Il faccia a faccia al Cremlino
L’intervista a Putin di Tucker Carlson: “Russia mai sconfitta in Ucraina, smettetela di fornire armi a Kiev”
Esteri - di Carmine Di Niro
Per la prima volta dall’invasione russa in Ucraina del 24 febbraio 2022 Vladimir Putin si lascia intervistare da un giornalista occidentale. Il compito tocca a Tucker Carlson, che nei giorni scorsi è volato in Russia per sentire il numero uno del Cremlino.
Chi è Tucker Carlson
Ex conduttore della rete all-news statunitense Fox News, emittente ultraconservatrice vicina al partito Repubblicano, Carlson era stata licenziato dall’azienda nell’aprile dello scorso anno.
- Putin, la conferenza-fiume al Cremlino: “Pace in Ucraina dopo denazificazione, Occidente non ci ha lasciato scelta”
- “Putin pronto a cessate il fuoco in Ucraina alle condizioni attuali”, l’indiscrezione del New York Times
- Putin “presto” in Corea del Nord, Kim Jong-un pronto a ricevere lo Zar: obiettivo nuovi accordi sulle armi
Negli anni trascorsi a Fox News Carlson si era distinto per aver rilanciato la propaganda di Donald Trump, l’ex presidente Usa vicinissimo all’anchorman, comprese le bufale sulle elezioni truccate vinte da Biden, e dopo lo scoppiare del conflitto in Ucraina aveva anche promosso posizione filorusse e favorevoli a Putin.
Cosa ha detto Putin a Carlson
Nell’intervista, un video di oltre due ore pubblicato su X da Carlson e visto al momento da oltre 73 milioni di persone, Putin ha parlato di Ucraina, dei rapporti con l’Occidente, dagli Stati Uniti all’Europa.
L’excursus di Putin sull’Ucraina è partito dalle origini storiche delle rivendicazioni di Mosca su Kiev e non solo. Quanto all’attualità, Putin ha rimarcato che la Russia “non sarà mai sconfitta in Ucraina” e che la Nato “deve accettare le conquiste territoriali di Mosca”.
Ep. 73 The Vladimir Putin Interview pic.twitter.com/67YuZRkfLL
— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) February 8, 2024
La pace “vicina”
Un lungo monologo in cui Carlson è apparso quasi come un “reggi microfono”, dando spazio alla classifica propaganda di Putin. Il presidente russo ha detto ancora una volta che la pace tra Mosca e Kiev era stata vicina, “i piani di pace erano quasi finalizzati, ma l’Ucraina li ha gettati all’aria e ha obbedito agli ordini dell’Occidente di combattere la Russia fino all’ultimo“. Salvo poi aggiungere che “prima o poi si arriverà a un accordo”.
L’allargamento della guerra
Putin ha poi “rassicurato” sull’ipotesi di un allargamento del conflitto agli altri Paesi dell’Est Europa, che da due anni temono che la guerra possa espandersi. Il leader del Cremlino ha chiarito che “l’invasione di Polonia o Lettonia è fuori discussione“. “Semplicemente non abbiamo alcun interesse” a espandere la guerra, ha dichiarato Putin a Carlson avvertendo tuttavia che “solo in un caso invierei truppe, se la Polonia attaccasse la Russia“.
Le elezioni negli Stati Uniti
Sollecitato da Carlson, Putin ha parlato anche delle prossime elezioni negli Stati Uniti previste a novembre, con la probabile riedizione della sfida tra Joe Biden e Donald Trump.
Sull’attuale inquilino della Casa Bianca Putin si è limitato a un commento sarcastico: “Non mi ricordo quando è stata l’ultima volta che ho parlato con Biden, sicuramente mai dopo febbraio 2022“, ha detto. Mentre su Trump il presidente russo ha usato toni ben diversi, data la vicinanza politica tra i due. “Avevo un buon rapporto con lui, ma non è una questione di leader nelle relazioni tra Usa e Russia, è una questione di mentalità“, ha sottolineato.
Le armi Usa a Kiev
Quindi un avvertimento, un messaggio, al Congresso americano che in questi giorni deve approvare la legge sui finanziamenti all’Ucraina. Putin si è rivolto “alla leadership Usa”, con queste parole: “Se davvero volete che la guerra finisca, smettetela di fornire armi“.
La prigionia di Evan Gershkovich
Unico punto in cui si è manifestata tensione tra Carlson e Putin, col giornalista che ha provato realmente ad incalzare il presidente russo, ha riguardato la detenzione in Russia del giornalista statunitense Evan Gershkovich, arrestato in Russia lo scorso 29 marzo con l’accusa di spionaggio.
Putin ha detto che Gershkovich era stato colto “con le mani nel sacco”, ma che la Russia è disposta a trattare con gli Stati Uniti per la sua liberazione. “Non è un argomento tabù, ma a certe condizioni. Anche io voglio che ritorni nella sua patria“, ha detto Putin. Ad oggi in realtà i due Paesi non sono riusciti a trovare un accordo sui termini dello scambio.