Il caso

Rita De Crescenzo e il figlio: la lotta con gli assistenti sociali e le parole dell’Assessore Trapanese

La nota tiktoker napoletana ha pubblicato dei video nei quali sono state mostrate le forze dell'ordine che sono andate a riprendersi il figlio 16enne. Per la madre è atto una persecuzione politica. L'esponente della Giunta guidata da Gaetano Manfredi ha spiegato che non è così

Cronaca - di Andrea Aversa

27 Gennaio 2024 alle 15:18

Condividi l'articolo

Rita De Crescenzo e il figlio: la lotta con gli assistenti sociali e le parole dell’Assessore Trapanese

Un gruppo di persone all’esterno di una casa. In particolare donne. Un nutrito assembramento di forze dell’ordine, con i dovuti mezzi d’ordinanza, sempre fuori la stessa abitazione. Di sottofondo le voci di chi è presente che sta contestando l’azione degli agenti. Poi in primo piano è apparsa la protagonista del filmato, Rita De Crescenzo, nota tiktoker napoletana. “È una persecuzione che la mia famiglia ed io stiamo subendo, sono i politici che mi attaccano per i miei errori del passato e vogliono vendicarsi con la mia famiglia“, queste le sue parole. Il tutto all’interno di un video diventato ben presto virale sui social.

Il caso è quello che riguarda il figlio minorenne della De Crescenzo, Kekko, il cui affido è stato assegnato agli assistenti sociali. Una storia che sta andando avanti da tempo, tra segnalazioni legate alle condizioni di vita del ragazzo e alle vicende giudiziarie burrascose della donna. I fatti di cronaca hanno spesso raccontato di fughe dalla comunità del giovane, probabilmente aiutato da qualcuno. Proprio in merito ha voluto offrire un chiarimento l’Assessore alle politiche Sociali del Comune di Napoli Luca Trapanese:

Innanzitutto voglio ringraziare tutti gli assistenti sociali che stanno lavorando senza sosta in condizioni spesso difficili e precarie. Voglio spiegare quello che sta succedendo perché la verità raccontata da una madre che in questo momento prova dolore, non è la vera verità. Dettagli non posso darne per ragioni di privacy ma posso assicurarvi che la situazione è complessa e delicata. È necessario che al ragazzo sia garantito un futuro e affinché questo avvenga è giusto che gli assistenti sociali siano messi in condizione di svolgere il loro lavoro. Sono persone di cui potersi fidare e non dei nemici, anzi sono persone che possono soltanto aiutare chi ha bisogno“.

27 Gennaio 2024

Condividi l'articolo