L'addio al dissidente russo
Funerali di Navalny a Mosca col rischio di arresti di massa, la moglie al Parlamento Ue: “Putin sanguinario mafioso”
Esteri - di Redazione
I funerali di Alexei Navalny, il più noto dissidente russo e oppositore al regime di Vladimir Putin morto il 16 febbraio nella colonia penale in cui era recluso a 2mila chilometri da Mosca, all’interno del Circolo polare artico, si terranno venerdì primo marzo.
A comunicarlo è stata la portavoce Kira Yarmysh. La cerimonia si svolgerà nella chiesa dell’Icona della Madre di Dio a Maryeno, nel sud-est di Mosca, mentre il suo corpo sarà sepolto nel cimitero di Borisovskoe.
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Отпевание Алексея состоится в церкви иконы Божией Матери «Утоли моя печали» в Марьино 1 марта в 14.00. Приходите заранее.
Похороны пройдут на Борисовском кладбище.— Кира Ярмыш (@Kira_Yarmysh) February 28, 2024
Il discorso di Yulia Navalnaya al Parlamento Ue
Dei funerali del marito ucciso dal regime russo ha parlato alla Plenaria del Parlamento europeo Yulia Navalnaya, la vedova del dissidente chiamata a parlare di fronte agli europarlamentari dalla presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, a tre anni dalla sua ultima apparizione quando venne a ritirare in premio Sacharov 2021 assegnato al marito, ai tempi in carcere in Russia.
“Il funerale si svolgerà dopodomani e non so ancora se sarà pacifico o se la polizia arresterà coloro che sono venuti a salutare Alexei“, ha detto Navalnaya parlando alla Plenaria, accolta da un lungo applauso degli eurodeputati in piedi per l’occasione.
“Pensavo che nei 12 giorni trascorsi dalla morte di Alexei avrei avuto il tempo di preparare questo discorso – ha spiegato – Ma prima abbiamo passato una settimana a prendere il corpo di Alexei e a organizzare il funerale. Poi ho scelto il cimitero e la bara”.
“Molti hanno la sensazione che Putin non possa essere sconfitto – ha detto nel suo discorso in Aula Navalnya – E in questa disperazione mi chiedono: come posso aiutarvi? Sto pensando a come Alexei risponderebbe a questa domanda. Cercherò di rispondere, ma per farlo devo raccontarvi un po’ com’era lui. Alexei era un inventore. Aveva sempre nuove idee per tutto, ma soprattutto per la politica”.
“All’inizio di giugno ci saranno le elezioni – ha proseguito – Molti di voi faranno campagna elettorale, incontrando elettori, rilasciare interviste, girare spot pubblicitari. Ora immaginate che tutto questo sia impossibile. Nessuna emittente televisiva vi farà un’intervista. Nessun denaro al mondo può aiutarvi con uno spot. Tutti gli elettori che si sono presentati alle riunioni saranno arrestati insieme al candidato. Benvenuti nella Russia di Putin. Eppure Alexei Navalny è riuscito a diventare il politico più famoso del Paese. È riuscito a ispirare milioni di persone con le sue idee. E come faceva? Usava la fantasia“, ha sottolineato Navalnaya.
“Putin ha ucciso mio marito, è un sanguinario mafioso”
“Putin deve rispondere di ciò che ha fatto al mio Paese. Putin deve rispondere di ciò che ha fatto a un Paese vicino e pacifico. E Putin deve rispondere di tutto ciò che ha fatto ad Alexei. Mio marito non vedrà come sarà la bella Russia del futuro, ma noi dobbiamo vederla. E io farò del mio meglio perché il suo sogno si realizzi, perché il male cada e questo bel futuro arrivi“, ha proseguito la vedova dell’oppositore del Cremlino.
“Putin ha ucciso mio marito, Alexei Navalny. Su suo ordine, Alexei è stato torturato per tre anni: è stato fatto morire di fame in una minuscola cella di cemento, tagliato fuori dal mondo esterno. Gli sono state negate visite, telefonate e persino lettere. E poi lo hanno ucciso e anche dopo hanno abusato del suo corpo e hanno abusato di sua madre“, ha scandito la vedova di Navalny.
“Non avete a che fare con un politico, ma con un sanguinario mafioso. Putin è il capo di una banda criminale organizzata. Questa comprende avvelenatori e assassini, ma sono tutti solo burattini. La cosa più importante sono le persone vicine a Putin, i suoi amici, i suoi collaboratori e i custodi del denaro della mafia“, ha aggiunto Yulia Navalnaya secondo la quale “noi dobbiamo adottare i metodi della lotta alla criminalità. Non note diplomatiche, ma indagini. Non dichiarazioni di preoccupazioni, ma una ricerca dei consociati della mafia nei vostri Paesi“. “In questa lotta” contro Vladimir Putin, ha ribadito, “avete alleati affidabili: ci sono decine di milioni di russi che sono contro Putin, contro la guerra, contro il male che porta. Non dovete perseguitarli – al contrario, dovete lavorare con loro. Con noi“.