La svolta
Attacco a Bruxelles, “neutralizzato” dalla polizia l’attentatore in fuga: “Morto in ambulanza, caccia a due complici”
Esteri - di Redazione
Punto di svolta nelle indagini sull’attentato di Bruxelles. Abdesalem Lassoued, il 45enne di origini tunisine autore della sparatoria di lunedì sera costata la vita a due tifosi svedesi, è stato neutralizzato dalla polizia.
L’uomo, come riportano i media belgi, è stato individuato in piazza Eugène Verboekhoven, nel comune di Schaerbeek, a poco più di 3 chilometri da Bruxelles.
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L’intera zona è stata transennata ed evacuata. L’attentatore è stato colpito al petto durante uno scontro a fuoco con gli agenti. Secondo quanto riporta il quotidiano svedese Aftonbladet, il sospetto attentatore di Bruxelles era in un bar al momento del conflitto a fuoco: un testimone lo avrebbe identificato dalla foto e video comparsi sul web lunedì sera e avrebbe allertato la polizia.
Il 45enne tunisino, per le conseguenze delle ferite riportate nello scontro a fuoco, è morto in ambulanza durante il trasporto in ospedale. L’attentatore non ha risposto ai colpi sparati dagli agenti e ha tentato la fuga, venendo però “neutralizzato” dagli agenti intervenuti sul posto.
#Bruxelles Une personne abattue par la police: ce que l’on sait https://t.co/AjBd1L1a5n
— Le Soir (@lesoir) October 17, 2023
A confermare la fine dell’incubo anche il ministro dell’Interno belga Annelies Verlinden: “L’autore del reato potrebbe essere morto durante il trasporto in ospedale. La caccia sembra essere finita“, ha dichiarato il ministro.
L’uomo è stato trovato in possesso dell’arma automatica utilizzata durante l’aggressione di ieri sera.
Durante la perquisizione compiuta a Schaerbeak, secondo quanto riportano i media, sono state trovate diverse armi da fuoco, mentre altre sarebbero state rinvenute in un vicino parco pubblico. Gli inquirenti confermano che una di queste potrebbe essere quella utilizzata per uccidere i due tifosi svedesi.
L’inchiesta però non è finita: altre due persone sarebbero ricercate dalla polizia di Bruxelles in relazione all’attentato di ieri sera, come rivela il sito della “Derniere Heure”, che sottolinea come per gli investigatori ci si potrebbe trovare davanti ad una cellula terroristica. Tesi in parte confermata dalla degli Interni del Belgio Annelies Verlinden: “Non è escluso“, ha detto la ministra, che Lassoued abbia agito insieme a dei complici.
Sulla “cattura” di Lassoued ulteriori dettagli arrivano dai testimoni del blitz. Il 45enne attentatore “era al bar a fare colazione, come se nulla fosse”, racconta all’Agi uno dei residenti del quartiere di Schaerbeek dove questa mattina è stato “neutralizzato” l’attentatore. “Appena ho visto il video con il suo volto, ho avuto la sensazione di averlo già incontrato da queste parti“, ha raccontato un barbiere della zona sigillata dalla polizia.
Le polemiche
Non si placano invece le polemiche sull’attacco avvenuto lunedì, col 45enne già noto per la sua radicalizzazione e irregolare sul territorio belga perché colpito da provvedimento di espulsione.
Il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne, nel corso di una conferenza stampa insieme al premier Alexander De Croo, si è “difeso” sostenendo che Abdesalem Lassoued non rappresentava “una minaccia concreta e imminente”.
Il tunisino “ha fatto richiesta di asilo nel nostro Paese nel 2019. È noto per atti sospetti: traffico di esseri umani, soggiorno illegale e minaccia alla sicurezza dello Stato. Nel 2016 – ha detto il ministro – informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. L’informazione è stata verificata, ma non si è potuto fare nulla. Non c’erano indicazioni concrete di radicalizzazione”.
Secondo la ricostruzione di Van Quickenborne, “all’inizio di quest’anno, avrebbe minacciato via social un occupante di un centro per richiedenti asilo nella regione di Campine. Questa persona lo ha denunciato, aggiungendo che era stato condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia ha fermato il sospetto per interrogarlo. E questa presunta condanna per terrorismo ha spinto la polizia giudiziaria federale di Anversa, domenica 15 ottobre, a convocare una riunione prevista per oggi. Nel frattempo, i nostri servizi hanno appreso che il sospettato non è stato condannato per terrorismo in Tunisia, ma per reati comuni. Non si trattava di una minaccia concreta o imminente“.
(articolo in aggiornamento)