A Villa Bellini
Violenza di gruppo a Catania, il terribile racconto della 13enne stuprata dal branco: 7 fermati, 2 minori
La vittima ha denunciato senza indugi e riconosciuto alcuni degli aggressori. "Vi imploro, vi supplico, non mi fate del male, lasciatemi andare ...". Il settimo fermato, che risultava irreperibile, fermato nella comunità dove viveva
Cronaca - di Redazione Web
La 13enne stuprata nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania ha identificato due dei ragazzi che l’avrebbero aggredita martedì scorso. “È lui, uno dei due che mi hanno violentata”, ha detto senza esitazioni e con estrema lucidità la 13enne catanese nel riconoscere il settimo fermato dai Carabinieri del comando provinciale. Sette i fermati dai militari, l’ultimo è risultato essere da poco maggiorenne. La sua posizione sarà trattata dalla Procura distrettuale. Quella per i minorenni si occuperà del fascicolo su altri due dei sette ragazzi egiziani coinvolti dalle accuse.
A contribuire al riconoscimento degli altri cinque componenti del branco anche il fidanzatino della vittima dello stupro: vittima anche lui, picchiato e immobilizzato dal gruppo da alcuni dei ragazzi mentre alcuni abusavano della ragazza. Il settimo fermato è stato trovato nella comunità dove alloggiava mentre recuperava degli effetti personali. Secondo gli investigatori stava per fuggire nel tentativo di far perdere le proprie tracce. I Carabinieri hanno eseguito i fermi su disposizione della procura distrettuale e di quella dei minori.
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La ragazza ha identificato in tutto tre ragazzi: un minorenne e un maggiorenne che l’avrebbero violentata e un altro egiziano che la bloccava impedendole di sottrarsi agli abusi. Sono due li inchiesta aperte per violenza sessuale di gruppo aggravata: quella della Procura distrettuale, il procuratore facente funzioni Agata Santonocito, l’aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Anna Trinchillo; e quella della Procura per i minorenni, diretta da Carla Santocono. Sulla violenza sessuale di gruppo indagano i Carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania, in collaborazione con militari dell’Arma del nucleo Operativo della compagnia Piazza Dante e della stazione Piazza Verga.
Il settimo fermato è stato sottoposto a tampone per prelevare materiale biologico da cui estrarre il Dna da confrontare con le tre tacce ematiche, seminali e salivari trovate da carabinieri del Sis di Catania negli slip della 13enne da Carabinieri della Sezione investigazioni scientifica del nucleo investigativo di Catania e analizzati dal Ris di Messina. Due tracce sono risultate essere della vittima e di uno dei minori fermati. La terza al momento, in attesa dei risultati degli accertamenti, è di ignoti.
Il drammatico racconto della 13enne violentata
Villa Bellini è uno dei giardini pubblici più noti di Catania. Drammatico il racconto della coppia: il branco prima avrebbe bloccato i due, avrebbe cominciato a importunare la ragazza e a bloccare il ragazzo che tentava di difenderla. Sette contro due. Il fidanzatino sarebbe stato costretto ad assistere allo stupro senza poter reagire. Nessuno avrebbe visto niente. Il branco si sarebbe diviso tra chi immobilizzava la ragazza e chi ne abusava. “Vi imploro, vi supplico, non mi fate del male, lasciatemi andare …”.
La 13enne sarebbe riuscita a divincolarsi e a scappare con il fidanzatino verso il corso di Catania, via Etnea. È stata soccorsa da alcuni passanti, che hanno chiamato i Carabinieri. È stata portata all’ospedale Cannizzaro dov’è stata visitata. Prognosi di sette giorni. La coppia era sconvolta e terrorizzata. La ragazzina ha denunciato senza alcun indugio. A sostenere il racconto le immagini delle telecamere acquisite dagli investigatori.
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, i ragazzi fermati sono tutti di origine egiziana, minori non accompagnati arrivati in Italia illegalmente anni fa, tutti affidati a comunità alloggio che hanno provveduto a farli studiare e a fare trovare un lavoro a quelli nel frattempo divenuti maggiorenni.