Le elezioni

Quali sono i risultati delle elezioni in Argentina, sarà ballottaggio tra Massa e Milei

Il peronista Sergio Massa è in vantaggio rispetto all'anarchico liberista Javieri Milei, l'outsider dato a sorpresa come favorito per la vittoria finale

Esteri - di Redazione Web

23 Ottobre 2023 alle 09:58 - Ultimo agg. 23 Ottobre 2023 alle 12:51

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Quali sono i risultati delle elezioni in Argentina

I primi dati ufficiali in Argentina mostrano una buona performance del peronismo progressista nelle elezioni, soprattutto nella popolosa e decisiva provincia di Buenos Aires, dove prevale il governatore di centro-sinistra Axel Kiciloff, avviato verso la sua rielezione. Il dato sulla provincia di Buenos Aires conferma peraltro le indiscrezioni circolate, che vedono Sergio Massa in testa alle elezioni presidenziali, verso il ballottaggio contro l’anarco-capitalista Javier Milei, il 19 novembre. Un esponente chiave del suo partito, Guillermo Francos, alla luce dei primi risultati, ha dichiarato: “Non abbiamo mai pensato di vincere al primo turno, abbiamo sempre pensato che ci sarebbe stato un ballottaggio e continuiamo a pensarlo“. Con oltre il 76% dei seggi scrutinati in Argentina, il peronista progressista Sergio Massa (JxP) risulta in testa al voto delle presidenziali col 35,9%, seguito dall’ultra-liberista Javier Milei (Lla) al 30,51%. Li insegue la conservatrice Patricia Bullrich (Jxc) al 23,61%.

Quali sono i risultati delle elezioni in Argentina

Il progressista Sergio Massa e l’ultraliberista Javier Milei si affronteranno al ballottaggio il 19 novembre, nella disputa per la Casa Rosada. Con oltre l’84% dei seggi scrutinati in Argentina, infatti, il candidato peronista risulta in testa al voto delle presidenziali. “I due terzi dell’Argentina ha votato contro il kirchnerismo, non rassegniamoci alla mediocrità e alla desolazione, esiste solo un futuro possibile se quel futuro è liberale“, ha dichiarato Milei. Che ha continuato: “A novembre si dovrà scegliere tra la continuità di questo modello che ha impoverito l’Argentina o farla finita con l’inflazione, l’insicurezza e tornare a vivere in libertà“. Queste, invece, le dichiarazioni di Massa: “Quando il 10 dicembre sarò presidente voglio convocare un governo di unità nazionale che metta fine alla storica ‘grieta’ (divisione profonda) fra gli argentini, sulla base della scelta delle personalità migliori del nostro Paese e non della loro appartenenza politica“.

Le dichiarazioni dei leader

Massa ha poi detto, “voglio rivolgermi alle molte centinaia di migliaia di membri del Partito radicale che condividono in Argentina i nostri valori di una istruzione pubblica, o di una rigorosa separazione dei poteri“. Ringraziando gli oltre 8.000.000 di elettori che “hanno voluto riporre in noi la fiducia con il loro voto“, Massa si è rivolto poi a quanti, “hanno votato in bianco, che sono rimasti a casa e non hanno votato e a quelli che hanno voluto votare diversamente, ma che cercano un Paese in pace e senza incertezze, che nei prossimi 30 giorni che ci dividono dal ballottaggio, che farò tutto il possibile per conquistare la loro fiducia“. Massa ha proseguito: “Molti di quelli che ci hanno votato sono gente che soffre. E voglio dire loro che da presidente lavorerò per non deluderli. Voglio infine assicurare che sarò un presidente che lavorerà per dare ai cittadini più ordine, più sicurezza , meno improvvisazione e regole chiare, e soprattutto che i nostri figli portino zaini con dentro libri e non un’arma“.

Sconfitta la destra

Non ci congratuleremo con uno dei ministri del peggior governo che questo Paese abbia mai avuto“, ha detto Bullrich, spazzando via qualsiasi ipotesi di intesa col peronismo. “L‘Argentina deve abbandonare il populismo se vuole crescere e porre fine alla povertà” ha commentato visibilmente commossa la conservatrice: “Non saremo mai loro complici“. I commentatori televisivi che hanno seguito la sfida elettorale, hanno commentato: “Un salto nel vuoto con Milei? O un ritorno alla crisi del 2001 con Massa?“. La grande preoccupazione resta l’incertezza che regnerà ancora per un mese sui mercati, con nuove turbolenze e la volatilità dei cambi, in un Paese con l’economia a brandelli, in cui l’inflazione galoppa verso il 140%, e il tasso di povertà è al 40%. Il progressista Massa è convinto di poter trascinare il Paese fuori dal pantano grazie allo sviluppo del settore energetico e delle materie prime come il litio. Ha anche promesso di, “cancellare il debito col Fmi“, e di puntare sul multilateralismo, compreso l’ingresso nel Brics.

Programmi e propaganda

Per una rottura dei rapporti con Pechino, è invece Milei, amico di Eduardo Bolsonaro, arrivato per sostenerlo allo Sheraton Libertador di Buenos Aires così come l’europarlamentare Hermann Tertsch e il direttore del Foro di Madrid, Eduardo Cader di Vox. La sua ricetta per l’economia passa dalla chiusura della Banca centrale e dalla dollarizzazione del Paese. Promuove la privatizzazione di sanità, scuole e trasporti. Anti-abortista, afferma che i cambiamenti climatici sono una “farsa della sinistra“. Se eletto, Milei vuole liberalizzare la vendita delle armi e degli organi. Nel suo discorso a commento del voto si è rivolto agli elettori di Bullrich invitandoli a votare contro il peronismo. “A novembre si dovrà scegliere tra la continuità di questo modello che ha impoverito l’Argentina o farla finita con l’inflazione, l’insicurezza e tornare a vivere in libertà. Questo – ha concluso – non può avvenire che con noi“.

23 Ottobre 2023

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