Il via libera in Senato
Oblio oncologico: cos’è e cosa prevede la legge approvata, è la “fine di troppe discriminazioni”
Legge valida per casi come procedure di adozione, concorsi, richieste di mutui, pratiche bancarie e polizze assicurative. I tempi dettati dalla legge e il testo, approvato senza modifiche dalla Camera al Senato
News - di Antonio Lamorte

Per i concorsi, procedure di adozione, mutui: niente più precisazioni sullo stato di salute relativo a malattie oncologiche pregresse e curate con successo. Il Senato della Repubblica martedì ha approvato all’unanimità, com’era già successo alla Camera, la legge che istituisce il “diritto all’oblio oncologico”. L’approvazione è stata accompagnata da un lungo applauso in aula, nessuna modifica al testo nel passaggio tra deputati e senatori. La legge introduce delle disposizioni per prevenire discriminazioni e per tutelare i diritti di persone che sono state affette da malattie oncologiche.
Il testo della legge punta a ridurre almeno parzialmente alcuni dei disagi e dei trattamenti che persone guarite spesso incontrano. Prevede che nel caso in cui il trattamento sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta, non sia più ammessa la richiesta di informazioni concernenti lo stato di salute. E questo varrà per i casi di procedure di adozione e concorsuali, richieste di mutui, pratiche bancarie e polizze assicurative.
- Meloni taglia la sanità, Pd sulle barricate: “Negato il diritto alla salute”
- “Il vino fa male alla salute”: la prima etichetta anti-alcolici in Europa in Irlanda
- Sciopero medici e infermieri, 5 dicembre di lotta contro il taglio delle pensioni: e in Italia cresce la povertà sanitaria
- Come sarà la sanità del futuro, visite a distanza e meno code
Il testo della legge sull’oblio oncologico
Si legge nel testo che è proibito, a istituti come banche e assicurazioni, chiedere “informazioni relative allo stato di salute della persona fisica contraente concernenti patologie oncologiche da cui la stessa sia stata precedentemente affetta e il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta”. Stesso discorso per le agenzie che si occupano di assicurazioni: non potranno più chiedere “informazioni relative a patologie oncologiche pregresse quando siano trascorsi più di dieci anni dalla conclusione del trattamento attivo”.
La legge in Europa e le discriminazioni
La legge porta l’Italia a raggiungere altri Paesi europei sul tema: leggi simili erano state approvate negli ultimi anni in Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Portogallo tra gli altri. La fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e l’associazione aBRCAdabra hanno denunciato in più casi di ricevere segnalazioni di disparità di trattamenti e appelli. Al Corriere della Sera il presidente di AIOM ha dichiarato che sono “quasi un milione” le persone in Italia guarite da un tumore. “Si tratta di una battaglia di civiltà che segna la fine di troppe discriminazioni subite finora dai cittadini guariti dal cancro. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo importante risultato”, hanno esultato Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom) e Fondazione Aiom.
“Con l’approvazione definitiva all’unanimità della legge sull’oblio oncologico, che il Governo ha fortemente sostenuto, vinciamo una battaglia di civiltà a difesa delle persone guarite dal cancro. Ringrazio i parlamentari di tutte le forze politiche che con questo provvedimento hanno contribuito a restituire alle persone che si sono lasciate alle spalle un tumore la possibilità di vivere una vita piena senza steccati e discriminazioni”, il commento del Ministro della Salute Orazio Schillaci.