La premier sui social
Tolkien a Roma: Meloni alla mostra rievoca lo spauracchio, il piagnisteo dell’egemonia culturale della sinistra
La premier: "Stupiscono le polemiche, è il nervosismo di chi ha pensato che la cultura gli appartenesse, che potesse essere appannaggio di una parte politica e non di tutti. Quel tempo è finito". Lo scrittore britannico adottato dalle destre
Cultura - di Redazione Web
E aridàje con l’egemonia culturale della sinistra nel mondo della cultura, un piagnisteo. Come se lo spoils system riguardasse soltanto gli altri, come se la Rai non ci avesse messo una manciata di mesi a essere rivoltata come un calzino e tra l’altro con risultati poco incoraggianti quando non disastrosi. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni intanto insiste e approfitta della mostra in corso alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma su John Ronald Reuel Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli, diventato di culto presso i movimenti di destra ed estrema destra in un processo di appropriazione culturale. È la prima retrospettiva sull’autore britannico, in programma nel 50ennale della sua morte, a partire dal 16 novembre.
La premier tesse le lodi dell’iniziativa del ministero della Cultura e rilancia, rivanga il vecchio spauracchio: “Stupiscono le polemiche dei soliti noti sull’organizzazione della più grande mostra mai dedicata in Italia all’autore di uno dei libri più venduti e amati della storia della letteratura. Dimostra il nervosismo di chi ha pensato che la cultura gli appartenesse, che potesse essere appannaggio di una parte politica e non di tutti. Quel tempo è finito”. La solita vecchia storia dell’egemonia culturale mentre il centrodestra sta occupando tutte le posizioni possibili. “Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare”, la citazione in chiusura del video che la premier ha postato.
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La fissazione della destra per Tolkien
Per la chiusura della campagna elettorale in Piazza del Popolo a Roma nel settembre 2022, pochi giorni prima del voto che l’avrebbe portata a Palazzo Chigi, Meloni era stata presentata dal suo amico attore e doppiatore Pino Insegno – nel frattempo tornato alla Rai con risultati nefasti – proprio con una citazione tratta da Il Signore degli Anelli. “Popolo di Roma, sono qui per presentare una donna straordinaria, la prima presidente donna di un partito italiano e la prima presidente donna di un partito europeo: signore e signori, verrà il giorno della sconfitta ma non è questo il giorno”.
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Come ricostruito in un articolo de Il Post, la destra ha sviluppato una grande fascinazione per Tolkien e per la saga de Il Signore degli Anelli nel secondo dopoguerra, quando le destre radicali avevano la necessità di ricostruire una tradizione e un immaginario culturale dopo la carneficina causata dal nazifascismo in Europa. La critica letteraria di destra cominciò ad accentuare il simbolismo di Tolkien, la prima edizione de Il Signore degli Anelli venne introdotta da una prefazione di Elémire Zolla, esperto di storia delle religioni e di esoterismo. Il Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del partito neofascista Movimento Sociale Italiano, cominciò a organizzare dei festival chiamati “Campo Hobbit”. La stessa Meloni ci partecipava.
La mostra
Quando è stata nominata presidente del Consiglio, la sorella della premier Arianna le dedicò un messaggio di congratulazioni rimandando ancora una volta alla saga: “Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo”. La mostra in corso a Roma è curata dal ministero della Cultura in collaborazione con l’Università di Oxford ed è stata curata dall’esperto Oronzo Cilli e dall’imprenditore e organizzatore di eventi culturali Alessandro Nicosia. “Tolkien. Uomo, professore, autore”. Durerà fino all’11 febbraio 2014. Si parla della più grande mostra su Tolkien realizzata in Italia dopo quelle di Oxford nel 2018, di Parigi nel 2020 e Milwaukee nel 2022. È incentrata più sulla biografia dello scrittore che sulle sue opere. La mostra sarà itinerante, la prossima sede dell’esposizione sarà a Napoli.