Il dramma di Gaza
Guerra in Libano, così Beirut può diventare la nuova Gaza
Il ministro della Difesa israeliano Gallant minaccia: “Se gli hezbollah non smettono coi loro raid faremo copia-incolla con quanto abbiamo fatto nella Striscia”. Allarme Usa: “Tel-Aviv vuole estendere il conflitto”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Cisgiordania, 4 anni, palestinese. Uccisa a un ceckpoint.
L’ennesima piccola vittima innocente della guerra in Medioriente, tra le migliaia di bambini che hanno perso la vita: una palestinese di appena 4 anni è stata colpita a morte «accidentalmente» dagli agenti israeliani nel corso di un fallito attentato a un checkpoint vicino a Gerusalemme. Un uomo alla guida di un’auto ha tentato di travolgere i poliziotti che hanno aperto il fuoco uccidendo la bimba che sedeva in un altro veicolo.
Save the Children: “10 bambini al giorno amputati a Gaza”
Più di 10 bambini al giorno, in media, hanno perso una o entrambe le gambe a Gaza dall’inizio del conflitto tre mesi fa. A denunciarlo è Save the Children, riportando in una nota che dal 7 ottobre, secondo l’Unicef, a più di 1.000 bambini sono state amputate una o entrambe le gambe.
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“Sono più di dieci bambini al giorno che non potranno più correre, saltare a corda, giocare a pallone, andare in bicicletta. Vittime dell’orrore senza fine di un conflitto che da tre mesi si abbatte senza alcuna pietà sui più piccoli”.
Molte di queste operazioni – ricorda l’Ong – sono state effettuate senza anestesia, a causa della paralisi del sistema sanitario nella Striscia provocata dal conflitto e della grave carenza di medici e infermieri e di forniture mediche come anestetici e antibiotici, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
Onu: preoccupa l’uccisione dei giornalisti a Gaza, indagare
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani si è detto “molto preoccupato” per il “numero elevato” di giornalisti palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza.
“Gli omicidi di tutti i giornalisti”, tra cui Hamza Waël Dahdouh e Moustafa Thuraya, vittime di un raid attribuito all’esercito israeliano domenica, “devono essere oggetto di un’indagine approfondita e indipendente per garantire il rigoroso rispetto del diritto internazionale e le violazioni devono essere perseguite”, ha sottolineato l’Alto Commissariato in un messaggio su X. Dall’inizio del conflitto, sono 102 i reporter uccisi. Complessivamente, è salito a 23.084 il bilancio delle vittime a Gaza.
La Jihad islamica diffonde il video di un ostaggio a Gaza
La Jihad islamica ha diffuso sui social un video dell’ostaggio Elad Katzir, 47 anni, rapito il 7 ottobre scorso nel kibbutz di Nir Oz. Sua madre Hanna, anche lei rapita, è stata successivamente liberata. Il fratello di Elad, Rami, fu invece ucciso nell’attacco del 7 ottobre. Nel video – che la famiglia ha chiesto che non sia diffuso in Israele – Katzir, secondo i media, fa riferimento ad avvenimenti degli ultimi giorni.
Wp: gli Usa temono che Netanyahu voglia espandere la guerra al Libano
Gli Usa temono che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu voglia espandere la guerra in Medio Oriente anche al Libano per assicurare la sua sopravvivenza politica in mezzo alle critiche interne per l’incapacità del suo governo di prevenire l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo rivela oggi il Washington Post.
Il giornale cita «conversazioni private» in cui l’amministrazione avrebbe messo in guardia Israele da una significativa escalation in Libano. Se dovesse farlo, una nuova valutazione segreta della Defense Intelligence Agency (DIA) ha rilevato che sarà difficile per l’Idf avere successo nell’iniziativa dal momento che le loro risorse e mezzi militari sarebbero troppo sparpagliati nei vari fronti del conflitto.
La guerra potrebbe facilmente estendersi, generare metastasi», avverte il segretario di Stato americano, Anthony Blinken: “Se la guerra finisse domani — confida alla stampa Usa un alto funzionario —, la carriera politica di Netanyahu sarebbe chiusa. Può motivarlo a estendere il conflitto in Libano».
Raid israeliano sul Sud, ucciso un comandante di Hezbollah
Un raid israeliano nel Sud del Libano ha ucciso un comandante senior dell’unità d’élite di Hezbollah, la Radwan. L’uomo era uno dei dirigenti delle operazioni nel Sud del Libano, è stato ucciso a Kherbet Selem, cittadina libanese 20 km a Nord dalla linea di demarcazione con Israele. Wissam al Tawil dirigeva una sezione delle forze speciali di Hezbollah, le Forze Radwan.
L’uccisione di al Tawil, segue l’eliminazione del generale dei pasdaran iraniani Sayed Moussawi a Damasco e Saleh al Arouri, numero due «politico» di Hamas a Beirut.
Netanyahu: «Agli Hezbollah abbiamo dato l’esempio, con quello che è accaduto ai loro amici nel sud»
«Faremo tutto il possibile per riportare la sicurezza nel Nord e consentire alle vostre famiglie di tornare a casa». Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro dell’Economia Nir Barkat visitando la 769a Brigata Hiram nel nord di Israele, dopo aver incontrato un gruppo di soldati combattenti dell’unità Devorah, che vivono nel nord e le cui famiglie sono state evacuate dalle loro case.
