La protesta contro la Manovra

Sciopero generale: dai trasporti alle manifestazioni, ecco chi si ferma oggi contro la Manovra

Politica - di Redazione

17 Novembre 2023 alle 08:25 - Ultimo agg. 17 Novembre 2023 alle 11:42

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Sciopero generale: dai trasporti alle manifestazioni, ecco chi si ferma oggi contro la Manovra

Nonostante le precettazione anomala del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, venerdì 17 novembre è il giorno dello sciopero generale indetto da da Cgil e Uil contro la manovra economica del governo Meloni.

Trasporto pubblico locale e treni si fermeranno per quattro ore, dalle 9 alle 13. Incroceranno invece le braccia per 8 ore i lavoratori della scuola, di ogni ordine e grado, e quelli del pubblico impiego così come i taxi che si asterranno dal lavoro in maniera totale o parziale dalle 00.01 alle 24. Stop di 8 ore anche per i lavoratori dell’igiene ambientale e per gli addetti di Poste Italiane.

Lo sciopero dei trasporti

Sui trasporti lo sciopero non sarà uniforme Colpa dell’ordinanza del Mit che ha disposto la precettazione, riducendo da 8 a quattro ore lo sciopero. Un taglio lineare che non tiene conto degli orari locali di attivazione delle fasce di garanzia.

Così, come spiega l’AdnKronos, solo a Roma e Palermo lo stop dei lavoratori del trasporti inizierà alle 9 e terminerà alle 13 mentre a Torino lo sciopero seguirà l’orario 9-12. Stop ‘ridotto’ anche a Firenze, a Bari e a Cagliari dove lo sciopero si svolgerà invece dalle 9 alle 12.30. Sono escluse dallo sciopero inoltre alcune aziende in alcuni territori per la concomitanza con scioperi già proclamati come nel trasporto ferroviario Trenord in Lombardia e Trenitalia in Piemonte e tutte le attività in appalto delle ferrovie e nel trasporto pubblico locale le aziende Atm della provincia di Milano, Tper di Bologna e Anm di Napoli.

Le manifestazioni sindacali

Attesa per le manifestazioni di piazza indette da Cgil e Uil. I due sindacati sfileranno in 58 città italiane coinvolte nel pacchetto di mobilitazioni che si svolgeranno fino al primo dicembre con oltre 100 presidi al grido di “Ora basta!”.

A chiudere la manifestazione odierna sarà la piazza più grande, quella romana di piazza del Popolo, dove ci sarà l’intervento del segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

La polemica sulla precettazione

Pur adeguandosi alla precettazione voluta da Salvini, la Cgil annuncia battaglia e soprattutto ricorso. “Abbiamo dato mandato ai legali di predisporlo nei tempi previsti, quindi in pochi giorni“, spiega il segretario della Cgil Landini. Che poi rivendica: “Il tentativo è di nascondere e di non far parlare il Paese del perché stiamo scioperando. C’è malessere, sta venendo fuori. Credo che le piazze saranno piene nei prossimi giorni, non siamo che all’inizio, non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Non ci intimoriscono né con le precettazioni né con altre iniziative con cui vogliono fermarci“. Mentre il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri parla di “rispetto per le tesi della Cisl e di Luigi Sbarra“, che non partecipa alla mobilitazione, e rileva “che da dieci anni non riusciamo a fare uno sciopero unitario in Italia“.

Quanto a Salvini, che nei giorni scorsi aveva parlato di sanzioni qualora ci fossero delle violazioni delle norme sulla precettazione e soprattutto l’intenzione di modificare le norme sul diritto allo sciopero, il vicepremier ha smorzato parzialmente i toni sottolineando che lo sciopero “è un diritto previsto dalla Costituzione, noi lo abbiamo garantito domani per quattro ore sui mezzi pubblici, ma il diritto allo sciopero di un’estrema minoranza non può ledere il diritto alla mobilita’, alla salute, allo studio e al lavoro di decine di milioni di italiani“.

di: Redazione - 17 Novembre 2023

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