Intervista al sindacalista
Sciopero generale, parla Bombardieri: “Salvini si rassegni, andiamo lo stesso in piazza”
«Chi vuol fare il week-end lungo si prende le ferie, chi sciopera paga di tasca propria: il ministro non sa di che parla e offende i lavoratori. Tentare di negare i loro diritti è squadrismo»
Interviste - di Graziella Balestrieri
L’articolo 40 della Costituzione italiana sancisce il diritto dei lavoratori a difendere i propri interessi attraverso lo sciopero. Ma questo diritto, per la prima volta nella storia della Repubblica, è stato negato dal ministro Salvini. Che trova “inutile” la mobilitazione generale e anzi la vede soltanto come una furbata “per allungare il week end”.
Punto di vista quanto meno eccentrico, visto e considerato quanto chiosa il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri. «In questa manovra – spiega il sindacalista – non c’è un solo riferimento alla sicurezza del lavoro. 559 morti sul lavoro, in sette mesi sono una valida ragione, insieme alle altre, per proclamare uno sciopero. E aggiungo che, visto che si parla spesso di dove prendere le risorse, l’Inail, istituto che raccoglie i soldi dei lavoratori e delle aziende e che si dovrebbe occupare di sicurezza, ogni anno prende due miliardi e li consegna allo Stato per coprire il deficit».
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Appunti utili per il ministro Salvini. Che forse potrà trovare di qualche interesse quanto Bombardieri spiega anche in merito alle ricette fiscali ammannite finora da questo governo. «Noi – dice Bombardieri – continuiamo a fare una battaglia sull’evasione fiscale e mi pare che questo governo non abbia fatto nulla di concreto contro l’evasione, anzi a quanto pare ha solo dato segnali di comprensione nei confronti di chi non paga le tasse attraverso diversi condoni, e aggiungo che sui temi della previdenza non solo viene peggiorata la Fornero già in atto ma ci sono due cose gravissime che riguardano donne e giovani: per le donne viene ancora di più peggiorata la possibilità di fruire di Opzione donna – ricordo che passiamo prima da 58 anni a 60 e adesso da 60 a 61 – e viene poi complicata la possibilità per i giovani di andare in pensione perché mentre prima il coefficiente minimo era di 2,8 ora arriva a 3. Per noi è una situazione inaccettabile: perché non si mettono piuttosto in discussione i diritti acquisiti dei senatori che prendono i vitalizi e che a luglio di questo anno hanno preso anche gli arretrati? Non si parla di transizione climatica, non si affrontano le grandi crisi, dall’Ilva all’Automobil. Queste sono le motivazioni che ci portano ad uno sciopero generale».
Oggi ha parlato di squadrismo istituzionale.
Un termine forte sì, ma quando si parla di squadrismo non si parla solo di violenza fisica. Se la discussione su uno sciopero generale è accompagnata dal vice presidente del Consiglio con affermazioni che offendono i lavoratori e le lavoratrici che fanno sciopero, per noi questo diventa un atto di squadrismo. Se tu dici che chi fa sciopero vuole fare il week end lungo è ovvio che tu stai attaccando in modo pesante una libertà riconosciuta dalla Costituzione italiana
Anche perché un operaio che sciopera non lo fa gratis
È esattamente quello che stiamo cercando di far capire al ministro: per parlare di sciopero devi aver avuto a che fare con le dinamiche del lavoro, quindi quando tu dici che chi sciopera di Venerdì fa il week end lungo, evidentemente non sa che chi fa lo sciopero paga di tasca propria. Chi vuole fare un week end prende una giornata di ferie…che sono due cose completamente diverse per chi conosce il mondo del lavoro.
La commissione di Garanzia avrebbe dovuto convocare entrambe le parti ma così non è accaduto.
