Auditorium parco della musica
Pappano e il requiem di Verdi in ricordo di Abbado
I concerti del 3, 4 e 5 febbraio all'Auditorium Parco della Musica di Roma vedranno impegnati l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia, diretti da Sir Antonio Pappano, nella Messa da Requiem di Verdi.
Cultura - di Redazione Web
A dieci anni dalla scomparsa di Claudio Abbado (Milano 26 giugno 1933-Bologna 20 gennaio 2014) l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dedicherà alla memoria di Claudio Abbado i concerti del 3, 4 e 5 febbraio(Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia), che vedranno impegnati l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia, diretti da Sir Antonio Pappano, nella Messa da Requiem di Verdi. I solisti saranno Masabane Cecilia Rangwanasha (soprano), Elina Garança (mezzosoprano), SeokJong Baek (tenore) e Giorgi Manoshvili (basso).
Il presidente dell’Accademia di Santa Cecilia, Michele dall’Ongaro, ricorda così il grande Maestro: “Di Abbado serbo ricordi personali fatti di partite di pallanuoto, di sorrisi, di chiacchierate in famiglia, e naturalmente anche professionali. Ho cominciato ad andare alle sue prove quando avevo otto anni, ogni volta che ne avevo la possibilità. Mi mettevo in un angolino e seguivo tutto quello che succedeva – ovviamente senza capire niente, però imparando lo stesso tante cose. E poi, in età più adulta, anche le cose fatte insieme. L’Alexandr Nevskij con Daniele Abbado, e per Rai Radio 3 la produzione di un disco fantastico con i concerti per pianoforte di Beethoven con Martha Argerich. Ricordo benissimo tutte le fasi di montaggio e mixaggio del disco. Questa sua capacità – che è tipica dei Grandi – di considerare tutti i dettagli, anche quelli apparentemente più infinitesimali, come fondamentali, di importanza capitale: cioè di mettere tutto sullo stesso piano, non soltanto il macroevento, la zona più appariscente, ma anche i dettagli come il riverbero del triangolo lievemente più lungo di quello degli altri strumenti dell’orchestra perché ovviamente ha quella sua natura fisica, e quindi si percepiva quel luccichio… Ecco, su una cosa così si poteva passare un pomeriggio. Quindi si capisce anche perché si raggiungono questi risultati: perché tutto deve essere perfetto in ogni minimo particolare. E se pensiamo alla storia dei Maestri, scopriamo che è così per tutti. In questo modo si impara a dirigere anche il futuro”.
A testimonianza del lungo rapporto che ha legato il Maestro all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Istituzione lo ricorda con un incontro dal titolo “Dirigere il futuro. Claudio Abbado tra utopia e realtà” che avrà luogo sabato 3 febbraio, ore 9.30 in Sala Petrassi (Auditorium Parco della Musica – Roma).
L’incontro è la fase conclusiva di un progetto – voluto dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dalla Fondazione Abbado – che nel corso del 2023 ha visto la partecipazione di musicisti e storici della musica, di filosofi e insegnati, assieme a personalità attive nel campo della formazione musicale, della tutela dell’ambiente, della musica intesa come forma di inclusione e di aiuto in situazioni di disagio e dolore.
Tra i direttori più amati e celebrati degli ultimi cinquant’anni, Claudio Abbado è stato Direttore Musicale della Scala di Milano, dei Berliner Philharmoniker, della Staatsoper di Vienna, della London Symphony Orchestra; ha fondato orchestre giovanili e ridato vita all’Orchestra del Festival di Lucerna, si è impegnato a sostengo del Sistema di orchestre infantili e giovanili creato in Venezuela da José Antonio Abreu.
A Santa Cecilia ha debuttato il 10 giugno del 1961 ed è stato eletto Accademico effettivo nel settembre del 1978. A giugno 2019, a cinque anni dalla scomparsa, l’Auditorium Parco della Musica – progettato da Renzo Piano – ha intitolato i giardini pensili al grande Maestro. Inoltre, al MUSA – Museo degli Strumenti Musicali dell’Accademia, è custodita una preziosa bacchetta donata all’Accademia dalla famiglia Abbado.
