterno in associazione mafiosa che all’epoca dei fatti non c’era. Si tratta della stessa questione su cui, applicando le due sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, la Cassazione ha già dato ragione all’ex funzionario di polizia Bruno Contrada che ha ottenuto la restituzione di 285 mila euro.
Dell’Utri ha avviato lo stesso percorso in relazione allo stesso problema giuridico. Se la condanna di Contrada è stata giudicata illegittima non potrà che essere così pure per Dell’Utri. Insomma i magistrati di Firenze sono consapevoli che stanno facendo qualcosa di illegittimo e tra l’altro nell’inchiesta sulle stragi dove l’ex manager è l’unico indagato dopo la morte di Silvio Berlusconi. Una indagine che prima o poi sarà archiviata dal momento che non vi sono elementi per sostenere l’accusa in giudizio, come era già successo in passato con altre procure.
Secondo gli avvocati di Dell’Utri la posizione del loro assistito è assolutamente sovrapponibile a quella di Bruno Contrada alla luce del verdetto della corte di Strasburgo di quattro anni fa. All’epoca dei fatti il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non era sufficientemente “tipizzato”. La Corte europea fissò al 1994 i contorni del reato, lo spartiacque oltre il quale il reato avrebbe assunto una connotazione chiara. Dell’Utri è stato condannato per fatti avvenuti fino all’anno 1992.
Tornando a quello che è successo ieri a Dell’Utri e alla moglie Miranda Ratti sono stati sequestrati 19 milioni di euro su richiesta della Dda di Firenze perché non avrebbero dichiarato a fini fiscali un ammontare complessivo di oltre 42 milioni di euro come variazione del reddito violando la legge Rognoni-La Torre sulle misure antimafia. I soldi in questione sono i bonifici che, secondo l’accusa, Silvio Berlusconi versò a Dell’Utri una volta condannato in via definitiva con la sentenza della Cassazione dell’8 maggio 2014.
E va ricordato, a proposito di tentativi di processare Berlusconi anche da morto, che in Cassazione è slittato a nuovo ruolo il processo Rubyter dove si discuterà il ricorso “per saltum” della procura di Milano contro l’assoluzione delle ragazze che avevano partecipato alle cene di Arcore.
I giudici avevano assolto tutti perché le ragazze, in violazione dei loro diritti, erano state sentite come testimoni e non in qualità di indagate per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Lo slittamento è dovuto all’astensione degli avvocati in tutto il paese. Dovrà essere fissata una nuova data. Se ne parlerà poco prima dell’estate.