Il ministro degli Interni

Studenti pestati a Pisa dalla polizia: cosa ha detto Piantedosi

L'interrogazione alla Camera (e poi al Senato) del titolare del Viminale: "Il corteo non era stato autorizzato e i manifestanti si sono diretti verso una 'zona rossa'. Le cariche per proteggere l'incolumità delle forze dell'ordine. Grazie al Presidente Mattarella"

Politica - di Redazione Web

29 Febbraio 2024 alle 15:47 - Ultimo agg. 29 Febbraio 2024 alle 15:49

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Studenti pestati a Pisa dalla polizia: cosa ha detto Piantedosi

Consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari. Sono lavoratori che meritano il massimo rispetto! La gestione dell’ordine pubblico è un impegno quotidiano, delicato e non privo di rischi, svolto con la massima dedizione dalle donne e dagli uomini in divisa“. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera. “Respingo fermamente – aggiunge – ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il lavoro delle Forze di polizia, presidio delle Istituzioni democratiche a cui è rimesso il compito, fondamentale e imprescindibile, di garantire a tutti, in modo imparziale, l’esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, in piena sicurezza per i manifestanti stessi, gli operatori di polizia, i cittadini e i luoghi interessati“.

L’informativa del ministro Piantedosi

Per la manifestazione di Pisa di venerdì scorso, “in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla questura“. La questura, aggiunge il ministro, “avendone avuta notizia, ha cercato più volte, senza esito, di contattare gli organizzatori per ottenere informazioni in merito al tipo di iniziativa che sarebbe stata svolta e al relativo percorso, al fine di poter disporre idonei servizi di ordine pubblico“. Piantedosi, invita a non “fare processi sommari alle forza dell’ordine” e tutti i deputati del centrodestra si alzano in piedi per battere le mani a lungo. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre su tutto il territorio nazionale si è sviluppata “un’ampia e variegata mobilitazione filopalestinese, in molti casi promossa da sodalizi riconducibili all’area antagonista o in cui è stata rilevata una consistente partecipazione di attivisti di tale estrazione. In questo ambito, è stato, inoltre, riscontrato un crescente fermento tra le componenti studentesche di area antagonista“, ha detto il ministro.

Studenti manganellati a Pisa: le parole del ministro

Si è inoltre evidenziato, aggiunge, “un clima di crescente aggressività nei confronti delle Forze dell’ordine, sia allo scopo di essere attrattiva che di provocare reazioni da parte di chi gestisce l’ordine pubblico, al fine di aumentare il livello di contrapposizione fra la ‘piazza’ e le Istituzioni“. “Rivolgo un sentito ringraziamento, a nome di tutti gli appartenenti alle Forze di polizia, al presidente della Repubblica per la solidarietà espressa agli agenti della Polizia di Stato che ieri, a Torino, mentre svolgevano un servizio connesso al rimpatrio di un immigrato, pluricondannato per gravissimi reati, sono stati vittime di una violenta aggressione da parte di un nutrito gruppo di anarchici“. “Lo ringrazio anche – aggiunge – per aver ribadito, sia a me che al Capo della polizia, la piena fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia di Stato“.

Perché gli studenti a Pisa sono stati caricati dalla polizia

Ho condiviso pienamente – prosegue il ministro – le parole pronunciate dal presidente Mattarella all’indomani degli scontri di Pisa. Come il capo dello Stato sono convinto anch’io che l’autorevolezza delle forze di polizia non si nutre dell’uso della forza. Questa autorevolezza si fonda sul sacrificio di centinaia di caduti nella lotta al terrorismo e alla criminalità, nella leale difesa delle istituzioni democratiche anche negli anni più bui della Repubblica, nella capacità di accompagnare con equilibrio e professionalità lo sviluppo della società italiana“.

I ringraziamenti al Presidente Sergio Mattarella

Abbiamo di fronte un periodo caratterizzato da crisi internazionali, problematiche socioeconomiche e impegni elettorali che potrà vedere l’accentuarsi dei livelli di conflittualità. Per questo auspico che vi sia da parte di tutte le forze politiche una comune volontà di abbassare i toni, senza mai rinunciare alla dialettica democratica“, ha detto Piantedosi. “L’ordine pubblico – è l’auspicio il ministro – va lasciato fuori da ogni speculazione e le Forze di polizia, sempre sottoposte al controllo democratico, devono essere preservate da pericolosi tentativi di strumentalizzazione. Non dobbiamo dimenticare la capacità delle nostre istituzioni, e di tutte le forze politiche, di attingere a una riserva di saggezza e di equilibrio nell’interesse generale dei cittadini, dimostrata, anche nei momenti più difficili della nostra storia repubblicana, in presenza di forti contrapposizioni ideologiche o di rilevanti tensioni sociali“.

Piantedosi difende le forze dell’ordine

Con l’avvicendarsi delle maggioranze alla guida della Nazione, anche di segno differente – prosegue Piantedosinon è mai venuta meno l’esigenza di scongiurare l’esasperazione del conflitto sociale. Ciò al preciso scopo di evitare che un tasso eccessivo di rissosità potesse dare spazio a forme di deviazione del confronto politico dal suo naturale alveo democratico. Questa esigenza, il Governo in carica l’ha fermamente presente e continuerà ad agire affinché sia condivisa a tutti i livelli istituzionali e di responsabilità, garantendo sempre l’esercizio delle libertà costituzionali“.

Piantedosi: “Troppo odio contro gli agenti”

Alla manifestazione di Pisa di venerdì scorso, “per garantire l’incolumità degli operatori di polizia, compressi contro l’automezzo collocato alle loro spalle, veniva effettuata una carica di alleggerimento, consentendo al personale di avanzare di qualche metro e di allentare così la pressione dei manifestanti“, ha spiegato il ministor. In precedenza gli agenti avevano tenuto la posizione “utilizzando i soli scudi, nonostante i manifestanti continuassero a mettere in atto una pressione con spinte, calci, insulti, sputi e tentativi di sottrarre gli scudi“.

29 Febbraio 2024

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