Netanyahu fuori controllo

Perché Jabalia viene bombardata, una strage senza fine

Sono 8.796 i palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra lo scorso sette ottobre. Fra questi, 3.648 sono bambini.

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

2 Novembre 2023 alle 16:00 - Ultimo agg. 2 Novembre 2023 alle 16:06

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Continuano i morti a Gaza
Continuano i morti a Gaza

*La denuncia dell’Onu: «A Jabalia un’altra atrocità»

Il capo degli affari umanitari dell’Onu Martin Griffiths ha denunciato il bombardamento del campo profughi di Jabalia che ha provocato decine di morti, descrivendolo come «l’ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza». Nella Striscia – ha aggiunto – «i combattimenti sono entrati in una fase ancora più terrificante, con conseguenze umanitarie sempre più spaventose». Griffiths ha deplorato il fatto che «il mondo sembra incapace, addirittura riluttante, ad agire per porre fine a questa guerra».

*Borrell: “Sconvolto da raid Jabalia; proteggere civili”

“Basandomi sulla chiara posizione del Consiglio dell’UE secondo cui Israele ha il diritto di difendersi in linea con il diritto umanitario internazionale e garantendo la protezione di tutti i civili, sono sconvolto dall’elevato numero di vittime a seguito del bombardamento da parte di Israele del campo profughi di Jabalia”. Lo scrive in un post l’alto commissario Ue per la politica Estera Josep Borrell. «La sicurezza e la protezione dei civili non è solo un obbligo morale, ma anche legale».

*Guterres: «Sono sconcertato dal raid sul campo profughi»

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, è «sconcertato» per gli attacchi aerei israeliani al campo profughi di Gaza. Lo riferisce il suo portavoce.

*Jabalia, voci dall’inferno in terra

“Ero in coda per comprare il pane quando, all’improvviso e senza nessun preavviso, ho visto sette-otto missili cadere”, le parole di Mohammad Ibrahim, un testimone oculare che al momento dell’attacco si trovava nel campo profughi, alla Cnn. “C’erano sette o otto grossi crateri nel terreno, pieni di persone uccise, parti di corpi ovunque. Sembrava la fine del mondo”, ha aggiunto. Mohammad Al Aswad, un altro testimone, ha raccontato alla Cnn che si trovava a soli 100 metri dal campo profughi nel nord di Gaza quando è avvenuto l’attacco. “La scena era orribile”, ha detto. “Bambini trasportavano altri bambini feriti e correvano tra le macerie. Alcuni perdevano sangue e altri erano bruciati”.

*Hamas: 7 ostaggi uccisi nel raid israeliano su Jabalia

Hamas ha affermato che sette ostaggi sono stati uccisi l’altro ieri nel primo attacco aereo israeliano sul campo profughi di Jabalia. Tre degli ostaggi sarebbero stranieri. «Le Brigate Al-Qassam annunciano l’uccisione di sette dei suoi detenuti civili nel massacro di Jabalia, tra cui tre titolari di passaporti stranieri», si legge su Telegram, come riporta Sky News.

*Gaza, il racconto di Bisan, operatrice di Save the Children

“Sono Bisan da Gaza e siamo ancora vivi”, esordisce l’operatrice dell’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loto un futuro. “Martedì e ancora prima, ogni tipo di canale di comunicazione è stato interrotto e ci sentivamo come se fossimo tagliati fuori per sempre. Internet non funziona, i cellulari non funzionano, anche l’elettricità è stata interrotta. Stiamo parlando di buio totale, nessuno può sapere nulla, e ci sono solo bombardamenti intorno a noi. Abbiamo visto il cielo che si illuminava, abbiamo sentito i bombardamenti, ma non sapevamo dove fossero. Immaginate di essere stati uccisi o feriti, o di avere bisogno di aiuto, di qualcuno che vi soccorra, della protezione civile che vi tiri fuori dalle macerie, ma di non poterli raggiungere in nessun modo, di non riuscire a far sapere che siete stati bombardati. Nessuno può chiamare un’altra persona a Gaza per sapere se lui è vivo o no, se lei è viva o no”, continua Bisan. “La situazione è davvero orribile, terrificante. Non sappiamo quando finirà, ma sarà troppo tardi. Cessate il fuoco a Gaza. Aiutateci”.

