L'arresto

Torino, 41enne armato di coltello fermato nei pressi della Sinagoga: urlava “Allah akhbar”

L'uomo è di origini tunisine ed ha 41 anni. È stato fermato con un taser mentre minacciava i passanti nei pressi del luogo di preghiera ebraico. Rafforzati i controlli antiterrorismo

Cronaca - di Redazione Web

17 Ottobre 2023 alle 12:50

Condividi l'articolo

Chi è l’uomo armato di coltello fermato a Torino fuori la Sinagoga

Ha 41 anni ed è tunisino l’uomo che ieri pomeriggio ha scatenato il panico tra la gente del quartiere San Salvario, a Torino. Armato di coltello, uno in mano e un altro in tasca, prima nei pressi della Sinagoga e poi nelle vie limitrofe ha urlato frasi minacciose contro i passanti: “Allah vi ammazzerà tutti“, “Allah akhbar” e altre parole in arabo all’apparenza incomprensibili. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti di polizia della Questura di Torino, che proprio in questi giorni ha rafforzato i controlli anti terrorismo per le strade della città e intorno alla Sinagoga di piazzetta Primo Levi.

Chi è l’uomo armato di coltello fermato a Torino fuori la Sinagoga

Per fermare l’uomo, che è apparso in uno stato psichico alterato, i poliziotti sono stati costretti a utilizzare il taser. Il 41enne è stato poi trasportato in ospedale per un esame tossicologico. Il suo appartamento è stato perquisito, ma non è stato ritrovato nulla che facesse pensare a un suo coinvolgimento in organizzazioni integraliste islamiche. L’uomo è stato denunciato per resistenza. Un video del momento dell’arresto, ripreso dall’interno di un bar, è stato pubblicato sulle pagine social di Welcome to Favelas.

A Milano

Proprio a Milano è stata condotta un’operazione antiterrorismo coordinata dalla locale Procura e condotta dalla Digos, insieme al compartimento Polizia Postale Umbria, sezione Cyberterrorismo. Due uomini sono stati arrestati perché, “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per conto dell’Isis, mettendosi a disposizione dell’organizzazione terroristica e finanziando cause di sostegno del sedicente Stato islamico, al quale avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà“. Le due persone finite in manette sono di origine egiziana e sono state condotte in carcere.

17 Ottobre 2023

Condividi l'articolo