La decisione
Tik Tok: il Nepal vieta il social, perché “disturba l’armonia sociale, sconvolge famiglie e relazioni”
La decisione drastica, non la prima volta: il social cinese è bandito in India, Iran e Montana, restrizioni anche per UE e Nato. Secondo il governo negli ultimi quattro anni sono stati 1.647 i casi di crimini informatici sulla piattaforma
News - di Redazione Web
Per quanto possa essere inspiegabile, per alcuni deleterio, anche considerato vera e propria causa scatenante di fatti di cronaca, a volte molto gravi e sanguinosi, la decisione è drastica pur non essendo la prima. Il Nepal ha dichiarato che bandirà TikTok, il social network cinese. Perché la piattaforma disturberebbe l’armonia sociale del Paese. Non è la prima volta che il social affronta restrizioni e divieti per le presunte violazioni di regole sui dati e per il potenziale impatto dannoso sui giovani. Non è stata specificata una data a partire dalla quale entrerà in vigore il bando.
La notizia è arrivata pochi giorni dopo l’introduzione di una direttiva che impone alle piattaforme di social media che operano nel paese di aprire uffici. “La decisione di vietare è stata presa oggi e le autorità competenti stanno attualmente affrontando le questioni tecniche”, ha detto il ministro delle Comunicazioni e della Tecnologia dell’Informazione Rekha Sharma. È stato proprio Sharma ad argomentare parlando dei contenuti condivisi che “disturbano l’armonia sociale e sconvolgono le strutture familiari e le relazioni sociali”.
Perchè é stato bandito Tik Tok
Al momento non sarebbe stato individuato un episodio specifico che avrebbe fatto scattare il bando. Secondo il governo tuttavia negli ultimi quattro anni sono stati registrati 1.647 casi di crimini informatici e “un’ampia parte della popolazione ha criticato il sito per aver incoraggiato la diffusione dei discorsi d’odio”. A preoccupare – non solo in Nepal – è che Tik Tok, oltre a essere tra i social più utilizzati al mondo, è il più utilizzato in assoluto da giovani e giovanissimi. Diverse inchieste in passato avevano sollevato perplessità sui metodi di raccolta dati di ByteDance, la società che possiede il social, e i suoi rapporti con il governo cinese.
Quando la decisione è stata resa pubblica, i video sul divieto hanno avuto migliaia di visualizzazioni. Gagan Thapa, leader del partito Nepali Congress che fa parte della coalizione di governo ha criticato la scelta e fatto riferimento alla libertà di espressione. “La regolamentazione è necessaria per scoraggiare coloro che abusano dei social media, ma chiudere i social media in nome della regolamentazione è completamente sbagliato”, ha detto in un post sul social X, ex Twitter.
Dove Tik Tok è vietato
Tik Tok è già stato vietato in Cina, India, Iran e nello Stato americano nel Montana e in alcuni Paesi asiatici. Proprio per i legami con il governo di Pechino è stato vietato l’uso sui telefoni di lavoro utilizzati dai dipendenti dei governi degli Stati Uniti e di alcuni Stati come Francia, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda, e su quelli dei funzionari dell’Unione Europea e della Nato.