Il rapporto 2023

I migliori ospedali in Italia, la classifica Agenas: a Rozzano e Ancona il top nazionale, tutte le altre eccellenze per area medica

Salute - di Redazione

26 Ottobre 2023 alle 15:50

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I migliori ospedali in Italia, la classifica Agenas: a Rozzano e Ancona il top nazionale, tutte le altre eccellenze per area medica

Sono ancora a Rozzano e Ancona i migliori ospedali d’Italia. Per il secondo anno di fila sono infatti l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, con sede ad Ancona, il meglio che può offrire la sanità pubblica (nel caso di Ancona) e privata (nel caso di Rozzano).

Ad attestarlo è il Programma Nazionale Esiti (Pne) dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sviluppato su mandato del ministero della Salute.

Le due strutture hanno riportato una valutazione di qualità alta o molto alta per almeno 6 aree cliniche su un totale di 8 (cardiocircolatorio, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologia, osteomuscolare, nefrologia, sistema nervoso, gravidanza e parto).

Delle 331 strutture italiane valutate invece per almeno 6 aree cliniche, evidenzia il Pne, solo l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano ha una valutazione di qualità alta o molto alta per tutte le aree cliniche considerate, ovvero 7 su 8, tra i privati. Tra le strutture pubbliche, invece, quella che ha riportato una valutazione migliore è l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, con qualità alta o molto alta in 6 aree.

Classifica e studio che fa riferimento ad un anno, il 2022, in cui c’è stata una significativa ripresa delle attività negli ospedali dopo il drammatico periodo legato all’epidemia di Covid-19: l’aumento dei ricoveri rispetto al 2021 è stato pari 328mila casi in più, in particolare di quelli programmati e diurni, che si riavvicinano ai volumi registrati prima della pandemia, sebbene persista una riduzione del 10 per cento rispetto al 2019 (circa 890 mila ricoveri in meno).

Le altre eccellenze per area medica

Se Humanitas di Rozzano e l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche sono eccellenze “globali”, ci sono ospedali e strutture specializzate con livelli altissimi di assistenza in singole aree mediche.

È il caso dell’area cardiovascolare, dove è al primo posto c’è l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, unica struttura ad aver raggiunto un livello di qualità molto alto, mentre il livello di qualità alto viene raggiunto da altri 17 ospedali. L’area cardiovascolare è valutata attraverso 6 indicatori ed è applicata una soglia di volume per struttura per il bypass aorto-coronarico di almeno 360 interventi negli ultimi due anni. Laddove la soglia non venga raggiunta, l’indicatore è valutato come di qualità molto bassa indipendentemente dall’esito. Sul totale di 562 strutture che sono valutate in quest’area, sono solo 55 le strutture con tutti e sei gli indicatori calcolabili. Di queste, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze è l’unica struttura che raggiunge un livello di qualità molto alto; 17 strutture raggiungono invece un livello di qualità alto.

Nell’area della chirurgia oncologica le 4 strutture con livello di qualità più alta sono l’Ospedale di Mestre, l’Azienda Ospedale Università di Padova, lo Stabilimento Umberto I G. M. Lancisi (Ancona) ed il Policlinico Universitario Gemelli (Roma). Il Pne ha analizzato 3 indicatori ed è stato applicato un vincolo per struttura di almeno 135 interventi annui per il tumore maligno della mammella, di almeno 85 interventi per il tumore del polmone e di almeno 45 interventi per il tumore del colon. Risultano 116 strutture con tutti e tre gli indicatori ma le 4 strutture con livello di qualità molto alta sono: Ospedale di Mestre, Azienda Ospedale Università di Padova, Stabilimento Umberto I – G. M. Lancisi (Ancona), Policlinico Universitario A. Gemelli (Roma). Sono invece 28 le strutture valutate con livello di qualità alta.

Nell’area muscolo-scheletrica, valutata tramite tre indicatori (intervento chirurgico entro 48 ore per frattura del collo del femore, riammissioni a 30 giorni dopo intervento di protesi di anca o al ginocchio) 28 strutture sanitarie raggiungono un livello di qualità molto alto: Ospedale Maggiore Chieri, Presidio Sanitario Gradenigo (Torino), Policlinico San Marco Osio Sotto, Policlinico San Pietro (Ponte San Pietro), Ospedale di Suzzara, Ospedale. San Pellegrino (Castiglione delle Stiviere), Ospedale M. O. Antonio Locatelli (Piario), Istituto Clinico Humanitas (Rozzano), Irccs Policlinico San Donato (San Donato Milanese), Ospedale Aziendale di Bressanone, Presidio Ospedaliero Santa Chiara (Trento), Ospedale di Rovereto, Casa Di Cura Pederzoli (Peschiera del Garda), Ospedale di Feltre, Ospedale di Conegliano, Ospedale di Portogruaro, Ospedale di Cittadella, Ospedale Nuovo Valdarno (Montevarchi), Stabilimento di Fabriano, Ospedale CTO. A. Alesini (Roma), Casa di Cura Sant’Anna (Pomezia), Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata (Roma), Policlinico Universitario Campus Bio Medico (Roma), Ospedale Regionale F. Miulli (Acquaviva delle Fonti), P.O. Trigona (Noto), Ist.Ort. Villa Salus I. Galatioto Srl (Melilli), Casa di Cura Igea Snc (Partinico), Casa di Cura Noto Pasqualino Srl (Palermo).

Nell’area medica “gravidanza e parto”, valutata attraverso 3 indicatori (proporzione di parti con taglio cesareo primario, proporzione di parti vaginali in donne con pregresso parto cesareo, proporzione di episiotomie nei parti vaginali), sono 342 gli ospedali con tutti e tre gli indicatori valutati, di cui 50 raggiungono un livello di qualità molto alto.

Qui il dato più interessante è legato alle differenze geografiche all’interno del Paese. La regione che presenta la proporzione più alta di strutture con livello di qualità molto alto è l’Emilia-Romagna (11 strutture su 17, pari al 65 per cento, mentre in 9 regioni nessuna struttura raggiunge un livello di qualità molto alto: Valle d’Aosta, Liguria, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

di: Redazione - 26 Ottobre 2023

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