IL PROGETTO
I temi affrontati durante le varie fasi del progetto hanno messo in luce non solo l’attività di interprete e musicista ma anche il suo lascito etico, oggi vivo quanto mai, e il suo ruolo di testimone attivo dei tempi. Abbado, infatti, ha incarnato in modo totale la figura dell’artista di progetto, distinta da quella dell’artista esclusivamente di performance.
La musica quindi non solo come forma di riflessione o di intrattenimento o prodotto dell’industria culturale ma come strumento del cambiamento, come impegno nella trasformazione della società attraverso una serie molteplice di interventi, legati alla musica e ad altri temi come l’educazione dei giovani, l’interesse per le più urgenti questioni dell’ambiente e dell’ecologia, l’apertura verso la sperimentazione, l’ampliamento dell’offerta musicale a pubblici nuovi spesso emarginati dai tradizionali canali di accesso, la formazione di orchestre giovanili internazionali, l’impegno verso la nuova musica.
Durante l’incontro del 3 febbraio saranno presentati i risultati dello studio condotto nel 2023 sulle ricadute dell’azione di Claudio Abbado nel recente presente, con l’obiettivo di trovare nuove risposte alle domande attuali: cosa possono fare oggi la musica, l’arte, la cultura per preparare, immaginare e costruire il cambiamento?
Lo studio è stato frutto di un confronto tra varie personalità operanti nelle quattro realtà care ad Abbado: formazione musicale, arte e cura, arte e ambiente, costruire ponti. A parlarne saranno il Presidente-Sovrintendentedell’Accademia Michele dall’Ongaro, Sir Antonio Pappano, Daniele Abbado, Sandro Cappelletto, Ramzi Aburedwan, Nigel Osborne, Eraldo Affinati, Maria Majno, Angelo Foletto, Armando Punzo, Roberta De Monticelli. Il convegno sarà coordinato da Pietro Del Soldà.
ABBADO in VIDEO e in RADIO
Nel corso del convegno di sabato 3 febbraio, visibile in diretta streaming, verrà inoltre trasmesso il documentario, “Claudio Abbado. Artista di Progetto” (regia e montaggio di Luca Scarzella), prodotto dalla Fondazione Claudio Abbado in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia da un’idea di Daniele Abbado e Michele dall’Ongaro, che propone interviste a personalità come Cesare Mazzonis, Angelo Foletto, Michel Haefliger, Renzo Piano, Daniel Barenboim e Gustavo Dudamel che hanno accompagnato, come amici o collaboratori, il percorso artistico e umano del direttore milanese.
Alla realizzazione del documentario hanno collaborato le Teche Rai, l’Archivio Gianni Berengo Gardin, la Fondazione Teatro alla Scala di Milano, Milano Musica-Associazione per la musica contemporanea, RPBW–Renzo Piano Building Workshop Architecs. Ma il ricordo della figura di Claudio Abbado non finisce qui.
A partire dal 15 febbraio infatti, Rai Cultura manderà in onda con cadenza settimanale lo speciale “Abbado artista di progetto”(regia di Roberto Giannarelli e a cura di Francesca Nesler): quattro puntate di 30 minuti ciascuna dedicate alla giornata di studi tenutasi all’Accademia di Santa Cecilia il 21 ottobre che ha visto partecipare, tra gli altri, il pianista Alexander Lonquich e il musicologo e giornalista Sandro Cappelletto.
Inoltre, Rai – Radio 3 dedicherà ad Abbado uno spazio quotidiano con ascolti e interviste all’interno della trasmissione Radio 3 Suite (da lunedì 15 a sabato 20 gennaio), decimo anniversario della scomparsa del maestro. Gli atti del convegno confluiranno in un volume curato da Sandro Cappelletto ed edito dalla casa editrice Il Saggiatore.