L'ultimo saluto a Navalny
Funerali di Navalny, chiesa blindata e migliaia di persone per l’addio al dissidente ucciso dal regime di Putin
Esteri - di Redazione
Almeno 2-3mila persone radunate fuori dalla chiesa dell’Icona della Madre di Dio, a Mosca, tra misure di sicurezza degne di uno stato di polizia. È questo lo scenario in cui si sta svolgendo il funerale di Alexei Navalny, il dissidente russo e principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin morto lo scorso 16 febbraio in un carcere nel Circolo polare artico, in circostanza a dir poco “dubbie”.
Le scene, mandate in onda in un diretta tv della Fondazione anticorruzione di Navalny, sono impressionanti: centinaia e centinaia di persone in fila, transennate, sorvegliate a vista d’occhio da decine di agenti in assetto antisommossa, dotati di elmetti e bombolette di gas lacrimogeno, con l’area tappezzata di telecamere di sicurezza per sorvegliare i cittadini.
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All’arrivo del feretro la folla radunata all’esterno hanno applaudito e scandito cori “Navalny, Navalny” in omaggio all’oppositore russo.
Гроб с телом Алексея Навального заносят в храм на отпевание
Фото: AP / Scanpix pic.twitter.com/b6lHVXcZqc
— Медиазона (@mediazzzona) March 1, 2024
Dal regime di Vladimir Putin l’avvertimento ai partecipanti è stato chiaro: il portavoce del Cremlino, Dmtry Peskov, ha spiegato che chiunque prenderà parte “a manifestazioni non autorizzate nel giorno dei funerali di Navalny sarà ritenuto responsabile secondo la legge”.
Dopo i funerali la salma di Navalny è stata sepolta nel vicino cimitero Borisov, dove sono stati inviati agenti e camion della polizia: alla cerimonia sono stati ammessi solo i familiari.
Катафалк с телом Алексея подъехал к храму pic.twitter.com/tX1sy9z0cj
— Кира Ярмыш (@Kira_Yarmysh) March 1, 2024
Il messaggio di Yulia Navalnaya
La vedova di Alexei Navalny, Yulia Navalnaya, che vive all’estero ed oggi non era ai funerali, ha pubblicato un messaggio d’addio al marito su X con un video della loro vita insieme.
“Grazie per 26 anni di assoluta felicità. Sì, anche degli ultimi tre anni di felicità. Per l’amore, per avermi sempre sostenuto, per avermi fatto ridere anche dal carcere, per il fatto che mi hai sempre pensato. Non so vivere senza di te, ma cercherò di renderti lassù felice per me e orgoglioso di me. Non so se riuscirò a sopportarlo oppure no, ma ci proverò. Ti amerò per sempre. Riposa in pace“.
Il “sabotaggio” del funerale
Funerali che hanno visto una organizzazione a dir poco travagliata, sabotata deliberatamente dal regime di Putin. Il corpo del dissidente era stato consegnato alla madre, Lyudmila Navalnaya, dopo esser stato trattenuto per giorni nell’obitorio di Salekhard, nel nord della Russia, senza possibilità per la famiglia di vederlo.
La donna aveva denunciato pubblicamente che le autorità l’avevano minacciata e ricattata, imponendole severe restrizioni per la celebrazione del funerale del figlio. Ovvio l’obiettivo: evitare che l’ultimo saluto a Navalny potesse trasformarsi in occasione di dissenso nei confronti di Putin.
Tante le difficoltà che il team Navalny ha trovato di fronte a sé per l’organizzazione del funerale: inizialmente non si era riusciti a trovare un luogo che accettasse di celebrare la cerimonia, quindi diverse agenzia funebri si erano rifiutati di organizzare la cerimonia una volta saputo che il corpo da seppellire era quello del principale oppositore di Vladimir Putin.
Ancora questa mattina, giorno dei funerali, a poche ore dalla cerimonia non si era riusciti a trovare un carro funebre per trasportare la salma presso la chiesa dell’Icona della Madre di Dio.