Abbiamo chiesto noi di incontrare la commissione dopo che abbiamo avuto la notizia che la commissione aveva valutato questo sciopero come non generale, quindi eravamo sempre e siamo sempre pronti a confrontarci. Ma in questo caso mi pare che la procedura sia stata un po’ diversa. Soprattutto per quanto riguarda i contenuti, per la prima volta, la commissione dei garanti ha valutato che questo non fosse uno sciopero generale. Vorrei ricordare che molti anni fa il presidente del Consiglio intervenne sul ministro Lupi, dicendo che la precettazione non andava fatta perché la libertà di sciopero è una libertà garantita dalla costituzione. In questo caso sia la commissione che la premier Meloni, mi pare che non abbiano agito nel migliore dei modi…la Meloni a quanto pare non si è proprio pronunciata.
Appunto. Il silenzio della Meloni a cosa è dovuto?
Se la Meloni non parla vuol dire che è d’accordo con Salvini e si riconosce con questa linea. Altrimenti lo avrebbe potuto chiamare prima, magari anche in disparte, e consigliargli toni moderati e un atteggiamento più cauto. Salvini, invece ha proseguito con dichiarazioni ancora più pericolose: dice che ha intenzione di mettere mani sulle leggi sullo sciopero e tutto questo desta e deve destare molta preoccupazione.
Come ministro dei Trasporti non pensiamo possa mettere mani alle leggi sul lavoro…
Per la prima volta nella storia del nostro paese, uno sciopero generale viene messo in discussione da una commissione di Garanzia con una valutazione, perché non c’è un criterio oggettivo. C’è da dire che alcuni membri della commissione facevano parte e hanno fatto parte dei governi di centrodestra…
La Commissione è intervenuta dopo che il Ministro si è pronunciato…
Esattamente! c’è una contemporaneità di dichiarazioni di Salvini e di interventi della Commissione che ci fa sorgere il dubbio che ci sia una identità di veduta strana, una strana coincidenza.
Il ministro Salvini oggi ( che non vuole fermare il paese e precetta lo sciopero) è lo stesso che nel 2015 proponeva uno sciopero di tre giorni per fermare il paese contro la legge Fornero…
C’è un video c nel quale il Ministro è contro la legge Fornero. In uno addirittura chiedeva di essere spernacchiato se dopo essere arrivato al governo non avesse cancellato la legge. Il dato oggettivo è che oggi la legge Fornero viene peggiorata, chi va in pensione va in pensione con meno soldi e dopo più tempo e quindi quelle sono state promesse che non sono state assolutamente rispettate, solo propaganda.
Forse è propaganda anche alzare un polverone sullo sciopero: urlare contro i sindacati per nascondere il flop della manovra. Che ne pensa?
Per noi è così. Far arrivare lo scontro a questo tenore, personalizzare lo scontro una volta con Landini, una volta con qualcun altro è un tentativo di non parlare e di non entrare nel merito delle questioni.
Ken Loach, regista che ha affrontato ed affronta le tematiche dei lavoratori, dice che non sta ai politici dire se lo sciopero sarà efficace o meno ma ai lavoratori.
Intanto mi pare che in Italia abbia perso di attenzione e importanza il lavoro, ecco perché noi abbiamo fenomeni di lavoro precario, lavoro povero, lavoro insicuro, se ne parla purtroppo poco. È chiaro che il sindacato dà fastidio, perché è uno dei pochi soggetti sociali che riesce ancora a coagulare le persone, gli interessi, è un sistema di rappresentanza sociale che aiuta la democrazia.
E il Pd come si pone nei confronti del sindacato?
Dovrebbe chiedere a loro in realtà, come si vedono loro nei nostri confronti, ma le rispondo con una frase che io spesso ripeto: noi siamo rimasti sempre lì sui temi del lavoro, suoi temi dell’emarginazione, sui temi delle disuguaglianze Non so gli altri come si sono mossi nel corso degli anni e che cosa hanno valutato ma noi abbiamo svolto sempre il nostro lavoro e la nostra funzione in modo coerente.