Il caso del Governatore
Solinas scaricato dalla Lega, la giustizia a orologeria fa tutti contenti: candidato Truzzu
La Lega lo avrebbe comunque scaricato per accontentare Meloni, ma l’indagine ha accelerato l’esito finale. In Sardegna via libera a Truzzu
Politica - di Vittorio Ferla
Alla fine è andata come doveva andare, ma con il solito ‘aiutino’ della magistratura. Christian Solinas, il presidente uscente della Sardegna, sperava di ricandidarsi per un altro mandato alla guida della sua regione, ma l’indagine per corruzione che pende su di lui, con tanto di scenografico sequestro di beni e immobili disposto mercoledì scorso dai giudici, lo mette fuori dai giochi in modo definitivo.
Un epilogo che aleggia da giorni e che spalanca definitivamente la strada a Paolo Truzzu, il sindaco di Cagliari spinto da Fratelli d’Italia e già in tour elettorale nei comuni più piccoli dell’isola nelle vesti di candidato in pectore. Proprio mentre la finanza esegue il sequestro cautelativo dei beni per un valore di circa 350 mila euro nei confronti del presidente uscente e di altri sei indagati per corruzione. Troppo facile parlare di giustizia a orologeria.
Lo stesso Matteo Salvini non ha potuto nascondere con i suoi la rabbia per il solito intervento a gamba tesa delle procure proprio nel momento cruciale in cui il centrodestra sta trattando sui candidati. Dopo la notizia del sequestro dei beni del governatore sardo, anche il numero due della Lega, Andrea Crippa aveva commentato: “Si vota il 25 febbraio e con tempismo perfetto, spuntano guai giudiziari per Solinas”.
Ieri però, il vicesegretario del Carroccio ha aggiunto: “C’è una trattativa in corso. Pensiamo che la squadra di Solinas abbia governato bene, ma ci teniamo all’unità del centrodestra e vista l’insistenza di Fratelli d’Italia su Truzzu credo che alla fine sarà lui il candidato”.
Alla fine è proprio questa la posizione di Salvini. Il destino di Solinas era già scritto: la Lega lo avrebbe comunque scaricato per accontentare il desiderio di Giorgia Meloni di imporre il candidato dei Fratelli d’Italia, ma soprattutto per alzare le barricate sui governatori del Nordest e sul terzo mandato. E così il solito bombardamento chirurgico della magistratura sul malcapitato di turno ha velocizzato la soluzione finale.
“Ritengo che se un sindaco o un governatore ha lavorato bene può essere ricandidato. Poi per me l’unità del centrodestra, della coalizione che hanno votato gli italiani, viene prima di logiche di partito o personali. Quindi decideremo tutti insieme”, ha risposto ieri sul punto Matteo Salvini ai giornalisti a Benevento, a margine di un incontro sulla sicurezza stradale. Ora però, dopo il ‘sacrificio umano’ di Solinas, la Lega, che si sente in credito, ritornerà alla carica.
Per esempio, proverà a puntare i piedi sul candidato della Basilicata. “La Lega in Sardegna ha fatto uno sforzo per fare in modo che il centrodestra andasse unito ed è uno sforzo per noi importante perché continuiamo a pensare che la squadra di Solinas abbia governato bene in questi 5 anni. Adesso c’è un altro partito che dovrebbe fare lo stesso sforzo”, spiega Crippa a proposito delle trattative nel centrodestra in Basilicata, dove Forza Italia chiede la riconferma del presidente uscente Vito Bardi. “È chiaro che se vale la regola che contano le percentuali dei partiti, in questo momento la Lega è in credito”, avverte Crippa.