Sarebbe il Pirata dell’ignoto

Milos Radonjic, lo skipper campione arrestato per traffico di droga alla Barcolana: gli Usa vogliono la sua estradizione

Cronaca - di Redazione

30 Ottobre 2023 alle 11:38

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Milos Radonjic, lo skipper campione arrestato per traffico di droga alla Barcolana: gli Usa vogliono la sua estradizione

È uno dei più forti skipper al mondo, mentre per le autorità statunitensi è un pericoloso trafficante di droga internazionale. È la clamorosa storia riguardante Milos Radonjic, montenegrino 33enne che lo scorso venerdì 6 ottobre, due giorni prima dell’attesa Barcolana, la regata di Trieste nota per essere le più partecipata al mondo, è stato tratto in arresto dalla Polizia di Frontiera Marittima e dalla Squadra Mobile di Trieste.

Le manette sono scattate in esecuzione del mandato di arresto internazionale emesso il 15 settembre scorso dal Distretto Est di New York per il reato di traffico di sostanze stupefacenti: Radonjic, attualmente recluso nel carcere di massima di sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine, viene ritenuto dagli investigatori Usa un pericolo boss del clan Kavac.

Allo skipper vengono contestati tra le altre cose tre tentativi di trasportare in Europa un carico complessivo di 2.602 chilogrammi di cocaina da imbarcare su una “nave coperta” statunitense dall’Ecuador o dalle acque al largo della Colombia. Secondo le accuse, riportate oggi dal Corriere della Sera, Radonjic “coordinava la pianificazione e il trasporto” del carico illegale e per questo ne è stato chiesto l’arresto.

Di fronte alle autorità italiane lo skipper si è difeso sostenendo di essere vittima di uno scambio di persona, un caso di omonimia. Intanto però la Corte di appello di Trieste il giorno dopo il blitz ha convalidato l’arresto e ha disposto le opportune verifiche.

I primi controlli avrebbero confermato però le accuse: Radonjic, soprannominato “The pirate of unknown“, il “pirata dell’ignoto”, sarebbe effettivamente il trafficante di droga del clan Kavac. Dal numero del passaporto e dal telefono cellulare, nonché dagli accertamenti dattiloscopici raccolti dal Hsi, l’Homeland Security Investigations negli Usa, si evincerebbe che si tratta della stessa persona.

Il suo profilo tracciato dall’Ansa è impressionante: in lotta con il clan degli Skaljari, Radonjic sarebbe riuscito a sfuggire a quattro attentati nel 2016 a colpi di mitraglietta, benché ferito gravemente in due occasioni è sempre riuscito a mettersi in salvo. Anzi, in Spagna fu arrestato uno dei suoi aggressori. Lui stesso non sfuggì all’arresto in Croazia (successivamente estradato in Montenegro) per detenzione illegale di armi ed esplosivi.

Su di lui pende ora una richiesta di estradizione avanzata dal Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti. Contro tale ipotesi arrivano le parole del suo legale, l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali internazionali. “Il Friuli è una terra che soffre terribilmente le conseguenze di una cooperazione giudiziaria, quella tra Usa e Italia, che ha arrecato danni al nostro sistema di giustizia — spiega l’avvocato Tirelli —. Mi riferisco al caso di Chico Forti o a quello di un uomo con doppia cittadinanza recentemente accusato di abusi sulla figlia. In entrambi i casi, gli Stati Uniti hanno palesato la assoluta indisponibilità a consegnare i due cittadini italiani alle nostre autorità. Sul piano dei rapporti bilaterali, ritengo inaccettabile ipotizzare l’estradizione di Radonjic”.

Quanto al “lato sportivo” della vicenda, per il racer Maxi Jena, l’imbarcazione di 24 metri che Radonjic doveva “pilotare” alla Barcolana, le cose non sono andate bene. Al timone del racer, tra i favoriti prima dell’arresto di Milos, c’era il fratello Marko, che in realtà ha il ruolo di tattico. Maxi Jena ha tagliato il traguardo in quarta posizione ma l’imbarcazione e il suo equipaggio sono stati squalificati per aver acceso due volte il motore quando non avrebbero potuto.

di: Redazione - 30 Ottobre 2023

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