La ratifica del Parlamento
Svezia nella NATO: il via libera della Turchia dopo l’ostruzionismo, manca solo l’ok dell’Ungheria
Ankara aveva legato il suo assenso ai "terroristi" curdi ospitati da Stoccolma. Budapest, vicina a Mosca, avanza richieste per il suo via libera. La Svezia ha rinunciato alla sua storica neutralità dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia
Esteri - di Redazione Web
287 voti favorevoli, 55 contrari. Il parlamento turco martedì sera ha ratificato l’ingresso della Svezia nella NATO. La procedura di Stoccolma era partita dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, nel febbraio del 2022, che aveva gettato nel panico gli Stati scandinavi e quelli baltici. L’approvazione di Ankara era fondamentale: per permettere a un Paese di aderire all’alleanza militare, tutti i parlamenti dei Paesi membri devono concedere la loro approvazione. E infatti manca ancora quello dell’Ungheria.
Il provvedimento sarà firmato in un altro passaggio formale dal Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. La trattativa era andata avanti per mesi tra trattative diplomatiche e altre manovre di vero e proprio ostruzionismo. Ankara si era opposta per mesi all’ingresso di Stoccolma nell’alleanza. E contestualmente aveva accusato la Svezia di sostenere e accogliere membri di alcune organizzazioni curde che la Turchia considera organizzazioni terroristiche – come il PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan.
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Stoccolma ha inasprito la sua legislazione antiterrorismo e lo scorso ottobre Erdogan aveva chiesto al parlamento di avviare il processo di voto sull’adesione della Svezia. Il Presidente turco aveva legato il via libera alla consegna da parte degli Stati Uniti, tra gli altri, di jet da combattimento F-16. Il Congresso degli Usa deve comunque ancora approvare la vendita di jet al Paese. “Oggi siamo un passo più vicini nel diventare membri a pieno titolo della Nato. È positivo che la Grande Assemblea Generale della Turchia abbia votato a favore dell’adesione della Svezia all’Alleanza atlantica”, ha scritto su X il primo ministro svedese Ulf Kristersson.
La fine della storica neutralità della Svezia
Fino al 2022 Stoccolma aveva condotto una lunga politica di neutralità. Atteggiamento stroncato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. E infatti anche la Finlandia aveva presentato la stessa domanda di adesione all’alleanza militare, approvata nell’aprile del 2023. Anche in quel caso i due Paesi che avevano approvato per ultimi l’ingresso erano stati la Turchia e l’Ungheria. Budapest non ha ancora dato il suo via libera a Stoccolma: l’Ungheria è notoriamente il Paese dell’area atlantica e di quella europea più vicino a Mosca.
Il primo ministro ungherese Viktor Orban, leader rappresentante della frangia dei cosiddetti sovranisti in occidente, ha invitato il primo ministro svedese Ulf Hjalmar Kristersson in Ungheria per “negoziare” l’adesione della Svezia – un invito che lasciava presagire altre trattative, e altre richieste e concessioni, in cambio del via libera di Budapest. All’invito aveva risposto il ministro degli Esteri svedese Tobias Billström. “Al vertice di Madrid dello scorso anno, l’Ungheria ha concesso alla Svezia lo status di ospite” in vista dell’adesione alla Nato, senza alcuna riserva, ha dichiarato Billström ai giornalisti. “Non vedo quindi alcun motivo per negoziare oggi”.