La svolta giudiziaria

Strage di Erba, processo da rifare per Olindo e Rosa: ok alla revisione dalla Corte d’Appello di Brescia

Cronaca - di Redazione - 9 Gennaio 2024

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Rosa Bazzi e Olindo Romano
Rosa Bazzi e Olindo Romano

Si riapre il processo sulla cosiddetta strage di Erba avvenuta l’11 dicembre 2006 nella cittadina in provincia di Como, con l’uccisione di Raffaella Castagna, del figlio Youssef Marzouk, della nonna del bambino Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini.

La Corte d’Appello di Brescia ha emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti di Olindo Romano e Rosa Bazzi per la prima udienza del processo di revisione sulla strage di Erba. Romano e Bazzi sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo nel primo processo: il “nuovo” avrà inizio il prossimo primo marzo a Brescia. Nella prima udienza si discuterà di quali prove o nuove testimonianze ammettere.

Il processo che si aprirà il primo marzo davanti alla Corte d’Appello di Brescia si potrà concludere con un’assoluzione o una condanna di Rosa Bazzi e Olindo Roman, oppure con una dichiarazione di inammissibilità dell’istanza di revisione.

Il secondo processo per la strage di Erba

La Corte d’Appello di Brescia ha accolto le istanze dell’ex sostituto procuratore generale  di Milano Cuno Tarfusser e del pool di legali guidato da Fabio Schembri secondo i quali nuovi elementi dovrebbero portare alla revisione della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi.

Schembri, Luisa Bordeaux, Vincenzo D’Ascola e Patrizia Romano, i legali della coppia in carcere dal 2007, avevano chiesto la riapertura del caso ed un nuovo processo sulla scorta di sette consulenze, il cui contenuto sarebbe incompatibile con la ricostruzione fatta dai coniugi e poi ritrattata della strage oltre che con quella emersa dalle indagini In una si insiste sulla testimonianza di Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla strage, morto negli anni successivi e diventato principale testimone dell’accusa che riconobbe Olindo in aula.

Ma c’è molto di più rispetto ai temi portati dal magistrato – spiegava all’Agi l’avvocato Fabio Schembri -. Abbiamo allegato sette consulenze, audio e video e affrontato tempi più vasti”. Tra gli argomenti, le modalità della morte di Valeria Cherubini che sarebbero “incompatibili” con la tesi di Olindo e Rosa colpevoli, le intercettazioni ambientali sul letto d’ospedale del sopravvissuto Mario Frigerio, uno studio sull’energia elettrica nella casa dell’eccidio, la testimonianza di Abdi Kais, mai sentito dagli inquirenti, e residente nell’abitazione di Erba, che venne poi arrestato per spaccio nella zona dove avvenne il massacro.

L’istanza depositata dai due legali, un dossier di oltre 150 pagine, segue quella presentata lo scorso 31 marzo dall’ex sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser, che aveva creato un caso giudiziario e un procedimento disciplinare nei suoi confronti. “Siamo contenti della notizia, discuteremo per arrivare a una sentenza di assoluzione”, ha detto all’Agi Tarfusser, oggi procuratore generale a Brescia, commentando la decisione della Corte d’appello.

Tarfusser ha detto di sentirsi “ripagato dagli ostraciscmi” dopo la decisione della Corte di appello che ha disposto il processo di revisione per la strage di Erba. “È una grande soddisfazione personale“, ha detto ancora Tarfusser.

di: Redazione - 9 Gennaio 2024

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