Sì al doppio cognome

Famiglie arcobaleno, a Padova vittoria in Tribunale: rigettati i ricorsi della Procura sugli atti di nascita

Politica - di Redazione

5 Marzo 2024 alle 13:57 - Ultimo agg. 5 Marzo 2024 alle 13:58

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Famiglie arcobaleno, a Padova vittoria in Tribunale: rigettati i ricorsi della Procura sugli atti di nascita

Il Tribunale civile di Padova, in attesa che la politica e in questo caso il Parlamento si prenda le sue responsabilità di legiferare, sancisce la vittoria delle “famiglie arcobaleno”.

Il Tribunale ha infatti dichiarato inammissibili i 37 ricorsi con cui la Procura locale aveva chiesto di cancellare il doppio cognome sugli atti di nascita dei bambini e bambine, nati all’estero da maternità surrogata, registrati all’anagrafe con il cognome della madre biologica e della cosiddetta mamma intenzionale.

La decisione dei giudici di Padova è in totale antitesi rispetto a quanto deciso appena un mese fa dalla Corte d’appello di Milano che, al contrario, aveva dichiarato illegittime le iscrizioni anagrafiche dei bambini con due mamme.

Il tribunale respinge il ricorso della Procura sulle “famiglie arcobaleno”

Un passo importante per le bambine e i bambini e le oro mamme, oggi vince l’amore e l’interesse primario dei piccoli. Ho sempre ritenuto di agire secondo coscienza e secondo i principi della Costituzione. Sono padre e nonno oltre che sindaco e per me era impossibile immaginare che ci fossero bambini di serie A e bambini di serie B. Nessuno scontro con la Procura, che ringrazio. Ora spero che il Parlamento prenda atto con urgenza che esiste un grave vuoto normativo e legiferi per tutelare queste famiglie”, è stato il commento del sindaco Sergio Giordani, in prima linea in questa battaglia. Il Comune infatti, nonostante l’impugnazione della Procura, aveva proseguito a registrare i figli di mamme gay.

Dello stesso tenore le parole di Laura, una delle “mamme arcobaleno” di Padova, che all’Ansa sottolinea come abbiano vinto “coraggio e buon senso, contro un accanimento ideologico”. “Ha vinto la rete di avvocati che ha presentato una difesa inattaccabile, contro un Parlamento dormiente. Hanno vinto i nostri figli, che al momento possono continuare a chiamarci mamme”, la sua rivendicazione.

Schlein sfida Meloni sui diritti dei bambini

Ora spetterebbe alla politica, al Parlamento, intervenire per legiferare in materia e non costringere le famiglie a queste battaglia giudiziarie. Punto questo su cui si concentra la segreteria del Partito Democratico Elly Schlein, che ricorda come “ancora una volta  tutela delle bambine e dei bambini di famiglie omogenitoriali passa per un Tribunale”.

Sulla politica e sul Parlamento grava una responsabilità importante: rispondere al monito formulato dalla Corte costituzionale fin dal 2021 e approvare una legge che riconosca pari dignità a tutte le famiglie. Il Partito democratico ha già depositato un disegno di legge che va in questa direzione, così come molte delle altre forze di opposizione. Cosa ha da dire il governo di Giorgia Meloni? Continuerà a fare muro o ci lascerà portare l’Italia in linea con gli altri Paesi dell’Unione europea? Non possono continuare a ignorare e calpestare la dignità e i diritti di centinaia di bambine e bambini chiudendo gli occhi di fronte alla pluralità di modelli familiari che sono presenti nel nostro Paese”, la sfida alla premier della segreteria Dem.

di: Redazione - 5 Marzo 2024

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