*Medici senza frontiere: smette di funzionare unico ospedale malati cancro a Gaza

“Da oggi, 1° novembre, ha smesso di funzionare l’ospedale dell’Amicizia turco-palestinese a Gaza a causa della mancanza di carburante e dei diversi attacchi che hanno colpito la struttura”. Lo rende noto l’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere. “Si tratta dell’unico ospedale pubblico per malati di cancro nella Striscia, e ora la vita di decine di pazienti oncologici è in serio pericolo”

*La Bbc: Israele ha bombardato ripetutamente “safe zone”

L’esercito israeliano (Idf) ha bombardato ripetutamente ed estesamente le aree a sud della Striscia di Gaza indicate nelle settimane scorse dallo stesso Stato ebraico come una sorta di ‘safe zone’ per i civili palestinesi, aree divenute meta frattanto di centinaia di migliaia di persone sfollate da nord. Lo denuncia la Bbc sulla base di analisi di dati oggettivi su una serie di raid compiuti fra il 10 e il 25 ottobre in settori della Striscia suggeriti dai preavvisi e dalle mappe d’Israele come potenziale rifugio per i civili, fra Khan Younis e Rafah. La conclusione della verifica è che almeno 3 volte su 4 risultano essere stati colpiti bersagli a ridosso o “dentro” tali zone.

*Lazzarini (Unrwa): “Mai visto qualcosa di simile a Gaza”

Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, è entrato a Gaza ieri e ha incontrato le comunità palestinesi e altri colleghi dell’Unrwa che lavorano nel territorio. Lazzarini ha detto di essere scioccato dalla portata dei bisogni umanitari di Gaza e ha chiesto di aumentare l’assistenza fornita ai 2,3 milioni di abitanti della Striscia. “Tutti lì chiedevano cibo, chiedevano acqua… Non ho mai e poi mai visto qualcosa di simile a Gaza”

*Il ministro della Sanità di Gaza: “Quasi 9 mila palestinesi uccisi da inizio guerra”

Sono 8.796 i palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra lo scorso sette ottobre, denuncia il ministero della Sanità locale. Fra questi, 3.648 sono bambini.

*Sono 16 i militari israeliani uccisi a Gaza

Il bilancio dei soldati israeliani uccisi in combattimento nella Striscia di Gaza è salito a 16. Le forze di difesa israeliane hanno dichiarato che uno dei loro membri del personale di servizio è morto oggi a Gaza. L’ufficiale medico Shalou Zion Sharabi, 22 anni, è morto ieri mentre era in operazione con la Brigata Bislah all’interno di Gaza. La maggior parte dei caduti militavano nella brigata Givati di fanteria. Due erano carristi.

*L’annuncio dell’esercito israeliano: «Siamo alle porte di Gaza City»

«Siamo alle porte di Gaza City». Lo ha detto il generale di brigata Itzik Cohen, comandante della 162esima divisione delle Forze di difesa israeliane (Idf), citato da Times of Israel mentre parlava ai giornalisti vicino alla Striscia di Gaza. «E’ Hamas che ha scelto questa guerra, non noi», ha sottolineato il militare, spiegando che la sua divisione «ha ricevuto un importante incarico: andare e finirla con Hamas». Negli ultimi cinque giorni, ha rimarcato, «abbiamo distrutto gran parte delle capacità di Hamas, attaccato le sue strutture strategiche, la sua gamma di esplosivi e i suoi tunnel sotterranei». «Sarà un lungo compito», ma questa «è una guerra per l’esistenza d’Israele» e «noi la vinceremo», ha concluso.

*Gaza: Via dalla Striscia 500 stranieri al giorno
Lasceranno la Striscia di Gaza prima 88 feriti gravi e poi gli stranieri, 500 al giorno, scrive la Bbc, citando cinque funzionari palestinesi per il controllo dei passaporti, in anticipo sull’apertura del valico di Rafah annunciata per oggi. Sono 7mila i palestinesi con doppia cittadinanza a Gaza. L’Egitto deve approvare l’elenco di tutte le persone pronte a lasciare la Striscia in attesa dall’alto lato del confine prima che possano iniziare a muoversi.

*Uno degli italiani usciti da Gaza: “Provato, impossibile lavorare”.

“Sono provato, ma sto bene. Il nostro ruolo è di stare al fianco della popolazione, ma le condizioni drammatiche sul campo non ci consentono di lavorare”. È quanto ha detto Jacopo Intini, uno degli italiani usciti dalla Striscia di Gaza, parlando a Sergio Cipolla, il presidente della Ong “Ciss” di Palermo. Con Intini ha lasciato Gaza anche la moglie, Amala Khayan, anche lei operatrice dell’organizzazione. “Stanno bene, la loro uscita da Gaza è coincisa col bombardamento del campo di Jabalia, che per noi è una importante sede di lavoro”, ha affermato Cipolla.

*La Giordania richiama il suo ambasciatore in Israele

La Giordania ha deciso di richiamare immediatamente il suo ambasciatore in Israele per protestare contro l’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza. ed ha informato Israele di non rimandare il suo omologo ad Amman. “Oggi [ieri per chi legge, ndr] ministro degli Esteri, Ayman Al-Safadi, ha deciso di richiamare immediatamente l’ambasciatore giordano in Israele”, si legge in una nota del ministero di Amman. Il Paese “condanna la guerra israeliana che uccide degli innocenti a Gaza”.

2 Novembre 2023

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