«Faremo tutto il necessario – ha aggiunto il premier israeliano – Preferiamo che ciò avvenga senza una grande campagna, ma ciò non ci fermerà. Abbiamo dato un esempio a Hezbollah, con quello che è successo ai suoi amici nel sud».
Anche Gallant come Netanyahu: “A Beirut possiamo fare copia-incolla di Gaza”
In una intervista al Wall Street Journal il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che se non sarà raggiunto con il Libano un accordo che consenta agli abitanti della Alta Galilea di tornare alle proprie abitazioni (che da mesi sono bombardate dagli Hezbollah), Israele non esiterà a fare ricorso alla forza.
“Siamo pronti a fare sacrifici – ha detto Gallant – Loro vedono cosa succede a Gaza e sanno che abbiamo la capacità di fare un ‘copia-incolla’ con Beirut”. La guerra a Gaza, sia nel Nord che nel Sud della Striscia, non finirà presto, anzi “continuerà per molti altri mesi”.
Lo hanno dichiarato Netanyahu e Gallant, durante un incontro con i parlamentari del Likud, secondo una nota congiunta diffusa dall’ufficio del primo ministro.
“Per continuare a portare avanti la guerra per molti altri mesi, abbiamo bisogno del sostegno internazionale e stiamo lavorando per garantirlo”, hanno dichiarato Netanyahu e Gallant, mente diversi media israeliani hanno riferito di rapporti tesi tra i due.
Blinken: “Irresponsabile chi vuole i palestinesi fuori da Gaza”
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha criticato le dichiarazioni «irresponsabili» e «incendiarie» fatte da ministri dell’estrema destra israeliana che chiedono il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza. Lo riporta La Cnn.
Blinken ha affermato che ai civili palestinesi deve essere consentito di «tornare a casa non appena le condizioni lo consentiranno». «Non possono e non devono essere costretti a lasciare Gaza», ha detto in una conferenza stampa insieme al primo ministro e ministro degli Affari esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.
Caccia a Sinwar, Israele mette una taglia da 400mila dollari
Israele ha posto una taglia di 400 mila dollari sul Yahya Sinwar, numero uno di Hamas a Gaza, soprannominato il “macellaio di Khan Younes”. Questa la notizia rilanciata dal quotidiano israeliano Hayom, in seguito a un’intervista alla radio Kan dell’ex capo dei servizi segreti interni dello Stato ebraico, Amos Yadlin.
In base a quanto riportato dal quotidiano, i militari israeliani conoscono la posizione di Sinwar, ma non possono colpire perchè il capo di Hamas nella Striscia sarebbe “protetto” dagli ostaggi israeliani ancora in mano alle milizie palestinesi.
Video, donna con bandiera bianca colpita a Gaza. “Sparo di un cecchino israeliano”
La testata Middle East Eye ha diffuso un video in esclusiva girato a Gaza City lo scorso 12 novembre. Nel filmato si vede un gruppo di rifugiati che avanzano per strada durante un’evacuazione mostrando la bandiera bianca. Tra di loro una donna che tiene per mano un bambino e che improvvisamente si accascia colpita da un proiettile che la testata afferma essere stato sparato da un cecchino israeliano.
La Croce Rossa: «A Gaza bisogni umanitari immensi»
«A Gaza ci sono bisogni umanitari immensi, i civili sono disperati». Lo dice a RaiNews24 il portavoce della Croce Rossa Tommaso Della Longa. «Nessuno dovrebbe mettere in dubbio che gli sfollati possano tornare a casa, ora i palestinesi temono di non poter tornare a casa», sostiene Della Longa.
Lapid a Gantz, lascia governo, così legittimi Netanyahu
Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, ha invitato Benny Gantz, Gadi Eizenkot e Gideon Saar a lasciare il governo guidato da Netanyahu, al quale si sono uniti dopo lo scoppio della guerra contro Hamas a Gaza.
“L’esecutivo non è in grado di guidare il Paese e Netanyahu non è adatto a guidarlo”, ha affermato il capo di Yesh Atid, sottolineando che i tre sono entrati nel governo “perchè credevano che fosse per il bene del Paese, ma non possono sostenerlo. Finchè sono lì, finché siedono sotto Netanyahu, gli danno legittimità”.
“Questo non è un governo di unità nazionale, questo non è un governo di emergenza. Non stanno salvando lo Stato di Israele, stanno salvando Netanyahu”, ha aggiunto.
Roni Goren Ben-Zvi, il cui fratello Yonatan Richter è stato assassinato al Nova festival ha dichiarato riferendosi al premier Benyamin Netanyahu: “Mio fratello è stato ucciso a causa di un uomo che da otto anni conduce una guerra privata contro l’intero Paese solo per poter sopravvivere, eludere la giustizia e continuare a derubare i nostri fondi. Solo gli sciocchi seguono le sue bugie. È un narcisista che non ha mai pensato alla sicurezza del Paese e dei suoi cittadini”.